Intervista a Dino Veronese
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro Il cielo in diretta cosa diresti?
Non potrei farlo meglio della prof. Cristina Bertazzo che ha scritto la presentazione al testo: “Una scrittura che va affrontata senza pregiudizi, per lasciarsi coinvolgere e stupire dalla sua originalità, che mi è sembrata quella di una ‘poesia sotto forma di dramma’ (o se volete di ‘dramma sotto forma di poesia’), libera da modelli già definiti, vicina alla creatività linguistica di grandi autori novecenteschi, come J. Joyce, che so molto amato dall’Autore.”
2. Da dove nasce l’idea e l’ispirazione che ti ha portato a raccontare la storia di Teresa Neumann, donna poco conosciuta nonostante la sua importanza per i fedeli?
Da un forte sentimento religioso unito alla parola che lo esprime. Lo studio della parola, infatti, la sua musicalità mi hanno sempre appassionato e impegnato nella ricerca.
3. Da quali elementi sei partito per scrivere questo libro?
Da un’attenzione speciale per i problemi spirituali.
4. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo questa storia?
Vorrei che scoprisse come i fatti già conosciuti sono raccontati in maniera nuova con la presa diretta che gli offro. Un
viaggio in un’altra cultura.in un’altra epoca, in un’altra mentalità.
5. Se Dino Veronese dovesse utilizzare tre aggettivi per definire il suo saggio, quali userebbe?
Semplice, innovativo, spirituale.
6. Perché credi che si debba leggere Il cielo in diretta?
Perché Il Cielo in diretta potrebbe rivelarsi molto più di una semplice lettura fine a se stessa, potrebbe
divenire un ponte verso quel divino nel reale di cui troppo spesso fingiamo di non accorgerci.
7. Questo libro è rivolto ai fedeli o anche a chi è scettico e potrebbe essere coinvolto dalla storia di una donna che è testimone di un miracolo ancora molto discusso?
Questo libro non è esclusivamente un saggio religioso, può essere considerato naturalmente tale,ma è rivolto a credenti e non. Tutti, infatti, siamo consci, in modo diverso, dello spirito che vive in noi. Ho scelto la storia di Teresa Neuman per mia esperienza personale nell’entrare in contatto con lei, con le sue visioni, anche se non di persona. L’incontro con la Resl (abbreviativo di Teresa) non è stato privo di traumi. Ha provocato in me una tale accelerazione del mio “percorso di vita spirituale”, un così alto grado di compenetrazione nel sentire e vedere insieme, da risultare un’esperienza fondamentale e indelebile. Per questo Il Cielo in diretta è prima di tutto un viaggio a due, un iter umano e spirituale che fa vedere e porta direttamente al trascendente, al Cielo, a Dio e al suo Cristo.
8. Da dove nasce la passione per la scrittura?
Dalla lettura dei grandi poeti e scrittori.
9. Hai nuovi progetti in vista? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Per il momento no. Vedremo.
10. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?
I classici e fra questi J. Joyce del quale condivido il ritmo spesso melodico della sua prosa.
11. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Un libro volgare e diseducativo.
12. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Vorrei capire se la pagina 93 cap. 56 del testo, che per lo stile si avvicina alla letteratura ermetica, verrà veramente letto o eluso.