1. Puoi descrivere in poche righe ai lettori di “RecensioneLibro.it” la storia che racconti nel libro “Ricomincio da te”?
Fondamentalmente è una storia che parla del cambiamento. Il primo capitolo si intitola “Tesoro” ed è un ritratto dell’infanzia in cui di norma siamo liberi e felici, contrapposta all’età adulta dove invece siamo soffocati da mille impegni e legami più o meno voluti e tante responsabilità. Considero l’infanzia il vero “tesoro” che ci è stato concesso di conoscere e il cui ricordo nessuno potrà mai portarci via. Il protagonista va alla ricerca di questo tesoro perduto, della libertà. Fuggire dalla routine poco a poco creata richiede coraggio, molto coraggio e molte persone preferiscono la tranquillità e l’assenza di rischi. Volevo scrivere una storia sul cambiamento nella vita pur rimanendo adulti.
2. Cosa ti ha fatto capire che il tuo romanzo aveva gli ingredienti giusti per essere amato dai lettori?
Perché è una storia che parla di tutti, il protagonista potrebbe essere uno qualunque di noi. Sia lui, sia gli altri personaggi potrebbero essere chiunque ed è per questa ragione – credo – che ogni lettore si sente così dentro la storia.
3. Nel romanzo racconti la storia di un uomo che sente di aver perso il contatto con le cose della vita che possiedono valore. Quanto ti appartiene questa storia? Comincia da te?
Appartiene a tutti, me compreso. Dovremmo riprenderci le piccole cose della vita che in realtà la riempiono di significato smettendo di attribuire tanta importanza ad aspetti per i quali ci danniamo ogni giorno, come il dogma della casa di proprietà o un’auto di un certo livello… tutte cose senza le quali sembra che la vita non valga la pena di essere vissuta… e che nulla hanno a che fare con la felicità.
4. Leggendo “Ricomincio da te” sembra così facile amare una persona e negli anni vederla allontanarsi sempre di più. Credi che sia “colpa” di una società in continuo movimento, che ci consuma interiormente con il lavoro, la frenesia, il tempo che manca, o molta della responsabilità è di chi non si sofferma a cogliere la bellezza di ciò che ci circonda?
Difficile rispondere. Ci sono tante cose, tanti doveri e obblighi cui ci pieghiamo che in realtà non sono così necessari. A volte facciamo un lavoro che non ci piace al solo scopo di avere tutto e poi quel “tutto” non riusciamo ad apprezzarlo, a godercelo perché siamo troppo occupati a guadagnare i soldi per comprarlo. A un certo punto della storia il protagonista si chiede a che scopo lavorare tanto per pagare le rate di un mutuo per una casa in cui non h mai in una continua corsa al consumismo.
5. Come mai hai deciso di autopubblicarti?
Non ho spedito il libro a nessuna casa editrice perché pensavo che non l’avrebbero neanche letto. Sarebbe rimasto chiuso per sempre in un cassetto. Per questa ragione ho scelto l’autopubblicazione.