La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Rosario Rutigliano autore del libro “Il commissario Varriale. Una persona perbene”
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Il commissario Varriale. Una persona perbene”, cosa diresti?
Il libro è stato scritto per dare risalto ad un personaggio nato dalla mia fantasia conservato nel cassetto per molto tempo. Essendo un appassionato del fumetto e del genere noir, ho voluto dare un senso a questa mia passione dando vita ad un commissario con delle caratteristiche tipiche del personaggio che interpreta.
Da dove nasce l’idea che ti ha spinto a scrivere questo giallo che porta a galla la corruzione del sistema sanitario privato?
L’idea nasce dalla consapevolezza che nell’episodio specifico del libro “Una persona perbene”, la storia riporta un caso di decesso di un primario dell’Unità Neuroradiologica di una nota struttura sanitaria privata. Ho voluto mettere in risalto le complesse dinamiche che spesso i pazienti oncologici devono affrontare, quasi dimenticati e divenuti invisibili, abbandonati ad un destino a volte segnato in balia degli eventi e degli accanimenti terapeutici. In molti casi, l’utenza per sopperire alle carenze organizzative e assistenziali della sanità pubblica, si affida al servizio sanitario privato, dove si possono trovare ambiguità e corruzione come nell’episodio riportato nel libro.
Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Vorrei che rimanesse impresso che alla vita vada data un senso di opportunità unica e irrinunciabile, che ognuno contribuisca con il sentimento e il proprio pensiero a ritagliarsi uno spazio utile e condivisibile nell’ambito della collettività, creando i presupposti per un futuro sempre migliore.
C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
Quando si pubblica un libro, i ripensamenti sono frequenti e quando lo si rilegge dopo la pubblicazione, vengono fuori spunti e trame che l’autore avrebbe voluto aggiungere. Mi auguro fortemente che possa dare un seguito al secondo episodio del “Commissario Varriale” dove sicuramente emergeranno situazioni nuove e avvincenti.
Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Il commissario Varriale. Una persona perbene”, quali useresti?
Disordinato, giustizialista, tenace.
Perché credi si debba leggere il tuo libro?
La speranza di ogni autore è quella di sollecitare la curiosità del lettore, e nel settore dei gialli, ritengo che questo sia un diritto dello scrittore, ossia instaurare con l’utenza un dialogo continuo e far rivivere la storia, l’ambientazione, la caratterizzazione dei personaggi come se fosse un film.
Per la scrittura di questo libro hai trovato ispirazione rifacendoti a una storia vera?
Per la scrittura di questo libro ho affidato il mio pensiero alla pura fantasia, coinvolgendo luoghi reali ma nomi, storie e strutture non realmente presenti nella realtà.
Adesso è il momento di porti una domanda che nessuno ti ha fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere.
Perché è nata l’esigenza di scrivere un libro? Non l’avrei mai pensato prima di potermi mettere alla prova e in discussione, ma ritengo che l’individuo abbia la necessità almeno una volta nella propria vita di giocare con i propri equilibri e sentimenti, e di mostrarsi nudo di fronte all’opinione degli altri.