Recensione Libro.it intervista lo scrittore Michele Renzullo autore del libro L’una di Ferragosto
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro L’una di Ferragosto, cosa diresti?
Penso che la cosa bella della narrativa e della letteratura è che ognuno ci ritrova il suo di senso. Una mia amica si è portata il mio romanzo in viaggio lungo il Cammino di Santiago: era il libro giusto al momento giusto. L’una di Ferragosto è un romanzo che parla di scelte, di possibilità, di motivazioni profonde. Vuole suggerire che possiamo e dobbiamo capire chi siamo veramente, percorrere il nostro cammino, accettandone le conseguenze.
2. Da dove nasce l’ispirazione per questo libro sulle scelte, la possibilità di cambiamento e il mistero?
Nasce dai personaggi: Maia e Heidi (i miei alter-ego sono sempre femminili), che a loro volta prendono spunto da due persone che, per motivi diversi, mi hanno influenzato, forse soprattutto per via della loro diversità culturale e caratteriale. Sono rispettivamente una ragazza brasiliana e una finlandese.
3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Che a volte ci sentiamo soffocati in uno stile di vita che sembra immutabile, mentre tutti noi abbiamo sempre almeno un’altra scelta. Certo, dobbiamo avere la maturità necessaria per capire quali sono le rinunce che siamo disposti a compiere (anche perché, altrimenti, saremo costretti ad accettare le rinunce che la società o il nostro capo ci impongono)
4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
Avrei voluto avere più tempo per stare con i miei personaggi, in particolare Maia. Ma penso che presto vorrò dedicarle altro spazio in un nuovo romanzo
5. Se Michele Renzullo dovesse utilizzare tre aggettivi per definire L’una di Ferragosto, quali userebbe?
Esotico. Attuale. Coinvolgente.
6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Penso che sia un libro attuale, che affronta i problemi e le contraddizioni della società contemporanea occidentale (tra cui l’alienazione per il lavoro, lo stress, uno stile di vita che ci è stato imposto, i ritmi da robot), non giudicandoli, ma facendoli emergere dalla narrazione, in particolare proprio dalla contrapposizione con un mondo molto lontano, quello del Brasile più selvaggio e più autentico.
Seconda parte intervista scrittore Michele Renzullo
7. Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Ho appena finito un romanzo di racconti: protagonista una ragazza italiana che lascia il suo Paese per avventurarsi in Europa. Ogni capitolo è ambientato in una città europea ed è scritto da un punto di vista diverso e stile narrativo particolare. A breve vorrei iniziare il sequel di L’una di Ferragosto.
8. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Molti. A livello emotivo forse La casa della bellezza di Melba Escobar. Un romanzo intenso, con una scrittura che scorre ma mai banale.
9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Gli ultimi libri della giallista Camilla Läckberg: superficiali, pieni di banalità e luoghi comuni, “pretestuosi”
10. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Vorresti vivere da scrittore professionista? Sì