Intervista scrittrice Anna Cuccuru

Intervista autrice Anna Cuccuru.
Arcobaleni storti di Anna Cuccuru
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La redazione del sito Recensione Libro.it intervista al scrittrice Anna Cuccuru autrice del libro “Arcobaleni storti”

Dovendo riassumere in poche righe il senso del vostro libro “Arcobaleni storti”, cosa direste?

Dovendo riassumere in poche righe il mio libro direi che è un ebook leggero da leggere in vacanza mentre si viaggia ed è un tipo di libro molto facile da trasportare.

E’ l’ideale anche per tutte quelle situazioni di vacanza o di viaggio che non predispongono un grosso budget di impiego, infatti essendo un libro che si occupa di avventure e disavventure di viaggiatori soli che viaggiano utilizzando web di ospitalità gratuita; ho pensato anche a un formato che normalmente viene utilizzato da questi tipi di viaggiatori. Perché quando si viaggia su mezzi di trasporto anche facendo interrail, oppure esperienze di scambio culturale o tirocini in un altro paese, non solamente una vacanza organizzata, pagare la possibilità di viaggiare portandosi dietro un libro cartaceo espone un po’ alla rovina del libro e quindi è preferibile scegliere un formato digitale come di eBook. Per questo ho scelto di pubblicare il mio eBook su Kobo, Rakuten non solo acquistabile dall’Italia ma ad esempio dal Giappone, dalla Spagna, dall’Inghilterra e dalla Francia, che permette l’acquisto di vari tipi di lettori digitali chiamati ereader Kobo, oppure di sceglierlo attraverso il Kindle, per chi utilizza Amazon.

Io ho pubblicato il mio libro in Self publishing. Dovendo scegliere poche parole diventa veramente difficile definirlo.

Da dove nasce l’ispirazione che ti ha portato a raccontare avventure e disavventure di viaggiatori?

Per rispondere alla seconda domanda, io sono stata un membro attivo di Couchsurfing da oltre 10 anni e da circa un paio d’anni sono membro attivo di Bewelcome.org. Su Couchsurfing ho ospitato molto meno di quanto avrei voluto anche se ho ospitato circa 54 profili quindi persone che viaggiavano da soli o persone che viaggiavano in coppia.

Per quanto riguarda Bewelcome ho ospitato anche lì viaggiatori soli ed essendo Bewelcome una piattaforma un po’ più limitata essendo gestita da un’associazione non governativa francese che appunto ha sede in Francia però che è un’associazione di volontariato rispetto a Couchsurfing che invece ha questo risvolto commerciale quindi nella piattaforma francese non è tanto possibile pubblicare eventi soprattutto di un certo tipo (ad esempio scambi linguistici, ritrovi per praticare lingue, aperitivi o incontri di expats). Va detto su Bewelcome che tutto il personale che si occupa praticamente della piattaforma lo fa a titolo volontario ed è anche una piattaforma che proprio per come è fatta non permette di ricevere grandi adesioni ad eventi.

Viaggiare gratuitamente non è possibile ma essere ospitati gratuitamente in casa da una persona, non significa solamente risparmiare sui soldi ma presuppone fare un certo tipo di esperienza culturale e interculturale, quindi apprendere il più possibile da un paese in pochissimi giorni, incontrare viaggiatori e “host” (o ospitanti) con le tue stesse passioni, che possano essere ad esempio di tipo musicale e sportivo. Insomma quando si cerca ospitalità si tende a preferire quel tipo di profili che hanno con chi sta cercando ospitalità qualcosa già in comune per facilitare il dialogo e, ovviamente, è sempre buona cosa cercare uno che parli la tua stessa lingua. 

O almeno una lingua in cui il viaggiatore sia fluente, non necessariamente la sua lingua madre, però ovviamente quando le persone non si incontrano prima e si conoscono hanno idee differenti di ospitalità che a volte non incrociano le tempistiche della persona che vi ospita o non incrociano le sue preferenze, però danno comunque origine a una serie di esperienze che possono essere positive e negative e che espongono anche a una serie di avventure. 

Ovviamente è chiaro che è molto più difficile crescere nei rapporti e sviluppare rapporti veri in un tipo di piattaforme come queste ma non è affatto impossibile, nelle città dove non ci sono tanti ritrovi che fanno incontrare delle persone fuori dalla propria normale cerchia di eventi, ad esempio giocare a giochi di società. Vengono pubblicati molti eventi, come sono scambi linguistici, eventi annuali, anche eventi in cui ci si ritrova, si organizza la cena, poi ci sono escursioni programmate e quindi l’organizzatore. va già da sé, deve avere tutta una serie di appoggi commerciali per la buona riuscita dell’evento.

Cosa vorreste che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?

La mia speranza è quella di divertire i lettori, rilassarli e suscitare in loro un interesse per la letteratura da viaggio, dargli magari i nuovi spunti e nuove prospettive di vita e di viaggio. Mi piacerebbe anche che superassero il più possibile gli stereotipi nei confronti di questo tipo di viaggio e mi piacerebbe suscitare in loro la curiosità per leggere il continuo. Non so se ci sono riuscita, io ho previsto ovviamente una versione cartacea un po’ più lunga di questa non necessariamente legata a piattaforme di ospitalità gratuita ma dove i personaggi crescono nei rapporti e di una lunghezza intorno alle 120 pagine, ma prima vorrei sapere se questo e-book come contenuto può piacere e può essere interessante, perciò sto cercando di pubblicizzarlo e farlo conoscere, proprio per capire che tipo di lettori e viaggiatori possono essere interessati da questo contenuto.

C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?

Questo ebook prima era stato mandato ad alcune case editrici per farlo valutare come opera inedita per alcuni concorsi tra cui Aletti, Riccardo Edizioni e Centro Culturale L’Ortica di Forlì, l’associazione culturale della Versilia Club che organizza il premio di Massa.

Questi editori e l’associazione in questo periodo non avevano finito le tempistiche per gli esiti del concorso. La Riccardo Edizioni per esempio permetteva di partecipare al concorso anche con un romanzo, però tale concorso chiude a settembre. Anche il premio di Massa chiudeva il 29 di luglio ma prevedeva anche di poter partecipare con un’opera già pubblicata quindi ho mandato direttamente il file in pdf con i link ad Amazon e Rakuten Kobo.

Chiaramente in caso di vincita sarebbe stato diverso. Ora, la cosa che mi ha spinto a provare a pubblicare un ebook da sola in questo periodo era non solo i fondi limitati ma anche l’ampia scelta e i diversi contatti ricevuti: visto che io avevo ricevuto delle proposte editoriali a pagamento da tre casi editrici, tre proposte editoriali dalla stessa casa editrice, un’altra me l’ha fatta Dantebus e un’altra la casa editrice Pagine.

Le proposte editoriali riguardavano più che altro la possibilità di pubblicare una silloge poetica ed erano per me costi un po’ troppo elevati rispetto a quello che mi avevano prospettato come guadagno. Non si era parlato della possibilità di pubblicare un libro di racconti che, secondo me, era molto più originale. Devo anche aggiungere che avendo partecipato quest’anno al concorso di Dantebus avevo con una poesia e con un racconto che inizialmente era in questa forma e poi in realtà è stato descritto per dare origine a uno dei capitoli dei miei ebook, ma non dirò quale sperando che qualche lettore magari possa riconoscerlo.

Ovviamente nella riscrittura del capitolo ho tagliato molti dialoghi e apportando dei cambiamenti, però ho lasciato buona parte dell’origine perché su Dantebus io avevo pubblicato un racconto che qualcuno ha definito horror. Insomma si trattava di un’esperienza paranormale di una viaggiatrice insieme a un gruppo di youtuber nel tentativo di contattare le anime dell’aldilà utilizzando tutta una serie di strumenti elettronici; era ambientato in un paese della provincia di Cuneo. Era un tipo di capitolo che poteva funzionare approfondendolo, ma all’interno della struttura del libro doveva comunque avere un inizio diverso e una conclusione, una differente dinamica, cosa che invece non era necessaria in un concorso come quello di Dantebus, soprattutto perché loro danno la possibilità di votare i racconti per molto tempo cliccando sul pulsante. Quindi più il racconto sorprende e riesce a toccare gli utenti, più questo racconto risulta originale e viene votato. 

Dopo la stesura e la pubblicazione del mio libro avrei voluto fare anche altre cose, per esempio scrivere una conclusione più lunga e più approfondita, allungare i capitoli, però non ero molto dell’idea di che cosa i lettori avrebbero poi voluto leggere in un contesto di relax come può essere il periodo estivo.

Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Arcobaleni storti”, quali useresti?

Originale, leggero, pratico.

Perché credi si debba leggere il libro?

Questa domanda è molto difficile per me. Credo si debba leggere il libro per piacere e relax. E’ un libro anche adatto a essere regalato ed è adatto per coloro che non hanno mai usato piattaforme come queste. Si tratta di un libro che dovrebbe riuscire possibilmente a sfatare alcuni stereotipi sull’incontro tra sconosciuti e a prevenire tutta una serie di paure scaturite sia dal confronto sia dall’incontro inaspettato di persone che non conosci, con cui ti trovi a interagire come nel caso di un ambiente domestico, dove devi trovare un sistema per condividere uno spazio anche ristretto come può essere quello di una casa di un appartamento.

La ragione principale per la quale si deve leggere un libro, in generale, secondo me è per piacere, perché ti piace il genere del libro. Quindi, un libro deve essere scelto perché a te interessa la tematica. Il mio libro aspira a essere all’interno della letteratura di viaggio e quindi chi è interessato al mondo dei viaggi, dell’intercultura, dello scambio col prossimo, ma è anche interessato a viaggiare da solo. Queste persone dovrebbero tenere in considerazione a cosa può andare incontro: tra cui l’inaspettato.

Quindi un libro deve essere scelto perché a te interessa la tematica. Il mio libro aspira a essere all’interno della letteratura di viaggio e quindi chi è interessato al mondo dei viaggi, dell’intercultura, dello scambio col prossimo, ma è anche interessato a viaggiare da solo. Queste persone dovrebbero tenere in considerazione a cosa può andare incontro: tra cui l’inaspettato.

Ogni tipo di esperienza poi alla fine ti può arricchire e lasciare qualcosa. Per tutti questi motivi, penso, che si dovrebbe leggere la mia opera e apprezzare questo tipo di libro, in generale per quello che è, prevedendo eventualmente di leggere un seguito sia, per approfondire e conoscere meglio i personaggi, sia per avere alcuni tipi di consigli su cosa fare e non fare in un’esperienza come questa. Alcuni esempi possono essere: cosa fare per trovare il giusto ospitante, per trovare rapporti più costruttivi, per non incappare in esperienze così negative, oppure per capire come risolverli e cosa aspettarsi da chi ti ospita gratuitamente.

Quali sono i tuoi prossimi progetti in fatto di scrittura?

In merito ai miei prossimi obiettivi in fatto di scrittura ce ne sono diversi, non so ancora che cosa si concretizzerà prima. Innanzitutto ho previsto un seguito di un libro cartaceo intorno alle 120 pagine di cui sto già scrivendo. Al momento sono a pagina 75. In merito a un seguito di questi ebook e questo libro in versione italiana non ho ancora deciso se pubblicarlo in soft publishing o mandarlo alle case editrici perché l’ho mandato da alcune delle case editrici per farlo valutare tra cui Albatros.
Ce ne sono altre, ovviamente, a cui ho mandato il volume, un paio sono le case editrici che si occupano de La nuova tribuna letteraria Venilia, ma devo vedere un po’ la convenienza in fatto di costi e soprattutto del tipo di servizio promozionale che le case editrici eventualmente possono offrire.

Un altro tipo di obiettivo professionale, in fatto di scrittura, è un libro francese di tipo diciamo Mistero, insomma mistero – suspense. Io in realtà avrei l’intenzione di fare un thriller e anche di questo libro sono quasi alla fine, non so esattamente se sono riuscita a scrivere un thriller. Aspetto di vedere il libro pubblicato e le eventuali recensioni. Per il libro francese la difficoltà per me sarà trovare la casa editrice giusta che dall’Italia mi pubblichi il libro francese e lo venda su un mercato estero.

Ho mandato il libro da far valutare e sono inoltre in contatto con alcune delle case editrici estere. Il libro si ambienta in Francia e diciamo prima di parlarvi della trama preferisco prima pubblicarlo, se non troverò nessuno interessato a pubblicare un libro in francese andrò ovviamente a caricarlo su Amazon e provvederò a un self publishing.

Però la mia idea sarebbe quella di farlo pubblicare da una casa editrice. Un altro obiettivo in fatto di scrittura non riguarda tanto quello che sto scrivendo io ma eventualmente la possibilità di vincere la pubblicazione di una sigla poetica da parte di una casa editrice. Ho fatto altri concorsi con altre case editrici: Pagine, Aletti e Dantebus. Mi hanno fatto delle proposte editoriali ma prevedevano che io coprissi una parte di costi.

Sono anni che scrivo poesia e avendo la scrittura automatica quando ho la possibilità di scrivere, scrivo poesie e poi se ho la possibilità di mandarle ai concorsi e di ritirare i premi andrò. Ho l’idea di pubblicare una mia silloge poetica monografica che racchiude tutte le mie poesie e non solo è un mio grossissimo desiderio ma anche un desiderio diciamo di chi mi conosce. Il discorso è che purtroppo alcune case editrici un po’ più piccole oppure alcune case editrici che non credono che magari la poesia possa essere facilmente venduta e interessare anche un tipo di pubblico che non va alla ricerca solamente dei grandi famosi poeti ma dei poeti emergenti.

Qual è il romanzo che hai letto quest’anno che ti ha più colpito e consiglieresti?

I libri che ho letto quest’anno sono 2 e mi sento di consigliarli non solo a donne ma anche a uomini europei ed italiani per sfatare diversi stereotipi. “Finché saremo liberi – Iran la mia lotta per i diritti umani” di Sherin Ebadi. Per chi non conosce la realtà dell’Iran ma si trova ad interfacciarsi per lavoro come, ad esempio, un mediatore culturale e un operatore sociale con donne iraniane il libro di Sherin Ebadi è sicuramente interessante. Una donna dovrebbe comunque leggere questo libro. La scrittrice è la prima donna musulmana che ha ricevuto il premio Nobel per la pace e ha praticamente ispirato diverse persone nel mondo con il suo impegno quotidiano per i diritti umani.

Il libro racconta sì la storia di questa donna, della sua vita e di come il potere in Iran ha ancora la forza di condizionare le donne e la loro sorte sia per la vita sentimentale, che per la vita sociale, ma anche lavorativa. Consiglio di leggere questo libro non solamente per conoscere la figura della protagonista. Io ho letto questo libro in lingua italiana, quindi non posso giudicare se la traduzione rispecchi fedelmente quanto scritto dall’autrice, però è comunque un libro molto molto interessante.

Io l’ho trovato interessante non solo per la trama, ma anche per l’organizzazione dei capitoli. A me è piaciuta anche la nota dell’autrice, il prologo e come sono stati scritti i capitoli. Anche le descrizioni sono molto vivide. Dopo il prologo lei comincia subito il suo racconto. Quando si comincia a leggere si è subito catapultati all’interno dei capitoli del libro, perché manca l’indice. Ogni capitolo è molto corto, segue alcuni avvenimenti che riguardano la storia principale di Sherin e vengono raccontati in maniera molto chiara, sono facilmente comprensibile da un pubblico europeo.

Secondo me è un tipo di libro che può sorprendere anche chi non conosce la violazione dei diritti umani delle donne in Iran e la condizione della libertà così limitata. Spero ovviamente che questo libro possa piacere a tutti.

L’altro libro che consiglio è di Sara Borrillo e si chiama “Femminismo femminismi e Islam in Marocco attiviste laiche e teologiche e predicatrici”.  Un libro che è stato anche presentato dalla Fondazione Nilde Iotti.

Si tratta di un tipo di libro scritto da una ricercatrice post dottorato al dipartimento di Asia Africa Mediterraneo all’università Orientale di Napoli. Quindi è un tipo di saggio tecnico, che può essere facilmente utilizzato e consigliato soprattutto a chi sta facendo ricerca e agli insegnanti, anche di centri di formazione professionale che devono formare per esempio futuri mediatori culturali e operatori sociali per lavorare all’interno delle cooperative sociali. Ho apprezzato moltissimo questo libro, non solamente perché chiarisce all’interno del Marocco contemporaneo il ruolo delle femministe e delle politiche dal 2011 in avanti ma anche quale sia stato il cammino del femminismo islamico.

Non tutte le persone sanno che in Marocco e in altri paesi islamici esiste un femminismo islamico e in questo secondo me già il libro molto sorprendente ma l’autrice ha iniziato il libro dedicandolo alla memoria di Giulio Regeni. Già la dedica e l’indice che viene subito dopo i ringraziamenti hanno un’impostazione molto chiara.

Nell’introduzione si parla dei femminismi e dell’Islam sia dal punto di vista teorico che metodologico e poi si comincia ad approfondire, nei vari capitoli, sia la realtà del Marocco, come realtà tra la religione islamica e la cultura patriarcale e il potere monarchico, ma anche le politiche di genere che coprono comunque un arco di anni, molto grande che anche per noi in Italia o in Europa ha significato un ampio cambiamento culturale e sociale pure dal punto di vista delle donne.
Il periodo che viene coperto per quanto riguarda il Marocco in merito alle politiche di genere è 1993-2011. Questo è un tipo di libro che prosegue in maniera molto tecnica e ad alcuni può risultare noioso. Personalmente per me è risultato molto interessante.

Ci sono degli sviluppi in merito al principio di uguaglianza nella costituzione per il 2011 e poi si parla del paradigma di genere in Marocco, quindi qual è la condizione femminile. Siccome si tratta di un libro tecnico, per chi non conosce le riforme e la mudawana gli anni e decadi può essere molto utile nel capitolo 2 perché si parla di laiche e femministe, e attiviste islamiche, sia dal punto di vista del movimento delle donne che dal punto di vista intellettuale militante. Viene fatto anche un confronto prima dal punto di vista generale e poi dal punto di vista teorico e pratico approfondendo due nomi che sono Nadia Yassine e Hadiga Mufid.

Non posso elencarvi qui tutti i capitoli anche per rispetto all’autrice che ha fatto questa ricerca molto interessante, ma ci tengo a dire che tutto il libro è accompagnato da tabelle e info grafiche, quindi oltre a trovare informazioni molto tecniche che possono essere utili per essere citate all’interno di una ricerca a una tesi, le conclusioni di pagina 191 prevedono infografiche non solamente per sintetizzare i cambiamenti all’interno della tematica del lavoro, ma anche per un’analisi delle attrici religiose, le attiviste islamiste, le femministe non religiose e le femministe islamiche sui temi di uguaglianza e complementarietà.

l libro ha tutta una serie di appendici e di interviste pratiche a donne di ampio rispetto, dalla direttrice del Centro Studi ricerche sulle questioni femminili dell’Islam, all’ex presidentessa di Amdh, a una sociologa, una predicatrice dell’Islam ufficiale a una docente. In merito a questa docente preferisco che leggiate il libro per capire quanto questa sia importante perché è una docente alla Dar al Hadit al Hassanya.

Per chi non ricorda o non conosce Giulio Regeni essendo un caso molto dibattuto sono usciti vari testi che posso citare qui:

Ricatto di Stato.

Morire al Cairo.

Giulio fa cose.

Le verità ignorate.

Adesso è il momento di porti una domanda che nessuno ti ha fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere.

Avrei sempre voluto rispondere a una domanda che riguarda la mia silloge poetica. Penserai mai che qualcuno potrà pubblicarti la silloge poetica o dovrai pubblicarla tu?
Sarei veramente felice se qualcuno al momento di leggere l’intervista o qualche casa editrice mi potesse rispondere a questa domanda.

Un’altra domanda che sarai curiosa di avere è, se per la pubblicazione di questa silloge poetica dovrò contribuire ai costi e dovrò fare io una parte di marketing pubblicitario oppure se ne occupasse l’eventuale case editrice. Io sto ancora cercando una risposta.

Se oltre a questa però ci sono altre domande a cui chi mi intervista aspira ad avere una risposta, io ovviamente sarò felicissima di rispondere e ringrazio Alessandra Galdiero di Recensione Libro.it per avermi fatto questa intervista.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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