Intervista scrittori J. e V. Reflex

Intervista agli autori J. e V. Reflex .
Mille di una Vita di J. e V. Reflex
In questa pagina sono presenti link affiliati

La redazione del sito Recensione Libro.it intervista gli scrittori J. e V. Reflex autori del libro “Mille di una Vita”

Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Mille di una Vita”, cosa direste?

“Mille di una Vita” è una grande metafora che rappresenta il coraggio di scegliere per se stessi, anche a costo di affrontare un passato difficile e doloroso. Tutti noi, chi più chi meno, ha delle porte dentro di sé che tiene serrate al mondo esterno e ogni tanto i mostri contenuti tornano a bussare. Non sarà il caso di affrontarli per scoprire che siamo proprio noi a dargli tanto potere?

Da dove nasce l’ispirazione che vi ha portato a scrivere una storia in cui la fantasia è usata per raccontare di valori e rinascita?

Parla J: Alcuni anni fa volevo fare un regalo speciale per il compleanno di mia moglie. Desideravo qualcosa di originale che potesse emozionarla e perdurare negli anni futuri.
Così mi è venuta un’idea: decisi di scrivere un breve racconto di fantasia, dove rappresentavo la sua rinascita attraverso una metafora ricca di avventura e scoperta.

Dovete sapere, infatti, che purtroppo mia moglie è una delle tante persone che si è dovuta scontrare con un passato difficile e benché ad oggi ne sia uscita grazie a Dio, ancora si porta dietro degli strascichi, che talvolta la fanno sentire amareggiata, turbata e ansiosa.

Quando ho scritto “Mille di una Vita” non immaginavo di farne un romanzo. Era un racconto lungo poco più di 90 pagine, con il quale volevo esprimere il mio supporto e comprensione alla donna che amo.
Il giorno in cui gliel’ho consegnato confesso di essere stato assalito da molti dubbi: e se non le fosse piaciuto? Se avesse risvegliato in lei brutti ricordi? Se in realtà il mio regalo avesse sortito l’effetto contrario a quello sperato?

Dopo averlo letto in silenzio, sfogliando con attenzione pagina dopo pagina, mentre la mia aspettativa cresceva, chiuse il manoscritto e con occhi lucidi colmi di gratitudine mi disse: “È troppo bello per tenerlo solo per me. Voglio farlo conoscere al mondo.”
Così è iniziata la nostra avventura di scrittori: abbiamo ripreso la storia, l’abbiamo data in pasto ai beta reader, l’abbiamo stravolta, arricchita, ampliata, resa più complessa, corretta e riletta numerose volte, fin quando da esperienza della mia amata, si è trasformata in una metafora che riguarda tutti noi.

Cosa vorreste che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le vostre parole?

Parla V: Che c’è più di una chiave di lettura nella nostra storia. Non si tratta solo di principesse in fuga da un sovrano dittatore, perché ogni personaggio e ambientazione può avere una valenza simbolica per ognuno di noi. Ci siamo chiesti fin dall’inizio cosa le persone avrebbero potuto vedere nella personalità delle protagoniste o dei personaggi di contorno. Il bello di questa storia è proprio questo: ognuno può personalizzarla e interpretarla secondo la propria esperienza personale.

Cosa vi piace di più di ciò che avete scritto? Una frase in particolare, un capitolo, un concetto, un personaggio?

Parla J: Nonostante abbiamo scritto insieme il libro, ad ognuno è rimasto nel cuore qualcosa di diverso. A me piace l’idea di essere riuscito a raccontare in una storia fantasy il passato di qualcun altro, trasmettendo tutto il mio amore e sostegno, senza parlare in modo diretto. Il mio personaggio preferito resta Erhiko, così serafico ed elegante.

Parla V: La prima cosa che mi ha colpito è il fatto che abbia scritto un libro come regalo di compleanno! Ahah! Scherzi a parte, sono sempre stata colpita dal personaggio di V, dal nome tanto insolito: sembra intrappolata nella sua razionalità, che allo stesso tempo la mantiene al sicuro. È un modo di fare che ho usato spesso nella mia vita, per dare un senso alle ingiustizie che mi circondavano.

Avreste voluto aggiungere qualcosa al libro, quando lo avete letto dopo la pubblicazione?

Secondo noi non si finirebbe mai di aggiungere qualcosa alla propria opera: se si tratta di un quadro, c’è sempre una pennellata in più da fare, se una musica, qualche nota da aggiustare. Con la scrittura è lo stesso, ma il vero traguardo è sapersi fermare e sentirsi soddisfatti del risultato raggiunto.

Se doveste utilizzare tre aggettivi per definire “Milla di una Vita”, quali usereste?

Parla J: coraggioso, profondo, arguto.

Parla V: resiliente, audace, originale.

Perché credete si debba leggere il vostro libro?

Parla V: “Mille di una Vita” non è solo una storia fantasy. È una metafora della vita, un invito a guardare dentro di sé, a trovare la forza di affrontare i propri demoni e trasformare il dolore in possibilità.
Se ti sei mai sentito intrappolato in un passato doloroso o hai cercato un nuovo inizio, questa storia ti parlerà. Tra le sue pagine, troverai emozioni autentiche, speranze e una luce che può guidarti nei momenti più bui.

Che tu sia un adolescente in preda a mille domande sulla vita, in quel momento in cui inizi a mettere in discussione tutto ciò che ti hanno insegnato, oppure un adulto che ha deciso di tenere serrate determinate porte del proprio cuore per paura di soffrire… questa storia la dedico proprio a te!

Quale romanzo avete letto quest’anno che vi ha maggiormente colpito e consigliereste?

L’Ultimo segreto di Anne Frank di Jeroen De Bruyn e Joop Van Wijk-Voskuijl, un saggio che racconta la storia di Bep Voskuijl, una delle cinque persone che hanno contribuito ad aiutare la famiglia Frank nel nascondiglio. Il fatto che a raccontare sia proprio uno dei suoi figli, rende la testimonianza ancora più autentica e interessante.

Adesso è arrivato il momento di porvi una domanda che nessuno vi ha mai fatto ma a cui avreste sempre voluto rispondere

Parla J: Cosa rappresentano veramente i personaggi? Se dovessi rispondere andrei troppo sul personale, ma sarebbe sufficiente dire che le protagoniste possono costituire le parti di un’unica persona.
Parla V: Come ti ha aiutata questa storia? Mi ha fatto sentire capita e meno sola. Il dolore e la sofferenza ci isolano, facendoci provare la morsa della solitudine. La storia insegna che ce la possiamo fare e tante volte la soluzione viene proprio da noi stessi.

Per maggiori informazioni e acquisto libro: Amazon.

Condividi che fa bene

Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.