Recensione Libro.it intervista lo scrittore Francesco Andrea Maiello autore del libro “La luce della cultura sulle ali della fede”
1) Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “La luce della cultura sulle ali della fede”, cosa diresti?
Versavo in severa depressione, sprofondando sempre di più, quando un angelo in volo (mio padre!) mi prese a volo e, ispirandomi, mi fece volare sulle ali della fede!
2) Da dove nasce l’ispirazione che ti ha portato a scrivere questo libro in cui si fa un percorso di tipo filosofico, poetico, religioso e nelle coscienze?
L’ispirazione, di certo, è un dono divino e la mia incredibile trama biografica mi fa pensare di essere un predestinato! Sono, infatti, il primogenito prediletto di un angelo (di nome e di fatto), morto prematuramente, che vendeva maglie di gran qualità (marchio Domenico Servodio!) in via Duomo a Napoli di fronte a Serpone, il negozio di arredi sacri per eccellenza!
3) Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Il segno che vorrei lasciare è una spinta culturale per capire la vita nel senso giusto e, pertanto, la vita non va presa con filosofia ma va intesa con la filosofia. A tal fine mi son permesso di correggere il “primum vivere, deinde philosophari” di Aristotele con il mio “primum philosophare per saper vivere”!
4) C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
Assolutamente no perché è un libro di facile lettura alla portata di tutti e di certo non annoia con i suoi variegati spunti: filosofici, scientifici, narrativi, biografici e poetici!
5) Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “La luce della cultura sulle ali della fede”, quali useresti?
E’ un testo morale, comportamentale e culturale per migliorare l’umanità alla deriva!
6) Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Nell’ottica di migliorare la precaria condizione umana (Putin è ancora alle prese con i confini territoriali!) dall’alto di queste 3 discipline formative: a) filosofia (pensare per esistere), b) scienza (studiare per vivere) e c) religione (credere per amare).
7) Quali sono i tuoi prossimi progetti in fatto di scrittura?
Sulle soglie del 76° anno di età forse deporrò le armi (anche Platone nel Crizia a 75 anni interruppe l’attività!), non prima però che la mia “novella arca di Noè” faccia diventare l’Italia, sempre sulla scia di Platone, la “risorta Atlantide” per traghettare il mondo nell’era della luce e della pace a bordo dell’anima, non più biga alata ma fiammante monoposto, pilotata dalla mente, alimentata dall’amore e illuminata dalla coscienza!
8) Qual è il libro che hai letto quest’anno che ti ha più colpito e consiglieresti?
Ad onor del vero, da sempre impegnato con le mie svariate attività, non leggo dai tempi degli studi! Adesso, seppur in pensione, continuo la mia attività di medico di famiglia, oberato (per non dir assillato!) dalle problematiche dei miei assistiti che cerco sempre di curare, oltre che prevenire le malattie e vaccinare nonché educare con i miei libri regalati!
9) Adesso è il momento di porti una domanda che nessuno ti ha fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere.
Se Cesare con la sua fulminea vittoria su Farnace pronunciò la fatidica frase “veni, vidi, vici”, dal canto mio, non certo stinco di santo, dopo una vita sofferta, intensamente vissuta (quanto più si soffre tanto più si vive!) dico: “veni, vidi, vici, vissi e scrissi per migliorare le anime a cominciar dalla mia”! E per concludere non mi faccio una domanda ma trasmetto e dedico un mio illuminante aforisma a figli e nipoti: ”non vali per i beni che hai ma per il bene che trasmetti agli altri”.