La redazione del sito Recensione Libro.it intervista Antico Borgo che ha scritto il libro “Mamma orsa La favola di Amarena e dei suoi cuccioli a Villalago”
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Mamma orsa La favola di Amarena e dei suoi cuccioli a Villalago”, cosa diresti?
“Mamma orsa La favola di Amarena e dei suoi cuccioli a Villalago” è un invito a riscoprire e riconnettersi con la profondità e la semplicità dei legami istintivi che uniscono ogni creatura vivente su questo pianeta. La storia vuole andare oltre le barriere di specie, enfatizzando l’innata uguaglianza dei sentimenti tra uomo e animale. Attraverso le avventure di Amarena e dei suoi cuccioli, ho voluto sottolineare l’universalità dell’amore materno e della protezione, aspetti che non conoscono distinzioni di specie e che sono al cuore stesso della nostra esistenza condivisa.
Da dove nasce l’idea che ti ha spinto a scrivere questa storia che fonde realtà e fantasia parlando a grandi e piccini?
La mia ispirazione per scrivere di Amarena è nata da una connessione profonda e personale con gli anni in cui Amarena e i suoi cuccioli hanno frequentato i territori di Villalago. La mia osservazione diretta di questi meravigliosi animali e la loro interazione con l’ambiente umano hanno acceso in me una curiosità e una passione per raccontare la loro storia. Volevo trasmettere la sensazione di stupore e meraviglia che ho provato vedendo Amarena camminare con tale serenità tra la gente. Nel libro, ho voluto dare voce ai miei sentimenti e alle mie riflessioni, ponendo Amarena come portavoce delle mie emozioni e dei miei dubbi, in particolare sulla delicatezza del rapporto tra orsi e umani e sulle sfide che ciò comporta. L’intera storia è un mix tra la realtà che ho vissuto e una dose di fantasia, il tutto con l’intento di parlare sia ai cuori degli adulti che a quelli dei più piccoli.
Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
La mia aspirazione è che chi legge possa riscoprire l’importanza di un rapporto armonioso con la natura e gli esseri viventi che ci circondano. Sebbene il libro sia nato con un target di bambini, il messaggio è profondamente rivolto agli adulti. Sono loro, infatti, gli artefici del futuro, i responsabili di trasmettere valori e insegnamenti alle nuove generazioni. Attraverso le avventure di Amarena, spero di poter lasciare un segno nel cuore dei lettori, una sorta di impronta che li spinga a riflettere sulla coesistenza pacifica tra uomo e natura e sull’importanza di coltivare un sentimento di rispetto e cura verso il nostro pianeta e i suoi abitanti.
C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
In realtà, non sento il bisogno di aggiungere nulla al testo. Tuttavia, c’è una parte che avrei desiderato non includere. Mi riferisco alle ultime righe, scritte subito dopo il 31 agosto, che sono state ispirate dalla devastante notizia della scomparsa di Amarena. Quelle parole sono scaturite direttamente dal mio cuore, in un momento di profondo dolore.
Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Mamma orsa”, quali useresti?
Anche se hai chiesto tre aggettivi, trovo che “Mamma orsa” sia una figura così ricca e complessa che merita una descrizione più articolata. La definirei come “amorevole”, perché protegge e si prende cura dei suoi cuccioli con un amore incondizionato; “premurosa”, in quanto è sempre vigile sul benessere dei suoi piccoli; e “autoritaria”, perché sa quando imporre le regole per il bene della sua famiglia.
Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Credo che la lettura del mio libro offra una prospettiva unica sulla vita e sulla natura. Il mio desiderio è che, sia per i più piccoli che per gli adulti, diventi un insegnamento profondo e un vero inno alla vita. È il mio modo di invitarvi a fare un primo passo verso la creazione di una nuova consapevolezza, di stimolare una riflessione interna e di ispirare a costruire un’armonia cosmica che unisce tutti noi.
Qual è il libro che hai letto quest’anno che ti ha più colpito e consiglieresti?
Senza ombra di dubbio, il libro che mi ha maggiormente colpito quest’anno è “L’anima del mondo” di Frederic Lenoir. Questo libro mi ha toccata profondamente con il suo messaggio chiaro e potente: “diventa ciò che sei. Fai ciò che solo tu puoi fare. Segui la voce del tuo cuore”. È un invito a riscoprire se stessi, a seguire la propria passione e a vivere in armonia con la propria anima. Lo consiglio vivamente a tutti coloro che sono alla ricerca di una guida spirituale o di una bussola interiore.
Adesso è il momento di porti una domanda che nessuno ti ha fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere.
Una domanda che nessuno mi ha mai fatto ma che mi sarebbe sempre piaciuto affrontare è: “Qual è il momento preciso in cui hai capito che volevi diventare una scrittrice e che cosa hai provato in quel momento?”
La risposta è che c’è stato un giorno, durante la mia adolescenza, in cui mi sono rifugiata nella scrittura per esprimere delle emozioni che non riuscivo a verbalizzare. Ho scritto come se la penna fosse una prolungamento della mia anima e, in quel momento, ho sentito una connessione profonda con le parole e con me stessa. Ho capito che volevo dedicare la mia vita a raccontare storie, a creare mondi e personaggi e a condividere le mie riflessioni con gli altri attraverso la scrittura.