La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Paul McGregor autore del libro “Emozioni”
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Emozioni”, cosa diresti?
Lo definirei un viaggio, vibrante e coinvolgente, nei mille paesaggi e luoghi nascosti dell’anima, un viaggio interiore alla scoperta di se stessi, un viaggio che rende omaggio alla bellezza dei sentimenti.
Da dove nasce l’ispirazione che ti ha portato a scrivere questo libro di componimenti profondi e ispirati?
Nasce dalle mie esperienze, dal modo in cui io mi rapporto con la vita, o, per dirlo ancora meglio, dal modo in cui lei mi ha insegnato a rapportarmi alla sua imprevedibilità, perché diciamo pure che, nonostante le volte in cui siamo noi a decidere del nostro destino attraverso le nostre scelte, secondo me è più spesso lei a mescolare e a dare le carte. In quei casi la sfida, per ognuno di noi, è giocare la partita migliore che possiamo, con le carte che abbiamo ricevuto in sorte. Inutile dire che io, moltissime volte, non ci sono riuscito, ma almeno, in ognuna di quelle volte, ho imparato qualcosa in più su chi sono.
Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Che la vita ha tantissimi colori, e dobbiamo avere occhi vivi per potercene accorgere e per non lasciarli sfumare senza aver colto l’opportunità di lasciarcene illuminare e cambiare. Quando parlo di cambiamento mi riferisco anche, e soprattutto, ai colori scuri, quelli dove abita il dolore, che però può aiutare a comprendere che cosa sia veramente importante e cosa sia invece da lasciare andare, perché in fondo è soltanto grazie alla notte che l’alba che la segue ci può apparire ancora più splendente.
C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro?
Onestamente no, lo trovo un quadro molto sincero e variegato su chi sono, anche se, ovviamente, non esaurisce lo spazio di sensazioni che abitano dentro di me, e che spero di poter continuare a condividere con le persone attraverso altri libri.
Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Emozioni”, quali useresti?
Intenso, profondo, immenso.
Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Perché credo che molta della nostra infelicità nasca dalla fretta che il mondo esterno ci impone. Credo invece che sia importante rallentare, per godersi a pieno la bellezza che c’è nelle cose più semplici, quelle che ci circondano ogni giorno, ed è così che possiamo lasciare, appunto, alle nostre “Emozioni”, lo spazio che si meritano, perché è la nostra anima a chiedercelo, ogni volta che riusciamo a trovare il tempo di ascoltarla.
Hai già nuovi progetti e nuove idee?
Assolutamente sì. Ho tantissimo materiale che potrebbe confluire in altri progetti editoriali, naturalmente sperando che già questa mia prima esperienza sia un buon inizio per un viaggio che, spero, mi accompagnerà per il resto della mia vita, un pezzo di vita che vorrei vivere, e condividere, con tante, tantissime persone che, come me, volessero lasciarsi trasportare dalle mie parole. Perché le mie parole rappresentano un viaggio, prima di tutto, per me, ma ora è diventato troppo forte, in me, il desiderio di viaggiare in compagnia.
Qual è il romanzo che hai letto quest’anno che ti ha più colpito e consiglieresti?
“Un cuore in silenzio” di Nicholas Sparks. Lui è un autore che amo moltissimo, per la sua capacità di essere, nella sua narrazione, delicato e incisivo allo stesso tempo.
Adesso è il momento di porti una domanda che nessuno ti ha fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere.
Che cosa significherebbe per me diventare uno scrittore molto amato dalle persone? E la mia risposta sarebbe, semplicemente, che sarebbe come riuscire a cucire il vestito che, più di ogni altro, si adatta alla mia anima.
