Recensione Libro intervista Paul A. Valenti autore del libro “Io amo me stesso ma è amore non corrisposto”

Intervista allo scrittore Paul A. Valenti autore del libro "Io amo me stesso ma è amore non corrisposto".
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  1. 1. Per iniziare… raccontaci qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori sapessero prima di entrare in contatto con il libro che hai scritto.

Mi chiamo Paul A. Valenti e sono in nato in Piemonte nel 1962, ma dal 1995 sono residente in Asia, e più precisamente in Vietnam. Il mio libro intitolato “Io amo me stesso ma è amore non corrisposto” raccoglie riflessioni ironiche e semi-serie (più “semi” che “serie”) ispirate dal mio ruolo di “emigrante”. Un ruolo che mi sono ritagliato addosso 17 anni fa dandomi all’esilio volontario, a quella strana emigrazione di quei tempi dettata più dal troppo lavoro che dalla mancanza dello stesso. Scrivo con una certa costanza riflessioni e racconti tratti dal quotidiano vivere, affidandomi a una sana stravaganza combinata a onesto fatalismo, necessari per poter vivere e sopravvivere in questo Paese.

  1. Se dovessi riassumere in poche righe la trama del romanzo “Io amo me stesso ma è amore non corrisposto” cosa diresti?

Lungo un viaggio inatteso attraverso il Vietnam di ieri e di oggi, cerco di cogliere i vari aspetti più o meno ironici di quella condizione di emigrante dell’inconsueto a cui appartengo, sondando tra i risvolti del patrimonio umano e culturale che mi circonda, all’interno di dinamiche a volte incomprensibili e decisamente affascinanti per chi, come me, ha passato una mezza vita dando per scontato e prevedibile tutta la sorprendente imprevidibilità dell’esistenza umana.

  1. Il tuo libro è autobiografico, racconta della tua storia e del tuo legame con il Vietnam, terra che ti ha ospitato. Cosa ti ha spinto a lasciare alle spalle il passato per costruirti una nuova vita?

In passato molti connazionali emigravano per mancanza di lavoro, cosa che purtroppo si sta verificando ancora negli ultimi anni; io invece sono a suo tempo emigrato perché… lavoravo troppo!
Subivo una vita che non era la mia, non stavo vivendo la mia esistenza. Ne vivevo una che mi aveva praticamente investito: me la ero cucita addosso come un abito e pian piano mi ero convinto che fosse il mio, anche se a volte mi accorgevo che in certi punti stringeva un po’ troppo fin quasi a soffocarmi.
Ho vissuto anni ad elaborare, ad organizzare, a progettare, per poi tentennare, rimandare e non fare. Vivevo di speranze, di schedina, di “grattaevinci” (kolkavolokevinci!), di lotteria, e dell’idea di un futuro roseo che, come i miraggi, si allontanava a mano a mano che io mi avvicinavo.
Ad un certo punto della mia mediocre esistenza ho deciso, come nelle fiabe, di mettere in pratica quel desiderio di diserzione comune a molti e di mollare tutto e volare via: talvolta e’ meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai…
Così nel 1995, alla tenera e significativa età dei 33 anni, mi sono abbandonato tra le braccia del Vietnam, dove ho avviato alcuni ristoranti italiani, consuete zattere di sopravvivenza per italici in cerca di fortuna o in fuga da se stessi.
Perlomeno ancora oggi provo la sensazione di vedere il futuro diventare presente, di giorno in giorno, e sono più le cose che “faccio” di quelle che “faro'” o che “ho fatto” o che “dovrei fare”…

  1. Qual è il significato profondo che vorresti il lettore cogliesse entrando in contatto con le parole del tuo libro “Io amo me stesso ma è amore non corrisposto”?

Sarei lieto se le parole del mio libro, oltre al sorriso per l’auto ironia dei contenuti, portasse al lettore quel po’ di tenacia per continuare a coltivare la speranza di realizzare i propri sogni. Riuscissi tu, caro lettore, a tenere nello stesso tempo i piedi per terra e la testa tra le nuvole… allora vedrai che i sogni diverranno realtà!

  1. Da dove nasce il desiderio di raccontare questa storia e utilizzare aforismi significativi per rendere un valore aggiunto al libro?

Forse più che raccontare questa storia utilizzando aforismi, ho raccontato aforismi utilizzando questa storia… Sono un appassionato di aforismi, che li ritengo una sintesi tra poesia e prosa, pura filosofia compressa nella massima economia verbale, un ottimo specchio per osservare se stessi e l’universo che ci circonda.

  1. C’è qualche nuovo progetto in corso che vuoi anticipare ai lettori di Recensione Libro.it?

Ho da poco iniziato a mettere insieme le bozze di un progetto che sto metabolizzando da diverso tempo. Un’idea letteraria decisamente surreale ed oniricamente autobiografica, un insieme di vicende che mi porta ad incontrare e confrontarmi con il me stesso giovane ed immaturo, in una paradossale dimensione spazio-tempo. Questo e’ lo schizzo della trama, mentre lo svilupparsi del racconto, sinceramente, sorprende anche me: il più delle volte mi metto a scrivere con l’intensa curiosità di sapere come la storia prende corpo, quasi fosse essa a narrare se stessa tramite me…

  1. Qual è il romanzo che ti ha “rivoluzionato” la vita conducendoti alla scrittura?

Pur avendo fin da bambino coltivato una vaga ambizione di fare il “mestiere” dello scrittore, piuttosto dei più comuni “astronauta” o “calciatore”, il romanzo che mi ha dato il maggiore impulso all’inseguire tale sogno e’ stato “Il nome della rosa” di Umberto Eco: lo stile ineccepibile del suo romanzare e la monumentale conoscenza accademica che l’autore ha dimostrato in quest’opera, manifestata con i numerosi riferimenti storici e le digressioni filosofiche, ha stimolato la mia passione nell’applicarmi alla scrittura partorendo, nel mio piccolo, il libro che ho appena pubblicato.

  1. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?

Sinceramente non ho, e nemmeno mi permetto di averne, titoli da sconsigliare in assoluto. Ammetto di non essere un amante di quel genere di libri d’azione in cui le descrizioni avventuristiche dell’eroe di turno si dilungano in inverosimili e banali peripezie dall’esito scontato. Sono più per le letture riflessive e, a detta di molti, soporifere… Sono quella tipologia di lettore il quale riesce a sentirsi coinvolto in fastose epopee laddove molti altri s’addormentano in preda all’inedia…

  1. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

Domanda: Stai facendo ciò in cui credi o ti stai adeguando a ciò che fai?

Risposta: Sto cercando di fare ciò in cui credo adeguandomi a ciò che faccio…

 

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it