La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Marco Pacino autore del libro Nel nulla il tutto
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro Nel nulla il tutto, cosa diresti?
Grazie mille per l’intervista e per la bellissima recensione, è stato proprio colto nel segno il cuore di questo libro.
Non bastano poche righe per descrivere il senso del Nulla il Tutto, ma il significato più profondo è una ricerca continua, una scoperta che ognuno di noi dovrebbe fare per ricongiungersi con sé stessi e con il Tutto appunto. Questo però non è un viaggio privo di pericoli e non tutti riescono a “ritornare”. Inoltre è inevitabile fare i conti con il Nulla che, è ben sorvegliato.
2. Da dove nasce l’ispirazione per questo libro pieno di tensione, il cui viaggio è molto complesso e inedito?
Ho avuto delle esperienze di carattere iniziatico, nel quale sono sempre operativo, sicuramente molto importanti. Oltre questo fin dalla più tenera età ho sempre molto riflettuto sulla vita e su ciò che va oltre la forma ed il comune “spazio” concepito.
3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Siccome il “caso” non esiste, chi legge il mio libro è perché doveva leggerlo, questo in un senso molto ampio del termine. Quello che desidero trasmettere è di non accontentarsi mai della apparenza delle cose. Quello di fermarsi un attimo, fermarsi anche se stai “camminando” e di aprire veramente gli occhi (molte volte si va tanto lontani per scoprire chissà quale “grande verità”, quando è davvero più “vicina” e “partecipe” di quanto si possa pensare). Di non credere mai scontate le cose, dalle più grandi alle più semplici. Perché è ancora possibile commuoversi di un bel tramonto o stupirsi della perfezione di una goccia di rugiada al mattino.
4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
Questa è una domanda che mi sono più volte posto, ed è per questo che ho faticato a pubblicarlo. Lo avevo nel cassetto da troppo tempo. Essendo appunto un libro che non ha una fine temporale sarebbe stato possibile andare oltre, ma questo, rileggendolo è completo così.
5. Se Marco Pacino dovesse utilizzare tre aggettivi per definire Nel nulla il tutto, quali userebbe?
Oscuro, criptico e poetico.
6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Credo lo si debba leggere, al di là del messaggio che porta, anche per la forma in cui è narrato. Essendo comunque sperimentale potrebbe interessare diverse tipologie di lettori. Inoltre gli appassionati del gotico e del buon horror d’autore troveranno pane per i loro denti. Sono anche convinto che la narrativa italiana, sia quella affermata che quella emergente è da prendere più in considerazione, fa sempre e comunque parte del nostro made in Italy!
7. Marco Pacino ha in mente un’altra storia da scrivere? Hai già un altro libro nel cassetto? Puoi anticiparci qualcosa?
Sto terminando “Katharsis, Catartico”. Già ci sto lavorando da un anno e più, penso di pubblicarlo entro il 2021. E’ un romanzo “diviso” in due atti in dialogo tra loro, intrecciato, dove tutto gira intorno, dove ognuno è nel suo viaggio. I personaggi principali hanno un che di “familiare” e spesso ho inserito un tributo alla mythos ed alla letteratura classica, alterandone però i parametri. A differenza del primo, questo è più narrato, ci sono dialoghi ed elementi fortemente erotici, fiabeschi e di impatto sicuramente violento. Emergerà anche una figura del Nulla il Tutto, ma solo come comparsa se pur importante. Ci saranno anche delle immagini, catartiche appunto, comunque quando pubblicato lo sottoporrò certamente, se cosa gradita ad una vostra attenta recensione.
8. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Ne ho letti molti, e sicuramente consiglio i lavori di Murakami Haruki, trovo sia una narrativa moderna ma sempre salda al passato. Quella però che più mi ha colpito è “Appunti di un’opera ermetica, manoscritto di anonimo pubblicato postumo” edizioni della Terra di Mezzo. L’autore è sconosciuto ed ha finito di scrivere l’opera a Ferrara il 21 dicembre del 1963. Un vero e proprio trattato alchemico che pare una lettera di padre in figlio. Bello.
9. Quale libro Marco Pacino non consiglierebbe mai a nessuno?
Sarò molto generico ma sono sicuro che stavolta anziché “criptico” risulterò chiaro anche se non mi riferisco a nessuno in particolare… Sconsiglio vivamente il/i libri che auto – illudono la mente e prendono in giro le persone, promettendo mari e monti, magari per addestrare alla vendita spietata o quanto altro i soggetti in crisi o più suscettibili. Questi sono peggio dei cartomanti al circo e andrebbero valutati per quello che sono. Ma ripeto, non mi sto riferendo a nessuno un particolare.
10. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
A volte mi piacerebbe “spegnere” almeno per un po’ la mente, ma so che è un sogno quasi irraggiungibile. Una cosa è certa, questa vostra domanda è la più bella domanda che mi si poteva fare.
Grazie e a presto, un saluto… dal Nulla.