La redazione del sito Recensione Libro.it intervista la scrittrice Sara Emma Calvitto autrice del libro Una vita normale
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro Una vita normale, cosa diresti?
È un libro dove crisi economica e crisi morale si intrecciano nella trama. Il libro parla dell’adolescente Viola, di come la sua vita viene stravolta dalla perdita del lavoro del padre a causa del fallimento della banca Lehman Brothers. Parallelamente si narra della vita della sua docente, Elisa Tempesta, prigioniera di un matrimonio infelice, che intreccia una relazione con un alunno appena maggiorenne. Entrambe vorrebbero una vita normale e lottano per averla.
2. Da dove nasce l’ispirazione per questo libro in cui ci racconti come un evento, anche lontano, possa influenzare l’esistenza della protagonista?
Mi sono ispirata a fatti di cronaca realmente accaduti. La protesta sindacale sui tetti di un gruppo di lavoratori e lo scandalo di una docente sposata che aveva avuto un figlio da un suo alunno. E poi volevo dimostrare che in un
mondo globalizzato come il nostro, quello che succede dall’altro lato del pianeta ci riguarda e cambierà le nostre vite.
3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole?
Quale segno vorresti lasciare in loro? Vorrei che gli adolescenti si riconoscessero nel personaggio di Viola, un’adolescente complicata! E che i lettori capissero il personaggio di Elisa, andando oltre il suo lato scandaloso.
4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
No, ho scritto tutto quello che volevo dire.
5. Se Sara Emma Calvitto dovesse utilizzare tre aggettivi per definire Una vita normale, quali userebbe?
Intenso, coinvolgente, mai volgare.
6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Perché è una storia molto aderente alla realtà, ho descritto il nostro tempo dal punto di vista di persone comuni.
7. Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Sto scrivendo il seguito del romanzo. Visto che il finale di Una vita normale è aperto e soprattutto la storia di chiude con un mistero, nel secondo libro svelerò il mistero!
8. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Ho letto il libro di Gino Strada, Bukashi, sulla guerra in Afghanistan. Cambiano le guerre, ma la sostanza è sempre la stessa: a pagare il prezzo più alto sono i civili e soprattutto i bambini.
9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Più che altro c’è un genere che non mi piace proprio, gli horror, ma son gusti…
10.Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
“Il romanzo è autobiografico?” No, c’è molto di me nei personaggi, ma non è autobiografico.