Intervista scrittrice Chiara Zotti

Intervista autrice Chiara Zotti.
Chiara Zotti
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La redazione del sito Recensione Libro.it intervista la scrittrice Chiara Zotti autrice del libro “Nino cuor di leone”

Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Nino cuor di leone”, cosa diresti?

Se dovessi dare un senso al mio libro direi che porta un messaggio di speranza a tutti e, in
particolare, a chi deve affrontare un momento della vita che non è lineare e conosciuto. E se
è vero che il futuro è sconosciuto a tutti, è altrettanto vero che siamo abituati ad organizzare la quotidianità in base alle nostre aspettative.

La maggior parte di noi ha un’agenda scandita dai vari impegni definiti in orari serrati. Anche
i momenti di divertimento sono programmati in base alle nostre incombenze.Tutto è calcolato
e poi restiamo sorpresi dalla realtà e dalla sua imprevedibilità. In quei momenti nostri piani e le nostre programmazioni non hanno più senso e ti aggrappi all’unica verità: che è la vita stessa. Nell’istante in cui sei smarrito, insicuro, incerto e solo devi reagire.

Il protagonista di questa storia, grazie ad un aiuto generoso e disinteressato, ha una vera e propria evoluzione che gli permette di conoscere le proprie capacità.

Da dove nasce l’ispirazione che ti ha portato a scrivere questo libro che parla di fragilità e coraggio, di cura e saggezza?

L’ispirazione che mi ha portato a scrivere questo libro nasce da un’esperienza personale: l’incidente stradale di mia figlia. Ho affrontato un periodo in cui ho sperimentato la vera sofferenza. Ho condiviso con altre madri la tragicità dell’inaspettato. Mi sono resa conto che, nonostante le esperienze e le problematiche da affrontare fossero differenti, avevamo una elemento in comune. Tutte noi ci sentivamo impotenti di fronte alla sofferenza dei nostri figli.
Ma, al tempo stesso, ci rendevamo conto dell’importanza del nostro sostegno e della forza
che in quel momento dovevamo trasmettere.

Sappiamo che gli ostacoli fanno parte del percorso di vita ma è un pensiero che cerchiamo di tenere lontano dalle nostre menti e viviamo nella speranza che certe situazioni non accadano mai. Invece, bisogna prendere atto del fatto che la vita sia un caso e che tutti possiamo ritrovarci in situazioni imprevedibili e difficoltose. È fondamentale la creazione di un reticolo basato sulla solidarietà che funga anche da paracadute.

Cosa vorresti che i piccoli lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?

Vorrei che i piccoli lettori possano cogliere l’idea che in loro convivono due emozioni: la paura e il coraggio. Due emozioni che in questo libro emergono fortemente. La paura si manifesta con un senso di inadeguatezza. È come una prigione, uno spazio chiuso, un ostacolo troppo grande. Di fronte alla paura, il rischio è quello di bloccarsi, di non riuscire ad andare avanti e di non conoscere il proprio potenziale.

Invece, il coraggio non è nient’altro che una paura affrontata, percorsa e superata.
Quando affronti il timore sai di essere migliorato e non importa se ciò che ti faceva paura era
un gradino o una montagna. Hai superato un ostacolo e sei stato bravo.
Dunque, vorrei che nel bambino restasse l’idea che la paura è uno zainetto che può essere
alleggerito. Ogni volta che si raggiunge un nuovo traguardo, lo zaino si alleggerisce dei pesi
lasciando spazio all’esperienza acquisita.

C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?

C’è una versione più completa di questo libro dove i personaggi vengono descritti in modo
più approfondito. Sinceramente sono soddisfatta della versione edita.

Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Nino cuor di leone”, quali useresti?

Comunicativo, immediato, avventuroso.

Perché credi si debba leggere il tuo libro?

Perché penso sia importante condividere alcuni aspetti della vita che non fanno parte della
nostra “scaletta”. In realtà questi sono parte integrante della vita stessa di ognuno di noi.
Penso sia importante sensibilizzare e porre l’attenzione sulla necessità di incoraggiare i nostri figli a riconoscere le proprie potenzialità affinché sappiano utilizzarle nel momento
necessario.

Quali sono i tuoi prossimi progetti in fatto di scrittura?

Parallelamente a “Nino cuor di leone” avevo iniziato a scrivere un racconto che ho interrotto. La protagonista continua a “bussare” alla mia porta. Penso, e spero, di terminarlo quanto prima.

Qual è il romanzo che hai letto quest’anno che ti ha più colpito e consiglieresti?

In questo periodo mi sono dedicata alla lettura di saggi filosofici,soprattutto dell’autore francese Jean-Luc Nancy. Consiglierei la lettura del libro “Essere singolare plurale” perché permette di approfondire il tema della conoscenza dell’altro e dell’interconnessione tra le persone.

Adesso è il momento di porti una domanda che nessuno ti ha fatto ma a cui avresti sempre voluto rispondere.

Quando scrivi un nuovo racconto, hai in mente già tutta la storia o la elabori strada facendo?
L’ispirazione bussa alle porte della mia sensibilità e mi “costringe”, spesso nel cuore della notte, ad accendere la luce e ad ascoltarla. I personaggi prendono vita e mi suggeriscono cosa scrivere. A volte mi sorprendo nel correggermi perché una voce mi guida e mi indica il percorso da seguire.
Altre volte, si presentano con un finale già scritto e percorro a ritroso la storia per poter ricostruire gli avvenimenti precedenti.

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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