Intervista Aaronne Colagrossi autore del libro “Inferno blu cobalto”

Intervista a Colagrossi autore di "Inferno blu cobalto".
Aaronne Colagrossi - Inferno blu cobalto
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La redazione di Recensione Libro.it intervista lo scrittore Aaronne Colagrossi autore del libro “Inferno blu cobalto”

1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Inferno blu cobalto”, cosa diresti?

“Inferno Blu Cobalto” è una grande avventura sul mare ambientata dopo il 1660, l’Epopea dei Pirati. È un romanzo perfetto per gli amanti del mare e della vela in generale, come anche della saga di Patrick O’Brian, o al più nostrano e bravissimo Valerio Evangelisti. I lettori saranno travolti da un crescendo avventuroso per oltre seicento pagine.

Non lasciatevi spaventare dalla lunghezza del testo: in molti mi hanno scritto che ne avrebbero voluto leggere ancora di battaglie sul mare e lontani territori sconosciuti. Questo è un libro per il grande pubblico amante dell’avventura, senza togliere gli aspetti romantici nel più ampio senso del termine.

2. Da dove nasce l’ispirazione che ti ha spinto a coinvolgere il lettore in questa avventura sul mare?

Iniziai a pensare a una storia di pirati sul finire del 2012, ma fu solo nel 2015 che la prima bozza di IBC vide la luce. Ma non volevo scrivere la classica avventura di pirati, volevo che il lettore, in qualche maniera, si affezionasse a questi uomini del mare, per questo pensai a una vera odissea su tre oceani.

Fu così che si delineò il personaggio di Charles Lee Knight, il comandante pirata protagonista del romanzo. Il libro vide poi un lunghissimo editing sul testo, sulla storia dell’epoca e sulle tattiche navali descritte, e per questo non smetterò mai di ringraziare i miei due editor, Flavio Fontana e sua figlia Irene, che mi hanno sempre aiutato tantissimo.

3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?

Un romanzo storico, come tutti noi ben sappiamo, è composto da elementi fittizi e da elementi reali, cui ancorare la nostra storia e i nostri personaggi. La difficoltà sta nell’inserire tanti elementi reali tra cui dipanare la nostra storia fittizia. Quello che ho fatto in questo lungo romanzo è descrivere attentamente la situazione geopolitica mondiale dell’epoca, sui perché della pirateria, sulla genesi di questa epopea di uomini votati al mare e al brigantaggio, ma non solo, anche sulle tattiche militari e navali in atto all’epoca in cui è ambientato il romanzo.

Sono tutti elementi che hanno richiesto un lunghissimo studio bibliografico e che porto a conoscenza dei lettori. In molti mi hanno scritto di aver scoperto tantissimo su quel mondo perduto: la pirateria delle Indie. Per la maggior parte delle persone la visione è limitata alla versione stravolta dal cinema piratesco di genere.

4. C’è qualcosa che Aaronne Colagrossi avrebbe voluto aggiungere al libro, quando lo ha letto dopo la pubblicazione?

Sì c’è una cosa, solo una, riguarda l’altro protagonista del romanzo: la grande fregata pirata, il Reaper. Ma non posso dirvi altro, poiché farei uno spoiler sia sulla storia del romanzo IBC che su quella del suo seguito: L’Enigma del Pirata, di cui sono presenti una recensione e un’intervista su questa piattaforma.

5. Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Inferno blu cobalto”, quali useresti?

Imponente, intrepido, tempestoso.

6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?

Il libro è stato pubblicato nell’estate del 2017 e al momento ha venduto oltre 5000 copie in tutta Italia e ottenuto più di duecento recensioni Amazon con una media di 4 stelle su 5, sono soddisfattissimo. Come ho detto è un libro per il grande pubblico e sono felice che in molti lo abbiano apprezzato e continueranno ad apprezzarlo.

7. C’è un passaggio particolare che ti ha coinvolto maggiormente in questo romanzo? Se sì, quale?

Sì, due. Il primo è quando il protagonista inizia a innamorarsi della sua futura compagnia; è un passaggio a cui ho dedicato particolare enfasi, sentendomi molto trasportato anche su livello personale. Il secondo è il passaggio del Reaper a Capo Horn, nell’estremo sud del continente sudamericano.

Ricordo che con il mio editor (Flavio è anche un velista oceanico) passammo molti giorni a studiare bene l’intera sequenza, considerando che dovevamo immaginarla con un veliero del Seicento, che ha delle caratteristiche veliche e progettuali completamente differenti dagli Yacht moderni; ma ho amato tutte le sequenze navali, proprio perché c’è uno studio molto approfondito sull’argomento, con la corretta terminologia nautica anche dell’epoca. Il lettore troverà anche un glossario alla fine del romanzo.

8. Quale sensazione hai provato intessendo la trama di questo tuo libro?

È stato meraviglioso, mi sono letteralmente avventurato con i personaggi nel lungo viaggio intorno al mondo. Spero che il lettore si affezioni a loro come ho fatto io.

9. A quali scrittori ti ispiri? Hai dei maestri di riferimento?

Certamente, ne ho tantissimi a cui mi ispiro. In particolare posso citare Michael Crichton, Joseph Conrad, Stephen King, Peter Benchley, Clive Cussler, Emilio Salgari, Benerson Little, R.L. Stevenson, Umberto Eco, Valerio Evangelisti, Pier Paolo Vergerio, John Grisham, Jeffery Deaver e tantissimi altri.

10. Stai scrivendo un nuovo libro o per il momento pensi di far viaggiare i lettori con i tuoi romanzi finora pubblicati?

Sto continuando a scrivere. In particolare sto lavorando a un nuovo romanzo sul grande squalo megalodon, un techno-thriller ambientato nel 2050, in parte basato su alcune scoperte scientifiche fatte sui mammut siberiani, che io intendo romanzare a scopi fittizi, sempre partendo da dati scientifici reali comunque. Inoltre ho da poco terminato un reportage sugli orsi in Slovenia, da cui forse ne trarrò un libro fotografico, ma al momento è ancora in fase embrionale il progetto.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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