1. Per iniziare… raccontaci qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori sapessero prima di entrare in contatto con il libro che hai scritto.
Mi sono diplomato nel 2001 come perito tecnico industriale informatico e ho proseguito gli studi all’Università di Ingegneria, senza però portare a termine il percorso intrapreso perché ho trovato un lavoro che mi piace nel settore ferroviario. Come si può intuire dal libro che ho scritto, sono un amante del genere fantasy e della fantascienza, sia in ambito cinematografico che letterario. Ho iniziato a scrivere grazie alla mia “pigrizia” nel leggere i libri. Nel senso che, ogni volta che leggevo i libri avevo un’improvvisa voglia di cambiare la storia e la trama secondo la mia fantasia.
Nel mio racconto i lettori troveranno tutto quello che a me piace: l’avventura, le battaglie epiche, i combattimenti, la magia, il destino, l’amicizia e l’amore, che credo siano anche tutti i pezzi del puzzle della vita di un eroe.
2. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro “Bracbah – Il ritorno dei demoni” cosa diresti?
Racconta la storia di un ragazzo che per puro caso scopre di essere il prescelto dagli spiriti per salvare il suo mondo dal ritorno dell’armata dei demoni, ma per farlo dovrà compiere un percorso di crescita e di consapevolezza del suo ruolo e della sua forza.
3. Nel tuo libro un umano diventa il prescelto per salvare il mondo dai demoni. Da dove nasce l’idea?
Credo che, nella vita reale ognuno di noi sia il “prescelto” della propria vita e ha un destino da compiere, percorrendo un lungo cammino tutto da scoprire. E da qui, da questa mia convinzione, è nata l’idea del prescelto su cui basare tutta la storia del romanzo.
4. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il libro? Quale significato non del tutto esplicito vorresti potesse cogliere?
Nel libro si fa accenno sia al destino che alle realtà del bene e del male. Vorrei che il lettore comprendesse che in ognuno di noi c’è sia il bene che il male e che basta “solamente” scegliere la strada giusta per realizzare il proprio destino. Perché, come dicevo prima, ognuno di noi può essere il prescelto, eroe della propria vita o della vita della persona amata, con un “piccolo” gesto o seguendo i propri sogni.
5. Il tuo fantasy è stato scritto con l’intenzione di evadere dalla realtà e raccontare qualcosa che facesse dimenticare per qualche ora la complessa situazione che viviamo nel mondo reale?
Premetto che per me, scrivere è sia un’evasione totale dalla realtà quotidiana sia un’immersione totale in tutto quello che si scrive. Quindi, rispondendo alla sua domanda, scrivere e creare Bracbah, con tutti i suoi personaggi, è stata un’evasione e lo sfogo da un momento non fortunato della mia vita.
Amo entrare nel mio mondo e immaginare nuove battaglie, nuove avventure e nuove scoperte per i miei personaggi.
6. Quali sono i tuoi progetti? Stai scrivendo il continuo di “Bracbah”?
Nel breve periodo io e la mia ragazza (che mi aiuta in tutto) stiamo cercando con tutte le nostre forze di organizzare la prima presentazione del libro, anche se devo ammettere che le difficoltà sono tante. Molte librerie (delle più piccole alle più grandi) storcono il naso e sono diffidenti dinanzi alla richiesta di realizzare la presentazione del libro di uno scrittore emergente, attendono sempre il grande nome (che nella zona dove risiedo difficilmente viene organizzato).
Come progetto di lungo periodo, sto riorganizzando i miei appunti per cercare di terminare il secondo libro della trilogia fantasy. Vorrei farlo pubblicare presumibilmente per l’inizio/metà del 2016.
Ho anche un sogno nel cassetto, vincere un concorso letterario, ci riuscirò?! Speriamo che faccia parte del mio destino.
7. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?
Non c’è un romanzo ben preciso che mi abbia portato alla scelta di scrivere, ma si è verificata l’unione di due elementi: la mia “pigrizia” nella lettura e la capacità e il desiderio di rivoluzionare le storie che avevo l’opportunità di leggere. Certamente amo i libri Fantasy e di Fantascienza. Dovendo scegliere una collana di libri, direi che quelli di “Urania” mi hanno inizialmente sedotto (ogni tanto ne prendevo uno dalla collezione di mio padre): sono stati infatti i primi libri che ho iniziato a leggere e solo dopo sono giunto alla lettura dei fantasy.
8. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Questa domanda non avrà una risposta, perché credo che nessuno possa affermare che un libro non è da leggere. Ritengo che la lettura di un libro è del tutto soggettiva, quello che può piacere a me può non piacere ad un altro lettore, e viceversa. Quindi non mi sento di dare un giudizio su nessun libro, forse sono anche l’ultimo a poter dare un giudizio, essendo entrato da poco nel mondo della scrittura. Posso dire che un libro è sempre un libro e anche quello che per me può sembrare mediocre, può insegnarci qualcosa. Perché dietro un libro c’è tanto lavoro, sacrificio e al suo interno c’è tutto il desiderio, la voglia di un autore di esprimersi e di comunicare se stesso al mondo, o almeno a chi lo legge.
9. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Questa è una bella domanda, mi sembra molto un mix tra Marzullo e Quelo (Guzzanti), come per dire:
Domanda: Ti chiedi dove chi? Perché quando?
Risposta: La deve cercare dentro di me, che però, è sbagliata.
Tornado seri, spero di avere tante altre interviste in futuro con tantissime altre domande, ma al momento forse mi sarei aspettato la seguente domanda:
Qual è la cosa che la emoziona di più quando scrive il suo romanzo?
Quando scrivo sono sempre emozionato, eccitato ed euforico. Mi piace entrare sempre nel mio mondo. Però la cosa più bella è quando il personaggio inizia a vivere una vita propria, con il proprio carattere, la propria forza e debolezza, i propri gusti e tu già sai quello che potrà fare o non potrà fare.
Guarda il booktrailar di Bracbah – Il ritorno dei demoni