Intervista a Bernardo Panzeca
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro Quel fiore di mamma cosa diresti?
Una raccolta di battiti di cuore travestiti di inchiostro su fogli di bianca carta.
2. Da dove nasce l’idea che ti ha portato a scrivere un libro sull’importanza della mamma nella vita di ogni persona?
Più che un’idea ho sentito il dovere di narrarne le gesta. Non basta una vita intera per essere grati alle proprie madri.
3. Da quali elementi sei partito per scrivere le tue belle frasi?
Dall’assenza e dalla mancanza di una mamma in casa. E’ il quel momento che ne comprendi realmente l’importanza. Ne cogli i dettagli e attraverso i silenzi, la identifichi in ogni cosa, anche le più banali: dal forno alle tende.
4. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo le tue poesie?
Che la mamma non appartiene al genere umano. E’ tutt’altra cosa.
5. Se Bernardo Panzeca dovesse utilizzare tre aggettivi per definire il suo libro, quali userebbe?
Emozionante, travolgente e appassionante.
6. Perché credi che si debba leggere Quel fiore di mamma?
Quel fiore di mamma è una raccolta di battiti di vero amore ma anche un album di fotografie raffiguranti abbracci, carezze e baci. Bisognerebbe leggerlo per ricordare a noi stessi chi è e cos’è davvero una mamma.
7. I tuoi aforismi, pensieri e le tue poesie sono semplici ed emozionanti. Credi siano questi i motivi per cui sono in molti a leggere i tuoi libri e tanti a condividere online le tue frasi?
Quando si parla di mamme è facile sfondare i cuori.
8. Hai nuovi progetti in vista? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
A breve pubblicherò un romanzo dal titolo “Cicca e la sua amica foglia – storia di una grande amicizia nata per strada”.
9. A quale dei tuoi libri sei maggiormente legato e per quale motivo?
A quest’ultimo appena pubblicato, Quel fiore di mamma. E’ stato il cuore a scriverlo, non io.
10. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Qual è stato il viaggio più bello che hai mai compiuto? Quello in cui mia madre mi teneva per mano.