Intervista a Yuri Vargiu
1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro Astro e la chiave pedagogica, cosa diresti?
Il libro tratta temi pedagogici, anche complessi, inserendoli in un racconto fantastico per ragazzi.
Leggendo tra le righe con la giusta attenzione, si potranno notare scene, creature e situazioni, assolutamente non lasciate al caso.
2. Da dove nasce l’ispirazione per scrivere una favola con molti spunti di riflessione pedagogica?
Nasce dall’unione di due mie grandi passioni, la prima è creare racconti e l’altra è la Pedagogia, mio mestiere, materia di studi e argomento di ricerca.
3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo il tuo libro? Quale segno vorresti lasciare in loro?
Vorrei lasciare una maggiore consapevolezza del mondo e delle persone che ci circondano. Il tutto attraverso un racconto magico e fantasioso capace di insegnare argomenti utili e concreti, oltre che forti spunti di riflessione, mentre ci si diverte scorrendo tra le avventure di Astro.
4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al romanzo, quando l’hai letto dopo la pubblicazione?
Nulla. Mi sono venute in mente altre avventure e concetti che avrei potuto scrivere, ma ho pensato di aver già scritto abbastanza.
Al massimo sarà materia per un sequel.
5. Se Yuri Vargiu dovesse utilizzare tre aggettivi per definire Astro e la chiave pedagogica, quali userebbe?
Fantasioso, Educativo, Riflessivo
6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?
Perché è un libro che nella sua semplicità può portarti a riformulare idee, che pensavi acquisite, sulla vita di tutti i giorni.
Il tuo modo di rapportarti con gli altri e con te stesso sono solo esempi del tanto materiale che ho voluto trattare.
7. Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Per ora non ho ulteriori progetti per quel che riguarda la stesura di un nuovo libro.
Voglio concentrarmi molto su questo e su altre attività che svolgo nella quotidianità.
8. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?
E’ una domanda molto difficile, scelgo uno dei primi che mi è venuto in mente, “lasciateli giocare” di Peter Gray.
Esso descrive un mondo innovativo, che è però già realtà, per far crescere i nostri ragazzi senza soffocarli.
In questo testo i bambini imparano liberi, con i propri tempi, in uno spazio naturale e senza troppe pressioni, portando a casa risultati sorprendenti.
E’ oramai questione di tempo, e me lo auguro fortemente, che la scuola cambi il suo approccio pedagogico nell’insegnamento passando dalla statica ricezione di informazioni alla dinamica scoperta in prima persona.
9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Mah, non saprei… ognuno è libero di leggere ciò che vuole, chi sono io per giudicare.
10. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
La domanda più importante è sempre:
Ti sei divertito a scrivere questo libro? E’ stato motivante e capace di darti benessere?
La risposta: Si. Sicuramente ci sono stati sacrifici, tanti. Ma posso dire che ne è valsa proprio la pena!