Intervista scrittore Stefano Jacurti – Libro “La storia di Ulysses S. Grant. Generale, presidente, viaggiatore”

Intervista a Stefano Jacurti autore del libro “La storia di Ulysses S. Grant”.
Stefano Jacurti
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La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Stefano Jacurti autore del libro “La storia di Ulysses S. Grant. Generale, presidente, viaggiatore”

Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “La storia di Ulysses S. Grant. Generale, presidente, viaggiatore”, cosa diresti?

La scrittura del libro pur essendo rigorosa perché non c’è una virgola inventata, trascinerà il lettore direttamente dentro una guerra. Chi leggerà questo volume non vivrà una lettura passiva, ma sarà arruolato per scendere con me nell’inferno delle trincee, nel vortice degli assalti, sugli spalti di un forte e a bordo di una cannoniera.

Da dove nasce l’idea che ti ha portato a raccontare di questo personaggio non solo nei ruoli che ha incarnato ma anche per l’uomo che è stato?

Mi intrigano quelli che vengono dal basso. Ulysses S Grant, era fra questi, un ragazzino cresciuto in una bottega dove gli affari andavano male. Eppure, pur essendo un uomo ordinario, Grant divenne un personaggio molto importante della Storia degli Stati Uniti. Questa è la prima biografia in lingua italiana su un personaggio che come generale era più avanti anche se in guerra c’è sempre un prezzo da pagare. Tuttavia il libro non è dalla parte di Grant per qualsiasi cosa abbia fatto.

Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?

Una metafora importante. Prima o poi capita di dover ricominciare da capo. Lo ha fatto Grant, visti i suoi completi fallimenti, ma poi con determinazione si è rialzato. Il tribolato percorso di questo personaggio induce a pensare al mondo di oggi dove si vuole tutto subito senza che venga versata una goccia di sudore. Non funziona così perché ci vuole perseveranza.

Cosa ti piace di più di ciò che hai scritto?

La cosa che mi ha divertito fra virgolette, oltre a seguire Grant nei viaggi, è stato trascinare il lettore fin dentro una battaglia gigantesca o nei corridoi della Casa Bianca. Chi leggerà sarà lì, per sentire sulla pelle come il periodo presidenziale di sia stato tormentato. Quello che mi ha commosso è la scena di un padre che gioca lottando con il figlio rotolandosi sul pavimento per far vincere il ragazzino. Anche nei personaggi famosi come il generale Grant possiamo trovare qualcosa di universale che ci riporta a quello che abbiamo vissuto. Mio padre faceva la stessa cosa con me.

Avresti voluto aggiungere qualcosa al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?

Succede sempre di pensare “avrei potuto scrivere anche questo” ma un libro ad un certo punto va chiuso.

Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “La storia di Ulysses S. Grant. Generale, presidente, viaggiatore”, quali useresti?

Infernale, toccante contraddittorio.

Come è stato accolto quest’opera dai tuoi lettori?

Per ora bene, c’è stata una presentazione con tanto pubblico e partecipanti in divisa storica molto suggestiva! Seguite il mio canale Youtube e i miei social.

Perché credi si debba leggere il tuo libro?

In Italia è ora di capire che gli Stati Uniti vengono da quel periodo di cui dovrebbero fare tesoro. Gli americani devono prestare attenzione affinché non scoppi una seconda guerra civile. Infatti è giusto documentarsi per capire, ma loro lo sanno bene, ci sono migliaia di croci nel silenzio dei cimiteri militari della guerra di secessione.

A chi ti ispiri come scrittore?

Mi porto dietro oltre all’uomo di 66 anni consapevole del tempo che passa, gli autori che mi hanno formato. Prima di scrivere è bene leggere. Sono cresciuto con Salgari, Hemingway, Kerouac, ma ancor prima con grandi storie come L’Iliade e l’Odissea, quell’Omero folgorante ai tempi del liceo, compreso lo sceneggiato televisivo di allora. Sono figlio della grande TV in bianco e nero e del boom economico degli anni ’60.

In quale mondo ci condurrai con il tuo prossimo libro?

Nelle ultime stagioni ho intensificato la scrittura. Siccome non sono più un ventenne, voglio scrivere ancora, anche se per il momento non so se agirò in narrativa o saggio storico. So solo che voglio raccontare un mondo vissuto nella mia infanzia che non ho più dimenticato. Quindi tornerò!

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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