La redazione del sito Recensione Libro.it intervista la scrittrice Elvira Delmonaco Roll autrice del libro Armida
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro Armida, cosa diresti?
Armida è uno sguardo al passato, alla condizione della donna nella società rurale dell’inizio del 1900. Per secoli le donne hanno lottato e continuano ancora oggi a lottare per la parità dei diritti e forse il senso per me, e non è detto che lo sia anche per il lettore, è proprio questa lotta che coinvolge ogni giorno le donne.
2. Da dove nasce l’ispirazione per questo libro in cui i pregiudizi, la superstizione e il ruolo della donna sono i temi principali?
I miei ricordi sono il luogo segreto da cui attingo le mie storie che si basano su racconti e pettegolezzi della mia infanzia.
3. Cosa vorreste Elvira Delmonaco Roll che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le sue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Lascio che il lettore trovi il senso del libro, a seconda della sua sensibilità e dei suoi gusti. In ogni libro ognuno vede un messaggio che altri potrebbero non vedere, risposte a domande che altri potrebbero non aver mai pensato di porsi e questo è il fascino della scrittura e della lettura. Se non si riesce a creare quel legame tra scrittore e lettore, quella comunione che nasce nello scambio, allora il libro non lascia alcun segno.
4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
No, non vorrei aggiungere nulla, anche se mi è stato chiesto di continuare in un altro volume la storia di Armida. Ho risposto di no. Quando una storia è chiusa, non si può trascinarla senza che venga travisata e sminuita.
5. Se Elvira Delmonaco Roll dovesse utilizzare tre aggettivi per definire Armida, quali userebbe?
Amaro, violento, dolce come la vita.
6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Perché il mio libro ha un messaggio. Sta al lettore trovarlo.
7. Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Ho sempre nuovi progetti. Ho in mente una raccolta di miei scritti inediti e anche altro, ma di questo non parlerò per il momento.
8. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Ogni libro che ho finito di leggere mi ha colpito emotivamente e razionalmente. Ho una brutta abitudine: mi piacciono i libri ben scritti che si accordano ai miei ritmi e al mio umore. Non mi interessa qualche refuso evidente, ma le trame ovvie, il linguaggio sciatto, gratuitamente volgare e scorretto mi sono difficili da digerire, per cui mi è impossibile proseguire nella lettura.
9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Ognuno ha il diritto di leggere quello che vuole, da adulto, ma ai giovani non consiglierei di leggere testi che invitano all’odio, alla sopraffazione in nome di una fantomatica libertà, testi che fanno del denaro e del sesso le chiavi di una vita facile. La vita non è mai facile.
10. Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
In alcuni momenti della mia vita mi sono chiesta se avessi dei rimpianti. No, non ho rimpianti e la scienza del senno di poi non serve a niente. Le cose vanno come devono andare e va bene così.