La redazione del sito Recensione Libro.it intervista lo scrittore Simone Giusti autore del libro “Raines Quest”
Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro “Raines Quest”, cosa diresti?
Divertimento e sfolgorante avventura. Direi che dentro c’è lo spasso alla Indiana Jones, c’è la simpatia alla Grosso Guaio a China Town, c’è la spavalderia e la follia di Ash ne L’Armata delle Tenebre. Direi che c’è una sfavillante meraviglia per le storie intense e coinvolgenti, per i misteri e i duelli. E che ho scritto queste storie perché sono le storie che vorrei leggere io.
Da dove nasce l’ispirazione per questo romanzo pieno di avventura e di strani personaggi che vivono situazioni di pericolo?
Nasce da un filone di romanzi e film che affondano le radici nelle pagine de “I Tre Moschettieri”, che si spostano in avanti verso lo sword&sorcery anni ’20. Ma anche che percorrono tutte le evoluzioni e gli adattamenti fino ai film cappa&spada, quelli di Errol Flynn, per intenderci. E poi si arriva agli anni ’70 e ’80 con la fioritura definitiva e completa di un genere, quello eroico avventuroso, quello in cui si combattono nemici assurdi senza versare una goccia di sangue, dove “il pericolo è il mio mestiere” e dove l’eroe è spavaldo e un po’ casinista, dove i cattivi sono attanagliati dai lancinanti desideri di ricchezza e potere, dove belle fanciulle sia in pericolo ma molto spesso forti e risolute intrecciano le loro storie con antichi misteri e mostruosità eteriche e primigenie.
Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Anzitutto il divertimento. Raines Quest è nato dalla voglia di donare, sia a me che l’ho scritto, sia a tutti coloro che vorranno leggerlo, un libro carico di illustrazioni come i Lupo Solitario anni ’80 e gli altri libri sia fantasy che non, ma sempre d’avventura con cui sono cresciuto. Vorrei lasciar loro la voglia di divertirsi, di affrontare la vita fiduciosi delle proprie capacità, spavaldi e risoluti quando si sente che questa, non le altre propinate da fuori, ma questa è la strada che fa per noi. E non importa se il mondo attorno ti dice che non è così. Tu sei un eroe e se senti che questa cosa ti dà felicità, spegni tutte le riflessioni, le logicità e gli altri arzigogoli mentali, labirinto e prigione dell’essere, e ti tuffi a occhi chiusi lungo la strada lastricata d’oro del tuo istinto.
C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando lo hai letto dopo la pubblicazione?
Assolutamente no. Il primo volume di “Raines Quest” è nato in circa 5 mesi di intenso lavoro fatto di super passione attorno a tre racconti che avevo già scritto e su di un personaggio e le vicende a lui legate che sviluppavo da circa un decennio. Visto che ho curato tutto, dall’impaginazione alla copertina, ogni pagina è stata amata e accarezzata con calma e attenzione, ogni riga, fino a completare un libro per me perfetto come successione di pagine, come struttura narrativa, come suggestione. “Raines Quest” è il libro che vorrei comprare per passare qualche ora di meraviglioso divertimento lasciandomi travolgere da un’atmosfera d’avventura capace di rapirmi la mente e trasportarmi nell’universo del sogno e dell’emozione. Un libro capace di riaccendere il me bambino.
Se Simone Giusti dovesse utilizzare tre aggettivi per definire “Raines Quest”, quali userebbe?
Spavaldo, ironico, dirompente.
Seconda parte intervista scrittore Simone Giusti
Quanto tempo hai impiegato per raccogliere materiale, idee e scrivere il tutto?
La genesi del personaggio e delle sue imprese risale al 2010. Uscivo da 9 mesi di scrittura totale (mattina, pomeriggio e sera) di un colossale romanzo da 800 pagine ambientato all’inizio del 1500 dal titolo “La Carne e l’Amore”. Avevo raccolto tonnellate di materiale e avevo realizzato bozzetti di personaggi che poi non avevo utilizzato. Così, dopo questa scrittura drammatica, avevo voglia di rivisitare lo stesso periodo ma con un piglio dissacrante e scanzonato. Il personaggio di Raines iniziò a parlare, a muoversi, ad atteggiarsi e ad agire.
Attorno a lui presero corpo i primi due compagni, Cuoio lo spadaccino e Grugno l’archibugiere. Poi nacque la prima storia e subito la seconda. Erano romanzi lunghi, tra le 200 e le 300 pagine ciascuno. Ma sentivo che Raines apparteneva ancora a un’idea di altri: era un personaggio nato in me ma adattato a situazioni e ambientazioni prese fuori. Così ho lasciato tutto in elaborazione per 8 anni fin quando Italian Sword&Sorcery non mi ha chiesto di scrivere racconti per il loro portale. Ecco che di colpo tutto il rielaborato ha preso corpo finalmente in un universo tutto mio, affine agli altri, ma con caratteristiche proprie, perfette per la saga.
Perché Simone Giusti crede che si debba leggere il suo libro?
È un libro ad altissimo contenuto di positività e divertimento. Se cerci il dramma, se vuoi piangere e star male, se vuoi logorarti le budella, ecco, non leggere “Raines Quest”. Se al contrario vuoi divertirti, vuoi godere della vita e vuoi vivere accanto a un personaggio che, sebbene incasinato in missioni pericolosissime, non si prende mai sul serio, non precipita nelle proprie ombre, semplicemente perché rispetta se stesso sopra ogni cosa (eccetto la passione per l’oro che lo rende preda degli ostacoli), ecco che “Raines Quest” fa per te. È per te che vuoi divertiti, godere della vita e viverla spavaldo e felice come un surfista che cavalca l’onda perfetta col sorrisone stampato in faccia.
Da dove nasce l’idea di inserire schede di presentazione dei personaggi e aggiungere mappe e illustrazioni?
Nasce tutto dai librigame anni ’80 e dall’universo del gioco di ruolo. Alla fine con Raines Quest non ho fatto altro che lasciar parlare tutta la mia gioia per questo tipo di storie e struttura, i dettagli e la confezione son venuti da sé.
Ci puoi anticipare qualcosa dei tuoi prossimi progetti?
Sì. Sto lavorando al seguito di Raines Quest “I signori delle ombre”. Nel primo volume infatti si termina con la conclusione della storia ma con un bel cliffhanger hollywoodiano. Ecco, il secondo volume riparte da quel cliffhanger, come una serie televisiva. Avrà ancora 3 episodi ma saranno più corposi. L’esperimento del primo volume è andato bene, quindi adesso possiamo raccontare storie più lunghe e sparare Raines e compagni (vecchi e nuovi) verso imprese ancora più colossali.
Il nuovo volume uscirà entro l’anno (è quel che voglio) e si intitolerà: “Raines Quest 2, Giù nell’abisso”.
Qual è il personaggio preferito di Simone Giusti in questa serie e perché?
È facile risponderti. Raines! Ed è facile anche dirti il perché: Raines rispetta se stesso.