La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Fabrizio Thellung autore del libro “Rinnegati dalla Repubblica”
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Rinnegati dalla Repubblica”, cosa diresti?
Il libro ripercorre la storia italiana del Novecento, attraverso la testimonianza di un protagonista, senza mistificazioni o pregiudizi ideologici, ma solo sulla base della documentazione recuperata.
Da dove nasce l’ispirazione che ti ha portato a scrivere questo saggio che vede protagonista tuo padre, che ha combattuto le due guerre mondiali, e che racconta anche della poca obiettività di molta storiografia nel riportare le drammatiche vicende italiane?
Qualche tempo fa ho trovato per caso una vecchia agendina del 1942, compilata giorno per giorno da mio padre mentre si trovava in Iugoslavia e ho deciso che era il caso di ridare voce a chi aveva combattuto con onore nelle due guerre mondiali e nella Resistenza.
Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Che la storia italiana del ‘900 è stata a lungo manipolata dalla storiografia largamente egemone, per chiari fini ideologici e che occorre rivedere molti giudizi, riflettere sulle testimonianze di chi per circa cinquant’anni è stato messo a tacere. Solo dopo la caduta del muro di Berlino si è incominciato a fare qualcosa in questo senso.
C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro?
Come spiego nella prefazione avrei voluto ottenere altra documentazione dagli archivi dell’Esercito Italiano relativa a mio padre, ma quegli uffici non si sono distinti per fattiva collaborazione.
Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Rinnegati dalla Repubblica”, quali useresti?
Oggettivo, controcorrente, scomodo.
Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Si tratta di un testo inusuale, non solo per le vicende esposte, ma anche per l’insolita costruzione narrativa che ridà voce a chi è scomparso da anni.
Hai già nuovi progetti e nuove idee?
Spero ancora di poter recuperare la documentazione militare di cui sopra per integrare ed approfondire i contenuti di questo libro.
Qual è il romanzo o il saggio che hai letto quest’anno che ti ha più colpito e consiglieresti?
“Trincee” di Carlo Salsa, una vecchia testimonianza sulla Prima Guerra Mondiale, ristampato recentemente.
Adesso è il momento di porti una domanda che nessuno ti ha fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere.
Abbiamo costruito un mondo nel quale le persone, non solo i giovani, sono attenti solo alle idiozie diffuse dai “social” e pochi dedicano il loro tempo alla vera cultura. Quale futuro si prospetta in un simile scenario?