Intervista a Giuseppe Verrienti
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro Il Pantalonaio cosa diresti?
Il significato del mio libro è la lotta crudele e vittoriosa di commissari coraggiosi e con azione incalzante contro ogni sorta di crimini, compiuti da persone ambiziose e crudeli, apparentemente normali, che vengono illuminate da un proprio disegno di giustizia: la vendetta personale e diabolica nei confronti di vittime sconosciute e deboli.
Per fare questo, il serial killer diventa talora una donna, delusa dalla vita, che per realizzare la sua violenza si ribella alla società, in cui è solita vivere, e per tale motivo crea alleanze pericolose ed il suo disegno si rivolge contro l’umanità maschile, su cui sfogare tutta la sua rabbia e le demoniache delusioni.
2. Da dove nasce l’idea che ti ha portato a scrivere questo romanzo in cui gli insospettabili possono diventare le persone più pericolose?
La reazione cruenta ed infinita delle donne, mogli o sorelle, dei grandi capi malavitosi nella lotta tra clan mafiosi; donne ossessionate da un tenore di vita servile ed incapaci di far sentire al mondo la loro voce. O, se vuole, da donne giovani fragili e succube della volontà possessiva di genitori autoritari, di fidanzati o mariti, amanti che hanno avuto un rapporto nullo con la loro madre.
Nel mio romanzo, invece, si tratta di una donna che diventa un demonio per desiderio di ricchezza e di una vita agiatissima.
3. Da quali elementi sei partito per scrivere il tuo giallo?
Da un’amante delusa, che sognava di rivivere una nuova vita con il commissario, che lei considerava l’uomo più buono e più ricco da farle trascorrere un futuro da vip.
4. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo il tuo libro?
Vorrei far comprendere ai lettori che il mondo mettesse da parte ambizioni ed egoismi ed, osservando la legge, si adoperasse per una società sana e giusta.
5. Se Giuseppe Verrienti dovesse utilizzare tre aggettivi per definire Il Pantalonaio, quali userebbe?
Avventuroso, diabolico ed ambizioso.
6. Perché credi che si debba leggere il tuo romanzo?
Per comprendere che il Bene trionfa sul Male.
7. Da dove nasce la passione per la scrittura?
Dalla volontà di scoprire il messaggio segreto dell’autore, di cui ne sto leggendo le opere.
8. Hai nuovi progetti in vista? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Sì, dopo essermi aggiornato con ciò, che succede nel mondo. SÌ! Vorrei tenerlo per me.
9. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?
Le opere di ARTHUR CONAN DOYLE.
10. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Un thriller.
11. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Hai mai pensato alle favole?