La redazione del sito Recensione Libro.it intervista la scrittrice Anna Cuccuru autrice del libro “E sono solo frammenti…”
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “E sono solo frammenti…”, cosa diresti?
Grazie mille per pormi questa domanda. Il mio libro è una sfida poetica e vorrebbe essere un libro che aspira ad essere un esempio di integrazione sia da parte di chi ha affrontato un percorso migratorio, un percorso di integrazione nella cultura italiana come paese di accoglienza, sia da parte di chi studia o ha studiato lingue o da parte di chi sta cercando un libro da regalare a qualcuno che non parla e non scrive per forza la lingua italiana. Sono poesie per lo più in versi liberi su vari temi: la morte, l’amore, l’abbandono, il cambiamento, ma alcune di esse hanno anche un richiamo sociale come una dedicata alla violenza sulle donne, alla morte dei migranti in mare o all’olocausto, ai palestinesi rifugiati.
E’ pensato per coinvolgere ed emozionare il lettore e spera di riuscirci indipendentemente dalla sua estrazione sociale e dal suo livello di integrazione. Potranno apprezzarlo i francofoni sia arabofoni, sia dell’area del mediterraneo sia i francesi o gli svizzeri. Potranno apprezzarlo gli ispanici, chi parla spagnolo perché del Sudamerica o della Spagna può facilmente sentirsi rappresentato e coinvolto ma la premessa e la nota di autore sono in italiano. Non e’ detto che in futuro anche in un futuro non molto lontano non ne esca una versione in francese e una versione in spagnolo con premessa e nota d’autore tradotte nelle rispettive lingue.
Da dove nasce l’ispirazione che ti ha portato a raccontare di amore, ma anche di morte, di temi attuali come la violenza sulle donne, i migranti e temi sociali come l’olocausto o i rifugiati?
L’ispirazione per scrivere di vari temi è venuta negli anni, in varie epoche della vita e prevalentemente di getto, per questo troverete poesie in versi prevalentemente liberi e non in rima alternata o baciata. Lavorando poi come mediatrice culturale e linguistica di persona e dal vivo, ma avendo anche avuto un percorso di tirocini e di volontariato non ho faticato a scrivere su diversi temi basti pensare che durante la laurea triennale in comunicazione ho dedicato un anno a una ricerca di archivio nell’unione donne in italia di Ferrara e mi sono impegnata per la stesura di tre voci nel libro del sessantesimo dell’associazione.
Due mie tesi sia della laurea triennale sia della laurea specialistica sono dedicate al conflitto israeliano palestinese nei media e ho svolto inoltre varie interviste sul campo proprio in Palestina nel 2006. Da diversi anni ho anche contenuti su Academia.edu dove le mie tesi sono scaricabili. Sono inoltre orgogliosa di aver svolto un tirocinio in ACNUR sede di Siviglia, di aver svolto un volontariato europeo nella sede di Siviglia in Union Romanì e di essermi occupata anche del Progetto Leonardo al Centro Acogida Refugiados di Siviglia e della web della ong Proclade Bética anche se solo per tre mesi. Non sempre il proprio paese dimostra di apprezzarti come dovrebbe e pubblicare in self publishing è per me un ulteriore tentativo di lasciare qualcosa di buono a futuri adulti bilingui o trilingui.
Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Sconvolgere e lasciare il segno è sempre positivo, specialmente se si tratta di un tentativo di coinvolgere più culture possibili e più persone possibili, indipendentemente dall’estrazione culturale. Diverse poesie erano state premiate in concorsi letterari tra il 2003 e il 2006 in tutta l’Italia. Come scritto anche in una citazione della nota di autore: “la poesia per me come autrice è uno strumento di denuncia, di sensibilizzazione e di solidarietà. E’ un modo di porre l’accetto sulle disuguaglianze, sulla sofferenza invisibile e, allo stesso tempo, sulle possibilità di riscatto che nascono dalla connessione tra gli individui. In queste pagine spero che il lettore possa riconoscere non solo le difficoltà, ma anche la forza e la resilienza di chi combatte per un mondo più giusto.”
Cosa ti piace di più dei tuoi versi?
La scrittura di getto e automatica non lascia molto tempo alla progettazione essendo uno sfogo personale, ma offre molto spazio alla riflessione successiva.
Avresti voluto aggiungere qualcosa al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
Avrei voluto aggiungere una introduzione a seguito della premessa e una maggiore analisi delle poesie nelle note di autore.
Ma mi rifarò nel prossimo che pubblicherò inoltre sto valutando se farne anche una versione illustrata con delle illustrazioni a contorno e a decoro delle poesie più corte, magari immagini astratte che possano attrarre il lettore e coinvolgerlo il più possibile e diventare anche un bel regalo generazionale da passare di mano in mano, indipendentemente dall’età.
Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “E sono solo frammenti…”, quali useresti?
Originale, umile e molto bello! Ma io sono sicuramente di parte quindi lascio l’opinione ai lettori di recensirlo e trovare gli aggettivi giusti da inserire su Goodreads e su Amazon.
Perché credi si debbano leggere le tue poesie?
Per sfogarsi, emozionarsi, arrabbiarsi, innamorarsi, per gioire e per disperarsi, ma soprattutto per comprenderle anche se non si comprende l’italiano e per trovare la motivazione giusta nell’apprendimento della lingua indipendentemente da quale sia la lingua di partenza e quella di arrivo, a voi sta la decisione di apprezzarle nella lingua in cui siete più fluenti e in cui potete esprimere e comprendere le emozioni.
Ci racconti come mai hai pensato di pubblicare il libro in versione trilingue?
Ho sempre pensato che parlare più lingue possibili fosse un arricchimento per sé e per gli altri e chi sta affrontando o ha affrontato un percorso migratorio e uno shock culturale merita di essere supportato, sostenuto e compreso. Spero che la mia raccolta trilingue offra un valido aiuto in questo e motivi anche gli studenti di lingue mostrando tutto ciò che puoi arrivare a fare con l’apprendimento di una seconda e una terza lingua.
Cosa ti aspetti da questo libro?
Mi auguro che venga acquistato all’estero e da librerie italiane all’estero o in lingua francesi e spagnole in Italia, mi piacerebbe organizzare dei firmacopie o degli eventi e portarlo a fiere di settore e ad eventi giusti per sottoporlo al giusto pubblico che possa apprezzarne il valore.
Quale romanzo hai letto quest’anno che ti ha maggiormente colpito e consiglieresti?
Ho letto “Assassinio sulle scogliere di Ballycastle” di Siryana Marshal, un romanzo sicuramente corto, interessante e che personalmente mi è piaciuto e che ho anche recensito. La scrittrice è emergente e la copertina assolutamente molto bella.
Adesso è arrivato il momento di porti una domanda che nessuno ti ha mai fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere
Prevedi che pubblicherai altri libri quest’anno? Spero proprio di sì, sia in self publishing sia con casa editrice, tempo e soldi permettendo. Purtroppo i soldi a volte sono un limite anche in merito all’investimento pubblicitario che può limitare molto la diffusione e la conoscenza di un libro e per questo cerco sempre una casa editrice che sappia apprezzarmi e mi venga incontro.
Per maggiori informazioni, per leggere l’estratto e per acquistare il libro: Amazon.