Intervista scrittore Alferio Spagnuolo autore del libro “Il sentiero delle metamorfosi”

Intervista Alferio Spagnuolo autore del libro “Il sentiero delle metamorfosi”.
Alferio Spagnuolo
In questa pagina sono presenti link affiliati
Compra su amazon.it

La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Alferio Spagnuolo autore del libro “Il sentiero delle metamorfosi”

Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Il sentiero delle metamorfosi”, cosa diresti?

Il libro è un romanzo poliziesco classico ma in cui oltre la ricerca del colpevole c’è anche il tentativo di approfondire le personalità dei singoli personaggi. Nella ricerca della verità è molto importante la capacità dell’investigatore di saper interpretare l’animo umano per distinguere la menzogna dalla realtà.

Da dove nasce l’idea per questo nuovo capitolo che vede protagonista il commissario Salvati alle prese con un’altra indagine complicata?

Sono stato influenzato da un romanzo di un autore americano che parlava di messe sataniche. Queste sono molto diffuse negli Stati Uniti: i partecipanti sono delle persone spudoratamente devote al diavolo e nei loro rituali hanno un perfezionismo invidiabile, una loro professionalità.
Il problema era traferire questo argomento in una città come Napoli, dove i problemi sono ben altri, come la povertà, la disoccupazione e dove i delitti sono determinati da moventi semplici, comuni.

Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?

Io sono solo un narratore di storie che vorrebbero appassionare il lettore. Desidero soltanto che loro si affezionino ai miei personaggi, considerarli come degli amici da ritrovare ogni volta che hanno la curiosità di conoscere l’argomento di una nuova indagine della squadra del commissario Salvati.

C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?

Non avrei aggiunto nulla. I libri sono gradevoli quando hanno una lunghezza media. Forse il merito dei romanzi gialli è proprio questo: il racconto termina necessariamente con la scoperta della verità che è poi anche l’obiettivo del lettore.

Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Il sentiero delle metamorfosi”, quali useresti?

Avvincente, non impegnativo da leggere, intrigante.

Perché credi si debba leggere il tuo libro?

Per l’argomento trattato, che non è soltanto quello delle riunioni in onore di Satana.
Nel libro cerco di mostrare al lettore che anche i giovanissimi riescono a diventare assassini spietati e bravissimi a nascondere i crimini che hanno commesso alle loro famiglie.

Quanto di personale c’è nella costruzione di questo giallo?

La trama è semplicemente inventata e ispirata, come ho detto prima, da un autore americano ormai scomparso. Fortunatamente nel libro non c’è nulla di personale: il racconto affronta delitti in cui una persona normale non vorrebbe mai essere coinvolta.

Napoli diventa protagonista delle storie. Prima di iniziare a scrivere il libro o durante la stesura, percorri le strade della città in cerca di ispirazione per descriverla?

Ormai vivo a Napoli da tanti anni e la conosco quasi tutta. A volte però mi fermo ad osservare un cortile o un negozio che per me hanno qualcosa di particolare. Quando riesco a comprendere perché quel determinato luogo ha suscitato la mia attenzione, allora prendo appunti su word del mio telefonino.

Quanto si discosta la realtà dai tuoi gialli?

Lo sfondo su cui si muovono i personaggi è una città reale. Io la descrivo come realmente è fatta, con i suoi difetti e le sue contraddizioni. La mia fantasia si limita soltanto ai protagonisti della squadra investigativa e necessariamente agli altri personaggi.

Se potessi essere per un giorno uno scrittore famoso chi vorresti essere e perché?

Credo lo scrittore americano Lawrence Block, bravissimo e che per anni ha descritto alla perfezione una New York con i suoi vicoli e le sue caratteristiche metropolitane. Amo il suo personaggio, Matt Scudder che da alcolizzato, nel corso dei vari romanzi, riesce a riprendere in mano la propria vita di ex poliziotto.

Condividi che fa bene

Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.