Mini intervista a Valeria Montaldi
Recensione Libro.it dopo aver letto l’appassionante libro La randagia di Valeria Montaldi ha avuto la possibilità, grazie alla casa editrice Piemme, di porre una domanda alla scrittrice sul romanzo.
Ecco ciò che abbiamo chiesto a Valeria Montaldi:
Ciò che colpisce di più del libro è la capacità di raccontare una storia vissuta a cavallo tra due periodi molto distanti nel tempo, eventi che s’intrecciano in un thriller intrigante. Una vittima, l’ombra dell’esoterismo, il mistero, l’indagine… tutti elementi che alla fine conducono alla verità.
Quanto è importante la costruzione del racconto prima di arrivare alla scrittura? C’è stata una fase di ricerca o di studio che ha preceduto la stesura del romanzo o La randagia è un libro istintivo?
L’istinto c’è, ovviamente, ed è quello che ti fa scegliere un argomento piuttosto che un altro: perché ti coinvolge e senti che riuscirai a farne partecipi i lettori. Detto ciò, sono proprio la ricerca e lo studio gli elementi che permettono di costruire una storia plausibile: una volta introiettati, questi elementi, la trama comincia a delinearsi. Ma è solo l’inizio. A mano a mano che vicende e personaggi prendono forma, intervengono diversi fattori a modificare il racconto: perfezionare i caratteri di protagonisti e comprimari, fino a renderli “veri”; sottolineare e ampliare le situazioni intorno a cui ruotano i punti salienti della trama; ambientare in modo corretto, senza errori e sbavature. E, soprattutto, nel corso della scrittura, verificare di continuo, revisionare senza pietà, eliminare passaggi e ridondanze inutili. Il che significa, alla fine, staccarsi dal proprio ruolo di scrittore, per calarsi invece nei panni del lettore, l’unico vero giudice del tuo lavoro.
Ringraziamo Valeria Montaldi per averci introdotto nel suo mondo e spiegato come approccia alla scrittura delle sue storie.
Leggi la nostra recensione, fatta in anteprima, del libro: La randagia di Valeria Montaldi.