La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Daniele Colasuonno autore del libro “Mister, dopo entro io?”
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Mister, dopo entro io?”, cosa diresti?
Si tratta di un romanzo che affronta tematiche di notevole rilevanza, comuni a tutti noi. Un’opera che va oltre la mera narrazione degli eventi, esplorando la realtà e offrendo al lettore molteplici spunti di riflessione.
Da dove nasce l’ispirazione che ti ha portato a scrivere questo libro sullo sport, le passioni, i sogni e le attese?
Tutto ebbe inizio nel 2020, durante il periodo della pandemia da Covid-19, caratterizzato dal lockdown e dalla sospensione forzata delle attività sportive. In quel periodo, ero l’allenatore degli Insuperabili Milano, una squadra di atleti diversamente abili. Quando si perde ciò che si ama profondamente, si inizia a provare una profonda nostalgia… soprattutto in un contesto di crisi come fu quell’ondata pandemica. La scrittura ci conferisce libertà, ci regala serenità e attraverso le parole è possibile curare l’anima di chi legge con passione.
Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Desidererei che si comprendesse l’importanza della semplicità, dell’onestà e dell’umiltà, nonché il riconoscimento dei propri difetti, in un contesto sociale che tende esclusivamente verso la perfezione e l’immagine, trascurando con un cinismo estremo il pensiero e i sentimenti delle persone.
C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro?
Non intendo aggiungere nulla proprio perché l’insicurezza e la ricerca del “miglior risultato”, rappresentano ciò che annienta mentalmente l’essere umano. Non esisterà mai un racconto in grado di soddisfare tutti; questa narrazione non aspira a sovrastare alcun altro romanzo, ma nutro la speranza che possa trovare un piccolo spazio su qualche vecchio scaffale di qualche lettore.
Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Mister, dopo entro io?”, quali useresti?
Perseverante; Realistico; Contemplativo.
Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Assolutamente no! Non ritengo che sia necessario leggere il mio libro, non ho mai avuto questa presunzione. Tuttavia, auspico di suscitare un certo interesse in coloro che non mi conoscono e che potrebbero essere alla ricerca di una nuova lettura. Non sono in grado di identificare quale sentimento possa indurre il lettore a dedicarsi alla lettura di questo romanzo, ma spero di poter soddisfare appieno ogni sua aspettativa.
Hai già nuovi progetti e nuove idee?
Certamente! Attualmente sono impegnato per la realizzazione di progetti di rilevante importanza nel campo educativo e sociale legati al mondo del calcio. Inoltre, nel 2025, pubblicherò un racconto che esplorerà il complesso rapporto tra padre e figlio quando lo sport è vissuto sotto un carico di aspettative eccessive, trasformando così il sogno di un bambino in un vero e proprio incubo.
Qual è il romanzo che hai letto quest’anno che ti ha più colpito e consiglieresti?
Non dirmi che hai paura di Giuseppe Catozzella; una storia fantastica che illustra la capacità di guardare il mondo con gli occhi della speranza, partendo da lontano, sognando la libertà e una grande vittoria
Adesso è il momento di porti una domanda che nessuno ti ha fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere.
Sarei indubbiamente eccessivamente banale; non penso di avere una “…domanda dei sogni”, forse perché non sono mai stato particolarmente curioso. Tuttavia, nutro la speranza di avere l’opportunità di interagire con molte persone e confrontarmi serenamente con loro.