La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Renato de Lucia autore del libro “Sanno di vento”
Dovendo riassumere in poche righe il senso della tua raccolta di poesie “Sanno di vento”, cosa diresti?
Si tratta del mio quinto libro di poesie e la selezione di liriche, in esso compresa, raccoglie versi più lontani nel tempo e parole più vicine al presente, non solo mio.
Dentro c’è, per così dire, la mia storia e si possono leggere le mie e le altrui passioni, i dolori e la rabbia ma anche l’amore, la speranza, la voglia di cambiamento individuale e collettivo
Da dove nasce l’ispirazione che ti ha portato a scrivere questo libro in cui i sentimenti sono i reali protagonisti?
L’ispirazione per questo libro, così come per le precedenti pubblicazioni, nasce sempre dalla vita. Ogni volta che ci sei davvero dentro, la vita crea parole, immagini, suoni che uniscono te con l’essere di cui siamo parte.
Sono momenti di grazia (lo dico da laico) dai quali si parte per lavorarci su e costruire una lingua che sia armonia di forma e di contenuti carichi di emozioni
Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Quando scrivo voglio comunicare il mio mondo ed il mio sguardo sul mondo. Anche se scrivo soprattutto per me stesso, mi rivolgo sempre comunque anche ad un altro a cui arriveranno i miei sentimenti, i miei pensieri. Mi auguro sempre però che chi mi legge possa comprendere qualcosa di nuovo anche di se stesso. Pure io, del resto, quando rileggo le mie cose, vi trovo dentro ogni volta qualcosa di diverso e lo stesso succede quando rileggo versi di altri autori. Questo perché, come ci diceva Pasolini la poesia, a differenza dei jeans, non si consuma.
Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Sanno di vento”, quali useresti?
Caldo , Libero, Amorevole.
Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Per le ragioni espresse nelle altre risposte.
Quali sono i tuoi prossimi progetti in fatto di scrittura?
Sto raccogliendo liriche inedite per una futura pubblicazione e ho ripreso, dopo decenni, a scrivere anche racconti
Qual è il libro che hai letto quest’anno che ti ha più colpito e consiglieresti?
Sono un lettore assiduo e diversi sono i libri letti nell’ultimo anno.
Mi è quindi difficile sceglierne uno fra i tanti. Se considero, però, le mie letture più recenti, allora segnalo volentieri l’ultimo di Paolo Nori, sulla grande poetessa Anna Achmatova , intitolato “Vi avverto che vivo per l’ultima volta”. Mi piace anche consigliare la lettura di due libri di autrici meno conosciute ma preziose. Si tratta di una raccolta di racconti intitolata “Il filo rosso “di Maria Francolino e di un romanzo dal titolo “Una storia oltre i limiti “di Maria Scotti
Adesso è il momento di porti una domanda che nessuno ti ha fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere.
A cosa pensi che serva la poesia? La poesia, come il gioco, la filosofia (Aristotele docet ) , ecc. non è serva di nulla e di nessuno , essendo libera da ogni condizionamento che sia ideologico, politico, economico o di altro tipo .
Essa è disinteressata e proprio per questo è importantissima e va coltivata per contrastare tutto ciò che è contro la vita, contro la bellezza e l’amore.
Penso, però, allo stesso tempo, che essa , pur mantenendosi libera, svolga sempre comunque una funzione politica perché contribuisce a favorire la liberazione dell’umano.