La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Valerio Cattini autore del libro
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Il Dono di Siba”, cosa diresti?
In questa fase iniziale della storia quello che risalta agli occhi del lettore sarà lo spirito di cooperazione ed i legami di sangue che legano i vari stati alleati contro ciò che per loro rappresenta il male. Ho improntato il primo volume riguardanti gli Arkaadi proprio sul tema dell’unità di intenti che porterà i vari protagonisti al perseguire uno scopo comune.
Da dove nasce l’ispirazione per questo fantasy che racconta di battaglie, di popoli e sete di potere?
Un lato di me ha sempre amato la solitudine ed il tempo per pensare e fantasticare, per rilassarsi. Ed è proprio in uno di questi pomeriggi di fine inverno che ho iniziato a disegnare i contorni di Borea e poi i suoi confini, i suoi stati ed a pensare ai suoi personaggi. Il bagaglio di fantasy che ho letto negli anni mi ha sicuramente aiutato moltissimo, e da amante del genere è stata una naturale evoluzione per me quella di cimentarmi nella creazione di un mondo tutto nuovo.
Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Quello che mi piacerebbe trasmettere è che in ogni cosa c’è un buono ed un cattivo, o dei buoni e dei cattivi; ma dipende sempre dai punti di vista, dalle vicissitudini e dalle cause che hanno portato a delle scelte, dalle conseguenze che un’azione dell’uno ha portato sulle spalle dell’altro.
Gli arkaadi per chi leggerà la storia di Borea sono sicuramente presentati come i buoni, gli uomini dal nobile fine di prosperità e mantenimento di pace. Ma sono stati sempre loro a strappare nei secoli i territori di Borea agli elfi scuri, prendendosi con la forza ciò che non era loro.
Per gli elfi ewanghen, i cattivi della situazione, a parti invertite e riflettendoci su è abbastanza normale essere terribilmente sanguinari con gli uomini. Vorrei che il lettore apprendesse questo messaggio, che capisse che a volte bisognerebbe mettersi nei panni di chi ci è contro per capire al meglio ciò che è stato fatto e perché. La comprensione ci aiuterebbe ad essere meno impulsivi e “cattivi”.
Seconda parte intervista
C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
A distanza di alcuni mesi dalla prima pubblicazione ho lavorato su alcune cose che mi hanno stimolato. Ad esempio ho fatto intervistare alcuni dei personaggi del libro da Arikel Chioma d’Argento, un bardo che richiamato dalle gesta dei protagonisti li ha voluti rincorrere per fare due chiacchiere, chiedendo particolari sulla loro vita privata che non traspaiono dagli scritti pubblicati. Forse avrei voluto aggiungere queste informazioni ecco, al momento pubblicate sulla pagina ufficiale facebook della collana.
Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Il Dono di Siba”, quali useresti?
Epico, perché i personaggi percorreranno ciascuno la loro via, mettendosi alla prova ed affrontando svariati pericoli e sfide che mi auguro interesseranno ai lettori. Dettagliato, perché a me piacciono i particolari e nell’universo creato ho cercato di dare risalto alla storiografia pregressa dei popoli, nel tentativo di rendere credibile ciò di cui si parla. Magico, perché la magia è una componente tangibile e ben presente nei duelli e nella vita quotidiana dei personaggi. A chi non piacerebbe poter usare un po’ di magia ogni giorno?!
Hai scritto questo libro pensando di rivolgerti a un pubblico di lettori in particolare?
Il fantasy oggigiorno viene ancora considerato un settore editoriale “di nicchia”, per cui il bacino di lettori è probabilmente molto selettivo. Il target ideale potrei identificarlo in una fascia di età 25/40, seppure la storia è stata letta ed è piaciuta molto a persone molto ma molto più avanti con l’età, cosa che mi ha fatto molto piacere.
Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Per evadere un po’ dalla vita reale, appassionandosi a personaggi di fantasia, alle loro preoccupazioni ed ai loro destini, alle loro speranze ed ai loro dolori.
Cosa hai provato quando hai messo il punto alla tua storia?
Non avendo ancora terminato l’intera collana (è da poco uscito il secondo volume), non posso ancora rilassarmi e provare tale sensazione. Sicuramente ogni volta che si chiude la stesura di un libro e lo si pubblica ci si sente in un certo senso meglio, ma ho ancora del lavoro da fare, e rimanderò per un po’ questa risposta.
Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Al momento sono concentrato sulla stesura del terzo capitolo della saga, dove il segmento narrativo riguardante i fatti de Il Dono di Siba giungeranno al termine. Per il futuro ho pensato ad uno spin off su uno dei personaggi che ho presentato, ma sono anche attratto dal cimentarmi in altri generi narrativi. Vedremo!
Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
Bella domanda! Ho ripreso a leggere una saga bellissima che avevo lasciato incompleta anni fa, si tratta di quella di Geralt di Rivia, o saga dello Strigo, scritta da Sapkowski. Mi ha letteralmente catturato, e l’emotività espressa da Geralt, il personaggio principale, mi ha coinvolto molto, soprattutto perché lui non potrebbe provare sentimenti, ma finisce per affezionarsi ad una ragazzina che lo accompagnerà nel corso delle sue avventure tra duelli di spada e mostri di ogni genere.
Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Non mi sento di dare giudizi su alcun libro. Penso che ogni lettura ci possa arricchire, trasmettere qualcosa e valorizzare nel tempo il lettore aiutandolo a crescere. Leggere significa impegno, passione e curiosità, ma anche scrivere lo è, ed entrambe le categorie di persone vanno rispettate, sempre.
Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Difficile rispondere, ma una domanda che mi piacerebbe ricevere sarebbe quale tra i personaggi che ho inserito nella storia amo di più, quale tra loro è il mio preferito?