Recensione Libro.it intervista Simon Sword autore del libro Il mio amico Alfred

Intervista a Simon Sword.
Simon Sword
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Intervista a Simon Sword

1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro Il mio amico Alfred cosa diresti?

C’è una frase che identifica alla perfezione lo spirito con cui è nato ed è stato scritto Il mio amico Alfred: “La disabilità deve unire e non dividere.” Può sembrare scontato ma oggi nel 2016, credetemi, non lo è affatto!

2. Da dove nasce l’idea e l’ispirazione che ti ha portato a raccontare una storia di disabilità per bambini?

Il mio obiettivo è quello di sensibilizzare i più piccoli, nei confronti di un tema che oggi per molti rappresenta ancora un tabù. Ho assistito personalmente a episodi che mi hanno lasciato davvero perplesso. Quando un adulto si rapporta con un individuo in carrozzina, alterando volutamente il tono della sua voce e gesticolando all’inverosimile (come se stesse parlando con un perfetto idiota), significa che qualche problema c’è ed è evidente. Recentemente, ho ricevuto decine di mail da genitori amareggiati e delusi, perchè i propri figli affetti da disabilità, non potevano iniziare l’anno scolastico regolarmente come tutti i loro compagni di classe, a causa di svariati disservizi, legati alle strutture, agli accompagnatori e ai trasporti. Sono anni che sento parlare di “buona scuola” e questi sono i risultati!

3. Da quali elementi sei partito per scrivere questo libro?

Ho scritto Il mio amico Alfred in soli tre giorni, se un autore si sente ispirato, nulla può fermarlo. Non c’è stato un vero e proprio elemento che mi ha persuaso nella decisione di scrivere questo libro in quel determinato momento, so solo che andava fatto.

4. Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo questa storia?

Spero che ciascun lettore possa capire, che in fondo, non servono super-poteri per essere eroi nella vita di tutti i giorni. Alfred proprio grazie alla sua stampella, nelle varie avventure che lo vedono protagonista, riuscirà a dimostrare a tutti questo concetto elementare. I canoni classici statunitensi degli eroi della Marvel ad esempio, ormai sono scontati e superati, Alfred non è mai scontato e rappresenta il futuro.

5. Se Simon Sword dovesse utilizzare tre aggettivi per definire il suo libro, quali userebbe?

Coraggioso, Spensierato e Determinato. Che sono anche i tre aggettivi che identificano alla perfezione lo stesso Alfred.

6. Perché credi che si debba leggere Il mio amico Alfred?

Credo che questo libro faccia bene sia agli adulti che ai bambini. Con il tempo si è un po’ persa la magia della classica fiaba della buonanotte. In questo senso sono un nostalgico, se riuscissi a far sognare anche un solo bambino con i miei racconti, allora significa che il mio scopo è stato raggiunto.

7. Come dovrebbero spiegare cos’è la disabilità i genitori ai propri figli?

La trasparenza, l’onestà e la schiettezza che ogni bambino ha dentro di se, rappresenta una delle cose più belle che l’infanzia ci può regalare e che purtroppo, con il passare degli anni, misteriosamente svanisce. Sono i bambini che dovrebbero spiegare cos’è la disabilità ai propri genitori!

8. Da dove nasce la passione per la scrittura?

Scrivo per passione da quando avevo 12 anni e questo non è il mio mestiere. Un ruolo fondamentale nell’inseguire questo sogno, lo devo in parte alla mia insegnante di Lettere durante le scuole medie, una persona fuori dagli schemi e sorprendentemente moderna. E’ grazie a lei se oggi i miei unici due punti di riferimento sono rappresentati da Mark Twain e Jack London.

9. Hai nuovi progetti in vista? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?

Attualmente sto lavorando a una ventina di testi, molti dei quali si trasformeranno nei prossimi mesi in romanzi per ragazzi, che tratteranno temi universali come l’amicizia, l’amore, la diversità ecc. Inoltre sempre nei prossimi mesi per la gioia dei più piccoli, uscirà un libro che anticiperà una collana illustrata dal titolo “Le avventure di Bottoncino” che vedrà come protagonista, un piccolo e simpatico nativo americano.

10. Qual è il romanzo che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?

Senza ombra di dubbio Le avventure di Tom Sawyer. Ernest Hemingway diceva: “Tutta la letteratura moderna nasce da un libro di Mark Twain, prima non c’è niente e dopo, niente che lo valga!”

11. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?

Leggo poco. Il tempo libero preferisco concretizzarlo nella scrittura.

12. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

Non è una vera e propria domanda più che altro una curiosa curiosità. Le protagoniste femminili dei miei romanzi avranno sempre gli occhi verdi…

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Recensione scritta da

Redazione - Recensione Libro.it

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