La redazione del sito Recensione Libro.it intervista gli scrittori Fabrizio de Zuani e Dolores Calì autori del libro “Contro ogni probabilità”
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Contro ogni probabilità”, cosa diresti?
(Dolores) La realtà e i tempi difficili, ti farebbero fossilizzare sulla convinzione che l’Amore non basti o peggio ancora non possa esistere. Che sia tutto transitorio ed effimero. Poi succede che nonostante gli anni e le tribolazioni (e la distanza e il silenzio), ti ritrovi di nuovo in quinta liceo, innamorata dello stesso “ragazzino”, e per miracolo capisci che quel sentimento intangibile e incorruttibile che lega inesorabilmente due esseri, accada quel che accada, non è merce soltanto per scrittori romantici e non ristagna soltanto nei tuoi tanto amati classici della letteratura. Sì, penso di potertelo confermare. L’Amore è destinato a vincere.
(Fabrizio) A volte il destino traccia una strada e a volte il tempo cancella le impronte che dovresti seguire. Quindi la vita va avanti, magari per anni, in una direzione sbagliata o in un’esistenza che non ti si confà, ma quella che è la tua strada, il tuo fato, la tua anima gemella, si ripresenta prima o poi. Non sarà facile, ci sarà da lottare, ma tu saprai con certezza a cosa sei destinato.
Da dove nasce l’ispirazione che ti ha portato a scrivere questo romanzo a quattro mani?
(Dolores) È stato naturale e facile, dal momento che la storia partiva dalla nostra realtà. Due ragazzini che si innamorano in quinta liceo e si perdono di vista per molti anni. Il ritrovarci era talmente surreale che doveva per forza essere raccontato, una storia da film per molti. Abbiamo iniziato senza regole fisse, scambiandoci ricordi ed emozioni, per poi vederli naturalmente fondersi insieme e il tutto ha preso forma. Molti capitoli sono scivolati velocissimi sulla tastiera perché per noi era come guardare il tutto proiettato su un grande schermo. È bastato raccontarlo.
(Fabrizio) Abbiamo incominciato a renderci conto di quanto è stato inverosimile esserci ritrovati dopo così tanto tempo e così tanta vita passata, proprio in un momento opportuno per entrambe le nostre vite. Quelle cose succedono solo nei film. Volerla raccontare è stato l’inizio, poi la storia si è arricchita di personaggi e situazioni e con molta creatività è diventata un romanzo appassionante.
Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le vostre parole? Quale segno vorreste lasciare in loro?
(Dolores) I lettori verranno trasportati in questa storia loro malgrado. È scorrevole e intensa e accadono molte cose. Molti si ritroveranno nei panni dei vari personaggi in diverse situazioni e si riconosceranno nelle loro reazioni, poiché i protagonisti sono molto reali e umani. Vorremmo che il lettore si commuovesse, si arrabbiasse e sorridesse di alcune situazioni. Vorremmo che si rattristasse e che ricordasse com’era sentire le farfalle nello
stomaco davanti a una persona a cui non potevi resistere, ma che non eri in grado di corteggiare perché troppo timido. Vorremmo anche che combattesse con i protagonisti e trattenesse il fiato per loro, perché sì, ci sono molti momenti in cui succederà.
E vorremmo con tutto il cuore, che chiudesse il libro, dopo l’ultima pagina e sentisse un senso di vuoto e, perché no, un filo di tristezza perché la storia è finita.
(Fabrizio) È una storia trascinante, che scorre scena dopo scena come un film. Mi piacerebbe che trasmettesse il messaggio che bisogna lottare sempre per quello che è nostro, fino alla fine, anche quando sembra che non ci siano speranze. Vorrei che la storia appassionasse e intrigasse i lettori al punto da farli desiderare di sapere come prosegue.
Vorrei che ognuno si immedesimasse e si riconoscesse nei protagonisti e nelle loro reazioni. E vorrei che, chiusa l’ultima pagina, appoggiando il libro sul tavolo, il lettore non dimenticasse quello che ha vissuto in quelle pagine, un po’ come ci si sente dopo aver salutato un amico lontano che non rivedremo per molto tempo.
Seconda parte intervista scrittori
C’è qualcosa che avreste voluto aggiungere al libro, quando lo avete letto dopo la pubblicazione?
(Dolores) No. Ci siamo tutte le volte ritrovati a guardarci sorridendo e pensando che era perfetto così. Nonostante la scelta del finale (che non vogliamo svelare) potesse sembrare non coerente con la nostra personale catarsi di un amore non vissuto e finalmente ritrovato, sapevamo entrambi che il messaggio in quel modo arrivava più prepotente. L’amore ad ogni costo, contro tutto e tutti. Contro ogni probabilità.
(Fabrizio) No. L’abbiamo letto e riletto, abbiamo eliminato tutto ciò che avrebbe rallentato il ritmo, ma non abbiamo omesso nulla di ciò che volevamo comunicare. I nostri protagonisti hanno concluso la loro storia.
Se dovesse utilizzare tre aggettivi per definire “Contro ogni probabilità”, quali useresti?
(Dolores)
Sorprendente
Avvincente
Emozionante
(Fabrizio)
Inaspettato
Commovente
Intenso
Perché credete si debba leggere il vostro libro?
(Dolores) Perché ti spinge con forza a riflettere sull’irripetibilità di legami unici, e su come le nostre scelte possono segnare due destini, inesorabilmente, ma allo stesso tempo ti dimostra che il passare del tempo, non potrà modificare l’inevitabile intersecarsi, in un punto della vita, di quelle due strade. Parla di una sintonia immediata, per nulla scontata soprattutto quando si parla di giovani adolescenti ancora senza consapevolezza di sé.
Incontri fugaci che li legano per sempre in quel modo imperscrutabile, e spesso contorto, che il destino sceglie per compiersi. Così, dopo tantissimi anni li ritroviamo. Cogliamo istantanee fugaci delle loro vite, che ricostruiamo in un turbinio di flashback che si susseguono in modo perfetto come in una danza che a tratti procede a tempo, altri completamente asincrona.
Li vediamo crescere e trasformarsi da ragazzi pieni di sogni ad adulti più pragmatici, a tratti cinici e quasi irriconoscibili; ne cogliamo i momenti di gioia e disperazione, presi da legami con altre persone che non sono mai quelle giuste; e ancora li vediamo sbagliare, cadere, rialzarsi, cercarsi con la mente e il cuore, senza mai veramente trovarsi.
Un rincorrersi incessante, quello di Dafne e Ferràn. A tratti volutamente esasperante. Presi dalle loro vite, lontani, eppure completi solo quando sono insieme. Un amore che si nutre di incomprensioni, di assenze, almeno quanto lo fa di momenti speciali da ricordare, di una sintonia rara e preziosa che attende solo il momento giusto per realizzare la sua magia.
Una storia romantica, quella di Dafne e Ferràn. Ma non solo. C’è tutta la forza e la bellezza della vita in queste pagine. Ma anche la sua imprevedibile crudeltà.
(Fabrizio) Perché è una storia che potrebbe essere di tutti noi. Sarà facile immedesimarsi nei protagonisti e vivere le loro vicissitudini come se fossero le nostre. Perché è una storia sulle scelte e su come ogni piccola decisione nella nostra vita ci porti su un percorso sempre diverso e inaspettato. Una storia di amore, di destino, in cui possiamo scoprire quanto siamo forti di fronte alle avversità e alle difficoltà. O quanto non lo siamo.
Terza parte intervista
Quali sono i prossimi progetti in fatto di scrittura?
(Dolores) Lo scrittore per vocazione e professione è Fabrizio. Lui sta lavorando ad altri progetti, ambiziosi ma assolutamente promettenti. Questo romanzo ha semplicemente rotto gli argini e ridato a lui la linfa necessaria a credere in un sogno tanto sognato, fare di questa passione la sua vera professione, quella per cui sembra nato. Per quanto mi riguarda, da ragazzina ho trovato nella scrittura una valvola di sfogo, ma soprattutto un modo per mettere ordine nei miei pensieri. Scrivevo storielle già alle elementari, raccogliendole in un piccolo quaderno. Ho sempre trovato facile scrivere e lo facevo senza attenermi a nessuna regola imposta.
Scrivo poesie, pensieri, racconti. Scrivere per me è una parte inevitabile di ogni mia giornata, mi accompagna e mi aiuta in ogni momento della mia vita, come quando le emozioni sono troppe e debordano come un fiume in piena quando esce dagli argini. Scrivere riporta equilibrio, le inquietudini, i turbamenti, le commozioni e le sensazioni intense finiscono sulla carta e ritorna la pace dentro.
(Fabrizio) Sto per finire un secondo romanzo, scritto da me soltanto questa volta, per quanto Dolores sia la mia lettrice numero uno e la mia critica più severa. E ho anche un paio di altri progetti in cantiere a uno stadio iniziale.
Qual è il romanzo che avete letto quest’anno che vi ha più colpito e consigliereste?
(Dolores) Ovviamente il nostro.
(Fabrizio) Ne ho letti diversi, ma consiglierei Racconto di due città di Dickens e Fairy Tale di Stephen King.
Adesso è il momento di porvi una domanda che nessuno ti ha fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere.
(Dolores) Qual è il tuo più grande rimpianto?
(Fabrizio) Che cosa vuoi davvero, nel profondo?