Recensione Libro.it intervista Daisy Franchetto autrice del libro “12 Porte”

Intervista alla scrittrice Daisy Franchetto.
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1. Per iniziare… raccontaci qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori sapessero prima di entrare in contatto con il libro che hai scritto.

Ho quaranta anni e sono arrivata tardi alla scrittura. O meglio, scrivere mi è sempre piaciuto, ma non posso raccontare (come altri autori) di aver scritto il mio primo libro a dieci anni! Scrivere è un modo per coltivare una sorta di dialogo interiore, alla scoperta di un mondo profondo. Ho lavorato per molti anni nel privato sociale e con la relazione d’aiuto ed è proprio dalla mia esperienza lavorativa che vengono molte idee per i miei libri.

2. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro “12 porte” cosa diresti?

“12 Porte” è un viaggio, misterioso e avventuroso. È un percorso di guarigione, dove la parola chiave è: scelta. Fino all’ultimo istante la protagonista potrà scegliere se completare la trasformazione o meno. Chissà se lo farà?

3. Nel tuo libro affronti fino in fondo il tema della violenza subita sia fisicamente sia psicologicamente. Quanto è stato difficile per te calarti nella storia per raccontare la verità?

È stato un percorso lungo e impegnativo. Mentre accompagnavo la protagonista, anch’io mi sono trovata immersa nel dolore. Un dolore diverso, ma pur sempre paralizzante. “12 Porte” parla di violenza, ma in realtà il tragitto è quello che simbolicamente attraversano tutti i dolori.

4. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il libro? Quale significato non del tutto esplicito vorresti potesse cogliere?

Il romanzo ha (spero) la particolarità di poter essere letto a vari livelli, ognuno può leggerlo e trovare il livello che gli è più affine. Ma quel che mi piacerebbe fosse colto, è che non esistono trasformazioni che non partano da noi, sia a livello personale che sociale.

5. Nel corso della storia da te narrata si va incontro a una guarigione, la vera meta del percorso intrapreso dalla protagonista. Bisogna guardarsi dentro per riuscire a superare le prove e gli ostacoli, per raggiungere la salvezza?

Non so se parlerei di salvezza, ma sì, credo che sia sempre necessario guardarsi dentro, essere consapevoli di ciò che si prova, senza giudicarsi possibilmente! Un percorso difficile, ma possibile.

6. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?

Quasi tutto ciò che ho letto ha rivoluzionato la mia vita, perché leggo calandomi dentro le storie completamente. Però, devo dire che il sogno di scrivere è nato leggendo “Queste oscure materie” di Philip Pullman. Mentre leggevo, a un certo punto mi sono detta: “Ecco, anch’io vorrei saper raccontare storie come queste”.

7. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?

Non ho un titolo particolare, ma sconsiglierei di leggere qualsiasi libro inneggi alla violenza, all’intolleranza e all’odio verso qualcuno o qualcosa. Sconsiglierei di continuare a leggere i libri che non ci impoveriscono e che ci restituiscono un’immagine troppo commerciale e superficiale della vita.

8. Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

Domanda: “Credi che ci sia ancora spazio in questo mondo per il sogno, la fantasia, la gentilezza, per gli animali parlanti e le porte magiche?”
Risposta: “Sì e sempre sì, perché in caso contrario saremmo morti”.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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