Di cosa parla Io sono di legno di Giulia Carcasi
I libri sono da consumare con le dita, da sfogliare con i sensi, da respirare partendo dall’odore. Dalle prime pagine del racconto di Giulia Carcasi Io sono di legno, si percepisce il trasporto che condurrà fino alla fine. Sono tante le frasi da sottolineare per chi non riesce proprio a non sentire sulla propria pelle una storia così intensa.
Nel libro Io sono di legno, pubblicato dalla casa editrice Feltrinelli, due vite si intrecciano partendo da un diario, si ripercorre la strada all’indietro per poi essere catapultati in un’altra dimensione, che non è poi così lontana dal presente, ma che svela realtà difficili da comprendere quando si è distratti dalla quotidianità frenetica e superficiale.
Madre e figlia si conoscono soltanto nell’attimo che viene dopo, tra tanti eventi consumati negli anni, attraverso parole non dette, parole scritte, parole strette dentro, parole silenziose. Lei ha la risposta pronta, io la domanda. Lei ha i piedi di piombo, io di aria. Lei sta in equilibrio, io casco di continuo. Io sono lei capovolta, lei a testa in giù.
Nel libro di Giulia Carcasi Io sono di legno una distanza che sembrava incolmabile, viene spezzata, due anime che sembrano essere di legno per quanto immobilizzate e imperscrutabili, si mostrano nelle loro debolezze, nelle loro fragilità e riescono a confluire una nella vita dell’altra ritrovando il legame assoluto e unico che esiste tra madre e figlia.