La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Federico Barbieri autore del libro 8 personaggi: C.R.E.P.P.
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro 8 personaggi, cosa diresti?
“8 personaggi” cerca di dare un senso alla vita. Cosa veramente le dà valore, e cosa rende la nostra esistenza reale tale da valere di essere vissuta? Quante vite si sono perse nel mondo, nell’oblio del tempo e nessuno le ricorda, tanto da non aver più certezza che siano veramente esistite? Il mio romanzo prova a caratterizzare e dare forma a una delle moltissime soluzioni a queste domande. Una speranza di eternità, un’analisi del tempo e dell’animo umano attraverso la vita di otto amici che vivono la loro possibilità di esistenza sperando, come tutti, di non farla dissolvere in un lieve respiro. È un inno alla vita e a viverla nella sua interezza.
2. Da dove nasce l’ispirazione per questo primo libro di una trilogia interessante che ha come tema il ciclo della vita?
Dal desiderio di donare una parte di eternità a delle persone fantastiche che hanno condiviso con me la cosa più grande che si possa mai prestare: il proprio tempo. Volevo sottolineare l’importanza dell’animo umano, la magia delle emozioni che può provare e condividere; perché oltre il tempo e lo spazio, al di fuori delle leggi della fisica, possa sopravvivere anche solo un piccolo zefiro che, aleggiando su paesaggi informi e concreti, possa in qualsiasi momento raccontare lo spirito vitale che ha dato creazione a delle esistenze, le quali hanno stretto a loro la vita, bramandola, fino a che hanno potuto e fino a che potranno farlo.
3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Mi piacerebbe trasmettere l’importanza di capire e dar vita alle proprie emozioni. Mi inorgoglirebbe sapere che le persone, leggendo i miei passi, possano in qualche modo rispecchiarcisi, vivere questo racconto come un ricordo, come qualcosa di reale in pieno corso di svolgimento, proprio accanto a loro, e magari portarselo nella vita di tutti i giorni. Viviamo la quotidianità della nostra vita, la bramiamo, la desideriamo, la odiamo e la stessa cosa accade a pochi metri da noi altre milioni di volte, e di tutte queste persone non sappiamo e non sapremo mai nulla. Siamo veramente sicuri di tramandare le più meritevoli? Ho come l’impressione che stiamo perdendo innumerevoli tesori gratuiti senza neanche accorgercene.
4. C’è qualcosa che Federico Barbieri avrebbe voluto aggiungere al libro, quando lo ha letto dopo la pubblicazione?
No, penso che il libro sia completo nella sua interezza e pronto per far viaggiare. È una stesura ragionata, pensata senza fretta, forse anche troppo! Volevo, però, esser sicuro di non dimenticare nulla, di non avere rimpianti su qualcosa che magari mi potesse sfuggire. Alla fine, ho la consapevolezza che il libro sia come doveva essere.
5. Se Federico Barbieri dovesse utilizzare tre aggettivi per definire 8 personaggi, quali userebbe?
Reale. È un libro talmente vero che niente è stato lasciato al caso. Come paradosso, vi posso dire che le cose che sembreranno più inverosimili, inventate, fantasticate, sono invece frutto di ricordi, veramente accadute. La realtà è il nido preferito dell’immaginazione. Resiliente, perché ha la capacità di modellarsi al tempo e ai fatti. Questo aspetto sarà molto più comprensibile una volta letto nella sua interezza di trilogia. Tutto cambia, tutto si modifica, anche la personificazione del racconto. Niente può rimanere statico e immutabile nel tempo. Mi piacerebbe aggiungere “Immortale”, ma questo non spetta a me dirlo. Chissà, forse un giorno…
6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Perché non ho nessun motivo per il quale non si debba leggere. Sono abituato a ragionare al contrario. Trovo inutile dispensare consigli o aneddoti per portare una persona in una certa direzione. Trovo molto più semplice eliminare tutte le avversità o i dubbi per non fare una determinata azione o cosa. Una volta che non ci sono più aspetti negativi né conseguenze, perché non farla?
Seconda parte intervista
7. Ci puoi anticipare qualcosa sugli altri due libri della serie?
Gli altri due libri sono un continuo naturale della storia, il suo prolungamento. Nessuna delle tre parti può sussistere e vivere da sola. Troverete l’evoluzione naturale dei personaggi che va avanti. La giostra non si ferma. Siamo sopra un balocco che è impossibile da fermare. Possiamo cercare di dimenticarcene, far finta che non sia così, ma quando puoi ne riprenderemo atto ci accorgeremo quanto lontano sia rimasto il punto di partenza che pensavamo esser presente. I tre libri sono parte di un’opera unica, rappresentano la tesi, l’antitesi e la sintesi della filosofia hegeliana.
Gli otto personaggi, attraverso i 3 capitoli, affronteranno le loro paure, le loro emozioni, il loro modo di vedere il mondo; il tempo e la vita modificheranno i loro pensieri, il loro presentarsi alla vita e attraverso la gioventù, la maturità e la senilità scopriremo ogni più piccolo segreto. Nel secondo libro (Per aspera ad astra) verrà rivelata tutta la verità e ogni aspetto del modo di essere di Paolo, cosa lo ha portato a diventare così e cosa lo ha cambiato e plasmato. Sempre nel secondo capitolo, ci porteremo avanti e verrà rivelata la fine della vita di Eleonora, che invece verrà vissuta e letta dal lettore solamente nel terzo capitolo (Continuando a sognare). In quest’ultimo passo, nella sintesi hegeliana, vedremo arrivare tutti i nodi al pettine e poter così chiudere il cerchio su ognuno di loro. Nell’Epilogo o Annibale, troverete un capitolo dedicato a ognuno degli otto personaggi che farà chiudere il cerchio del tempo sulle loro esistenze. Le storie continuano in ogni passo della trilogia a intersecarsi tra loro, e quando meno te l’aspetti, a completarsi.
8. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Ogni libro che leggo mi lascia qualcosa. Quando ognuno di noi si accinge a leggere un libro non esce mai più povero o uguale a prima, ma sempre arricchito. Quest’anno mi sono dedicato molto a riscoprire i classici britannici da Henry James ad Agatha Christie. Del primo consiglierei a tutti, sicuramente, il classico “Il giro di vite”, della seconda uno meno scontato quale “Miss Marple al Bertram Hotel”. Non mi dispiace dei contemporanei neanche Joel Dicker.
9. Quale libro Federico Barbieri non consiglierebbe mai a nessuno?
Un qualsiasi libro letto senza l’umiltà di stare ad ascoltarlo. Non esistono libro brutti o che non vale la pena leggere, ma solo libri che non siamo in grado di ascoltare.
10. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Federico, pensi di star vivendo la tua vita fino in fondo?
Non posso risponderti a questa domanda, ma spero che gli altri, anche fra molto tempo, lo possano fare per me.