1. Per iniziare… raccontaci qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori sapessero prima di entrare in contatto con il libro che hai scritto.
Vorrei che sapessero che ho fatto una scelta di vita tanto tempo fa, una scelta che implicava l’abbandonare tutto il mio mondo conosciuto per potermi avventurare lungo i sentieri della comprensione e della scrittura. Questa sono io in poche parole.
2. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro “La chiave bianca” cosa diresti?
Direi che è un viaggio dentro noi stessi. In tanti cercano la felicità, ma per trovarla bisogna prima sapere di cosa abbiamo bisogno e ognuno deve cercare dentro di sè la sua intima risposta.
3. La protagonista del libro viene prescelta per scoprire il mistero della chiave bianca. Cosa ti ha spinto a scrivere una storia legata a un enigma?
La vita stessa lo è. Si potrebbero vivere tutti i nostri giorni senza pensarci mai, ma a qualcuno invece viene voglia di conoscere, di sapere, di sperimentare…
4. Quali sono le difficoltà da superare quando si scrive un libro in cui c’è un mistero da svelare per tenere viva l’attenzione del lettore?
La creazione del romanzo è al di là della storia stessa. Per quanto mi riguarda faccio parte di quel cinquanta per cento di scrittori che prepara prima tutta la trama nei minimi particolari, poi studia e scrive le scene. In questo modo si ha ben chiaro quali siano i punti forti e si individuano subito quelli deboli. E poi anni e anni della “Signora in giallo” mi avranno pur insegnato qualcosa, o no? 🙂
5. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il libro? Quale significato non del tutto esplicito vorresti potesse cogliere?
Vorrei che ognuno trovasse il proprio intimo significato, questo è l’augurio che faccio a tutti i miei lettori. La chiave bianca è da usare come una mappa fluida che si adatta al cuore di chi ne legge le pagine.
5. Da dove nasce l’idea del libro? Ti sei ispirata a qualcosa della vita reale o è tutto frutto della tua fantasia?
Nasce dalla necessità di saperne di più del mondo interiore. Per alcune parti mi sono ispirata a storie reali e per altre a circostanze che sconfinano nell’oltre.
6. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?
Non esiste un momento zero. La vita è sempre un accumularsi di eventi passati che insieme portano al presente. Non penso che sia un libro a farti venire la voglia di scrivere, bensì il rifiuto della vita che stai vivendo e il desiderio di creartene una nuova. I libri mi hanno semplicemente accompagnata in questo percorso. Me ne sono piaciuti tantissimi, per citarne alcuni: Zhuang zi, Albertine scomparsa e tutta À la recherche du temps perdu, tutto Stevenson, qualcosa di Kipling… potrei non smettere più di citare… ma mi fermo qui.
7. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Opus Pistorum di Henry Miller.
8. Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Qual è la tua più grande contraddizione? Scoprirmi sempre inquieta nelle certezze.