La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Alessandro Sola autore del libro “Lacrime nel vento”
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Lacrime nel vento”, cosa diresti?
“Lacrime nel vento” nasce dall’esperienza del primo romanzo che mi ha dimostrato quanto sia affascinate e difficile scrivere romanzi gialli. Se poi mischi la passione con la tua città la miscela diventa ineguagliabile ed esplosiva. Ho scoperto sfaccettature di Torino che non conoscevo e mi sono immerso in studi e approfondimenti sulla medicina legale e sulla criminologia che mi hanno davvero affascinato. Tutto questo lo troverete in “lacrime nel vento”
Da dove nasce l’ispirazione che ti ha portato a scrivere questo giallo così forte in cui le vittime sono bambini?
Dopo il primo romanzo mi è venuta la voglia di affrontare un tema delicato e complesso, il rapimento e l’uccisione di bambine felici e innocenti. Ero consapevole di incorrere in critiche e perplessità da parte di persone amiche nel momento in cui ho raccontato loro del mio progetto. Ho preso spunto dai loro consigli e da professionisti di diversi settori strategici per il mio romanzo. Così, dopo un anno circa, è nato lacrime nel vento.
Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Il libro tratta un argomento delicato ma purtroppo fortemente attuale, cioè la difficoltà delle famiglie di avere un dialogo costruttivo, di avere ideali da perseguire insieme. Oggi è più semplice lasciare che i rapporti si sgretolino piuttosto che rimboccarsi le maniche e ricostruire insieme. L’unione si dice che faccia la forza ma l’abbandono difronte alle difficoltà è la strada più semplice. A rimetterci sono soltanto i figli usati come scudo dai genitori incapaci di prendersi le proprie responsabilità l’uno con l’altro. Non è una lettura adeguata a tutti ma consiglio dai 16 anni in su.
Chi lo ha letto lo definisce comunque graffiante, scorrevole, ben costruito. Non è tratto da una storia vera ma semplicemente frutto dell’autore.
C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
Una mia foto.
Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Lacrime nel vento”, quali useresti?
Graffiante, misterioso, scorrevole
Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Ambientato nella mia città Torino, che amo profondamente perché capace di mostrarsi limpida e bella ma allo stesso tempo nascondere un fascino misterioso. È una città permalosa e distinta. Amala e sarai amato, odiala e sarai suo nemico. Tutto ha inizio al parco della Maddalena con il ritrovamento del cadavere di una bambina.
Quali sono i tuoi prossimi progetti in fatto di scrittura?
Sto rimodellando il colore dell’inganno, nel frattempo sto scrivendo un nuovo libro. Ho intenzione per il 2025 di pubblicare altri due romanzi. Spero con tutto il cuore di avere ancora la fiducia di Rossini editore così come per lacrime nel vento.
Qual è il romanzo che hai letto quest’anno che ti ha più colpito e consiglieresti?
Mi è piaciuto molto “il cuculo di cristallo” di Javier Castillo.
Adesso è il momento di porti una domanda che nessuno ti ha fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere.
Ci sarà anche una serie Tv?