La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Davide Sodano autore del libro “Le scomparse di Orlando”
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Le scomparse di Orlando”, cosa diresti?
Per quanto sia un personaggio di fantasia, il lettore scoprirà che il detective Christian Johnson è più umano di quanto possa aspettarsi. “Le scomparse di Orlando” non è solo un semplice giallo in cui il protagonista cerca di risolvere un mistero; è il percorso di crescita di un uomo in cerca di sé stesso, in una vita che gli ha messo davanti ostacoli che possono apparire insuperabili.
Da dove nasce l’ispirazione che ti ha portato a scrivere un giallo in cui l’aspetto psicologico è fondamentale?
Quando scrivo, immagino una scena e cerco di viverla nella mia mente, proprio come se qualcosa stesse accadendo e mi trovassi lì in quel momento. Penso che l’ispirazione tratta dal proprio vissuto sia la più autentica. C’è tanto delle mie esperienze personali in questo libro e anche della mia formazione accademica, dove ho studiato psicologia e criminologia. A quei tempi ho persino elaborato una tesi sull’utilizzo del DNA come strumento per la risoluzione dei casi.
Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Ho cercato di raccontare più storie all’interno di una e in ognuna racchiudere diversi messaggi, alcuni molto belli perché positivi, altri più cupi, ma che invitano comunque a riflettere. Sicuramente ci tenevo a trasmettere un messaggio di speranza a quelle persone che, come me, hanno affrontato un momento difficile nella loro vita. Per il resto, vorrei che fosse il lettore a scegliere quali parti custodire di questa avventura.
Cosa ti piace di più del tuo romanzo giallo?
Mi piace il modo in cui sono riuscito a raccontare temi importanti e attuali come l’amore, l’amicizia, la vendetta e il tradimento, aggiungendo anche un pizzico di ironia in alcune scene. È un’avventura che esplora più aspetti dell’animo umano, portando il lettore a riflettere sulle scelte e le conseguenze di ogni azione. Questo era un aspetto fondamentale per me e penso che possa attrarre anche chi di solito non è portato a leggere questo genere.
Avresti voluto aggiungere qualcosa al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
Appena ho finito la prima stesura, avevo ancora mille idee per la testa. La storia di “Le scomparse di Orlando” si conclude; non aggiungerei nulla a questo libro. Ma la storia del detective Christian Johnson è appena iniziata.
Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Le scomparse di Orlando”, quali useresti?
Coinvolgente, oscuro ed emozionante.
Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Le persone leggono per vivere emozioni, che si tratti di sentirsi spaventate, felici, o per risolvere misteri. “Le scomparse di Orlando” ha tutto: suspense, mistero, intrighi, ma non solo. È un’altalena di emozioni.
Quale libro hai letto quest’anno che ti ha maggiormente colpito e consiglieresti?
Da un anno a questa parte, sto dedicando molto del mio tempo libero alla formazione, leggendo manuali e libri di pedagogia. Tuttavia, attendo con ansia il nuovo libro di Andrzej Sapkowski, della serie “The Witcher”, in uscita a settembre.
Per finire ti chiedo quali sono i tuoi progetti futuri?
Sono una persona molto creativa e ho diversi progetti in corso. Sicuramente voglio proseguire con la storia del detective Johnson, che potrebbe evolversi in una trilogia. Ho già iniziato a delineare un libro per bambini da dedicare a mio figlio, nato da poco, e ho scritto alcune pagine di un altro romanzo appartenente a un genere completamente diverso.
