Intervista alla scrittrice emergente Manuela Seletti
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro Con i tuoi occhi mi vedo, cosa diresti?
Mi piace paragonare questo romanzo ad un viaggio attraverso le stagioni del cuore e le stagioni della vita, dove molti lettori e lettrici potranno ritrovarsi. Tutti abbiamo un amore mai dimenticato, tutti abbiamo un dolce ricordo da custodire gelosamente nei cassetti della memoria.
2. Da dove nasce l’ispirazione per questo romance pieno di coinvolgimento fisico ed emotivo?
Sono due le cose che mi hanno ispirata. Per la storia ho preso spunto da una testimonianza che ascoltai durante un programma radiofonico dove una donna chiedeva pareri riguardo al fatto di accettare o meno l’invito a prendere un caffè da parte del primo amore della sua vita tornato in città dopo circa 30 anni dal loro primo e unico bacio. Ho cominciato a fantasticare su questo incontro ed ho immaginato di ambientarlo in uno scenario che avesse il mare come elemento dominante. Ecco la mia seconda ispirazione, ovvero i luoghi; ho pensato di ambientare questa storia nel sud della Francia, Provenza e Costa Azzurra, paesaggi incantevoli che visitai qualche anno fa durante una vacanza.
3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Il messaggio che porta questa storia d’amore è un messaggio di speranza e nel contempo di rassegnazione. Dobbiamo rassegnarci al fatto che il destino avrà sempre la meglio, su tutto e su noi ;nonostante le nostre scelte, nonostante le nostre rinunce , i nostri sforzi e i nostri progetti, sarà lui alla fine a decidere per noi e noi dobbiamo infine arrenderci al suo volere. Questo non significa essere inerti, inetti o abbandonarsi al corso degli eventi rimanendo passivi, tutt’altro. Margot farà la sua scelta consapevole, soffrirà per la sua rinuncia ma agirà seguendo la ragione e la coscienza ma dovrà comunque arrendersi a quel destino che aveva già scritto il finale della sua vita.
4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al romanzo, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
Dopo la pubblicazione ho letto il mio romanzo 2 volte. La prima l’ho fatto in qualità di autrice dello stesso e mi è piaciuto, avrei forse potuto sviluppare maggiormente il profilo psicologico del personaggio di Alec, sviscerare meglio le sue ansie e le sue paranoie, accentuare forse le sue manie e i suoi repentini cambi d’umore dovuti alla sua condizione di alcolizzato.
La seconda lettura invece l’ho affrontata in qualità di lettrice, facendo finta di leggere un libro scritto da qualcun altro e mi è piaciuto. Questo libro nasce come un romance estivo, fresco, leggero, da leggere tutto d’un fiato, una storia romantica, di forte passione. Non ha la pretesa di essere un trattato di psicologia , anche perché non ho alcuna competenza in materia. Con i tuoi occhi mi vedo è soltanto una storia d’amore, molto dolce e con molto pathos.
5. Se Manuela Seletti dovesse utilizzare tre aggettivi per definire Con i tuoi occhi mi vedo, quali userebbe?
Nostalgico, romantico, passionale.
6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Perché offre spunti di riflessione sulla vita, sul perdono, sul tempo che inesorabile passa e ci cambia. Dovrebbero leggerlo le ragazze giovani per capire cosa si stanno perdendo in questa società dove le tappe vengono purtroppo bruciate, dove si passa ormai dall’infanzia all’età adulta, saltando quella stagione di mezzo che è l’adolescenza e che per me è stata la stagione più bella, con tutte le problematiche, le ansie, le paure e le scoperte, dove nascondersi per darsi un bacio era qualcosa che davvero faceva tremare le gambe ed il cuore.
7. Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo romanzo? Puoi anticiparci qualcosa?
Il mio secondo romanzo è praticamente finito. Sono alla fase di revisione per apportare correzioni e piccole modifiche. Non sarà un romance ma un’avventura con un pizzico di thriller.
La protagonista sarà sempre una donna, molto diversa da Margot, una ragazza madre che dovrà fare i conti con i fantasmi del suo passato e con la sua fede vacillante che però la aiuterà a perdonare chi le ha fatto del male e chi l’ha tradita.
Il mio progetto per il futuro è un progetto ambizioso, al quale dovrò dedicare tempo per raccogliere documentazione e testimonianze che potranno essermi molto utili. Sarà un romanzo tratto da una storia vera, ambientata nel primo decennio del Novecento. Voglio che questo romanzo renda omaggio alle mie origini e al mio territorio, per fare ciò dovrò recuperare informazioni storiche, tecniche e scientifiche e visitare luoghi interdetti al pubblico. Sarà una grande esperienza.
8. Qual è il romanzo che hai letto e che ti ha più colpito emotivamente in questo ultimo anno?
In realtà ce n’è più di uno ma forse quello che emotivamente mi ha veramente coinvolto è Lei mi parla ancora di Giuseppe Sgarbi, la più bella dichiarazione d’amore che abbia mai letto.
9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Assolutamente non mi sento all’altezza di sconsigliare alcuna lettura. Ogni libro credo sia degno di essere letto, poiché ogni autore ha qualcosa da comunicare. Bisogna leggere e poi elaborare, riflettere, commentare e criticare. Se uno scritto è valido lascia sicuramente un segno sulla nostra anima, se non è valido passa e se ne va senza lasciare alcun segno, ma non per questo ci ha fatto perdere tempo, il tempo impiegato nella lettura non è mai sprecato, secondo me.
10. Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
In realtà è una domanda banale e semplice e forse non mi è mai stata fatta proprio per questo: Perché scrivi?
Credo che se fatta a 100 scrittori si avranno 100 risposte diverse. La mia è questa: scrivo perché non riesco a contenere la mia fantasia e perché quando una frase, una suggestione, una visione mi viene alla mente ho urgenza di metterla sulla carta altrimenti ho paura che se ne vada e una volta andata io non riesca più ad agguantarla. La scrittura per me è istinto, mi sento un fotografo alla ricerca dello scatto perfetto… che in realtà non si cerca ma arriva e tu devi essere soltanto bravo e pronto a catturarlo.