- Per iniziare… raccontaci qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori sapessero prima di entrare in contatto con il libro che hai scritto.
Di me posso raccontare che lavoro in una azienda multinazionale da molti anni mentre quello dello “scrittore” se così si può dire è un hobby che non riesco purtroppo a coltivare come vorrei per motivi di tempo. Sono appassionato del mare, amo e pratico la subacquea e il nuoto nel poco tempo libero che mi rimane. L’acqua mi ha sempre affascinato attirando la mia attenzione fin da piccolo, d’altronde sono nato in una cittadina sul mare da dove proviene tutta la mia famiglia e sono diventato “milanese” per motivi di studio e di lavoro. - Se dovessi riassumere in poche righe la trama della tua opera “Fastdolpin” cosa diresti?
Un drammatico evento bellico della seconda guerra mondiale che avrebbe potuto cambiare la nostra storia e una conseguente avventura alla scoperta delle proprie radici di due giovani legati inconsapevolmente tra di loro, venticinque anni dopo quei tragici eventi. - Il tuo libro è impegnativo toccando un argomento importante come la guerra, ma nonostante il suo ruolo serioso riesce a catturare l’attenzione anche dei lettori che non sono appassionati dell’argomento. Come sei riuscito a far diventare accattivante per tutti una storia che probabilmente è di nicchia?
Ho cercato di incuriosire il lettore ponendo sempre un nuovo quesito, una nuova situazione da investigare, da chiarire col progredire della storia e sviluppando il racconto su due piani temporali lontani con trame proprie ma legate tra loro, pagina dopo pagina facendo attenzione a mantenere un “ritmo” narrativo il più incalzante possibile per non dare tregua e pausa a chi legge con l’obbiettivo di svelare tutto nell’ultima pagina con le ultime righe. - Cosa vorresti che il lettore cogliesse entrando in contatto con le parole del tuo libro?
Mi farebbe piacere se i lettori si accorgessero dell’umanità che trasmettono alcuni personaggi a cui mi rendo conto di essere molto affezionato che non sono i protagonisti principali del racconto, possono sembrare personaggi secondari ma così non è, compaiono episodicamente e li considero l’anima e il filo conduttore della narrazione. - Da dove nasce l’idea che ha dato vita a questo romanzo?
Nasce principalmente dai racconti di mio padre che la guerra l’ha combattuta veramente imbarcato su un incrociatore da battaglia della Regia Marina nel 1942 nel Mediterraneo quando da pochi giorni diciottenne fu chiamato alle armi. Io che sono cresciuto nel benessere del boom economico degli anni Settanta ho potuto solo immaginare attraverso quei racconti le tribolazioni, la paura e cosa sia stata la guerra vissuta in gioventù dai miei genitori e dalla loro generazione, dell’adolescenza che gli è stata rubata che non hanno potuto vivere come l’abbiamo vissuta noi. - Vi è uno studio attento della realtà dietro la stesura di questa storia o ti sei lasciato andare al flusso di pensieri?
Ho approfondito gli eventi storici di fine conflitto consultando principalmente decine di riproduzioni e originali dei quotidiani dell’epoca oltre che materiale storico disponibile sul web, ipotizzando un evento mai avvenuto in realtà ma estremamente verosimile che avrebbe potuto cambiare la storia dell’Italia se non dell’Europa nel dopoguerra. Mi sono basato su “rumors” attendibili di quel periodo che davano per certo una relazione celata tra le nazioni belligeranti dell’epoca a fine conflitto, il presunto carteggio tra Churchill e Mussolini ne è la prova. Ho fatto anche molta attenzione alle descrizioni dei mezzi, delle armi e delle tattiche navali durante la narrazione attenendomi il più possibile alla realtà. - Hai qualche nuovo progetto in corso che vuoi anticipare ai lettori di Recensione Libro.it?
Mi piacerebbe rispondere affermativamente ma credo che un progetto come “Fastdolphin” avrebbe una gestazione così lunga dati i miei tempi che al momento non mi sento di intraprendere. - Qual è il romanzo che ti ha “rivoluzionato” la vita conducendoti alla scrittura?
Da adolescente sono rimasto affascinato da “Malombra” di Antonio Fogazzaro e il misticismo, i personaggi con le ambientazioni dell’epoca mi sono rimasti impressi nella memoria tanto da ricordare ancora adesso il piacere di quel libro letto e riletto molte volte. Forse è nata a quel tempo la voglia di poter scrivere un giorno qualcosa che potesse trasmettere anche solo un millesimo di quelle emozioni. - Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Credo non esista un libro da sconsigliare, anche quello che non ti piace, che hai sbagliato a comprare, che vorresti restituire a chi te lo ha prestato, se lo leggi fino in fondo ti lascia qualche cosa. - Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Sono davvero capace di scrivere bene?
Recensione Libro.it intervista Thomas Manetti autore del libro “Fastdolphin”
Intervista allo scrittore Thomas Manetti autore del libro "Fastdolphin".