Intervista a Irene Merlino
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro SDB, cosa diresti?
SDB parla di Famiglia, Amicizia, Amore. Di Forza di volontà, Autorità e Lotta al terrorismo.
Elementi che in questa storia viaggiano sempre assieme, andando a rispecchiarsi nella quotidianità di una vita fatta di normalità. Fondamenti che legati da azioni violente, possono diventare un’arma a doppio taglio.
2. Da dove nasce l’ispirazione per questo thriller spietato, in cui due sorelle, dopo essere state rapite diventano delle assassine pericolose?
Quando l’ho scritto, all’incirca venti anni fa, sono partita con due sole linee guida: “Scrivi quello che conosci” e “Scrivi quello che vorresti leggere”.
L’ho cominciato perché volevo cambiare genere; fino a quel momento avevo scritto solo fantasy, ma quel passaggio dal termine degli studi al mondo del lavoro, ha richiesto anche un cambiamento nella scrittura; ma che mantenesse sempre quel mio stile combattivo.
Mi sono seduta su una poltrona col mio quaderno e ho scritto di getto il primo capitolo, senza nessuna idea specifica, sapendo solo di voler cominciare con un interrogatorio. Il resto, i personaggi e il loro mondo dentro questo nostro mondo, è venuto da sé.
3. Leggendo il tuo libro la domanda che viene spontanea è: quanto e in che modo il passato può influenzare una persona?
Secondo quanto gli viene concesso. Si dice sempre che dal passato si dovrebbe imparare, ma se riguardo a quello che è stato rispetto a quello che è oggi, noto che non sempre è così. Perché restiamo tutti influenzati da quello che ci è successo, in ogni piccola cosa, che si somma alle successive, che modifica i nostri percorsi, i nostri interessi, ideali e fondamenti, in maniera consapevole o meno.
4. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo il tuo libro? Quale segno vorresti lasciare in loro?
La sottolineatura importante, che mi è stata fatta notare da chi l’ha letto, è che non ci sono personaggi deboli. Tutti, indistintamente dal ruolo, hanno una loro forza; persino nelle loro debolezze. E, potendo desiderarlo, è questo che vorrei lasciare: la forza. La forza di rialzarsi quando si cade, di non lasciarsi fermare da chi fa di tutto per bloccarci e, perché no, di trasmetterla a chi ne ha bisogno così da aumentarla insieme.
5. Se Irene Merlino dovesse utilizzare tre aggettivi per definire SDB, quali userebbe?
Globalizzato, Multiculturale, Liberatorio
6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Per chi ha piacere a farlo, si troverà in un mondo sempre odierno, segnato dai rapporti che gli individui sviluppano verso il prossimo, nella forma che più gli aggrada, marchiata dal loro bagaglio emotivo e sociale.
7. Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un altro romanzo? Puoi anticiparci qualcosa?
Sto sistemando la parte conclusiva di SDB, quel pezzo mancante che rivela chi si nasconde realmente dietro il Clan che ha portato le sorelle a diventare dei sicari, che svela la ragione della scelta fatta su di loro e che porterà i diversi gruppi, legali e illegali, di fronte a una possibile guerra.
8. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Dead Woman Walking, della Bolton. Un’autrice che riesce sempre a farmi salire l’adrenalina, le lacrime e ampliare le riflessioni.
9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Al massimo posso dare il mio parere; perché i gusti sono personali e anche quando consiglio a chi conosco, lo faccio con riserve.
10. Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Non ci sono domande alle quali non abbia già risposto. Per le future, si vedrà.