Di cosa parla “Io sono il messaggero” di Markus Zusak
In libreria da gennaio 2015 c’è un’importante novità: l’ultimo romanzo di Markus Zusak dal titolo “Io sono il messaggero”. Dopo il grande successo del libro precedente “Storia di una ladra di libri”, portato alla ribalta soprattutto dal film omonimo diretto dal regista Brian Percival, Zusak torna a far parlare di sé.
Premetto subito che se avete letto “Storia di una ladra di libri”, il romanzo “Io sono il messaggero” vi lascerà perplessi. Questo non significa che quest’ultimo di Zusak non sia una buona opera, ma nulla a che vedere con la magnifica storia della ladra di libri.
Ed Kennedy, voce narrante del libro, è un ragazzo di diciannove anni che fa il tassista, con una vita piatta ma tanta voglia di leggere. Non ha proiezioni nel futuro, lui vive alla giornata, senza prospettive.
Trascorre la maggior parte del tempo sul suo taxi e il resto giocando a carte con gli amici e il suo cane dall’odore sgradevole con cui condivide tutto.
Ed Kennedy vive in modo problematico i suoi rapporti, ha un legame conflittuale con la mamma e non è capace di dimostrare i suoi sentimenti alle ragazze. Da tempo è innamorato della sua migliore amica Audrey, che però non vuole rovinare il loro rapporto di amicizia.
Il tempo scorre senza destare interesse nel ragazzo fino a quando non riceve delle carte da gioco, degli assi che riportano dei messaggi. Questo da quando ha inseguito e fatto arrestare un rapinatore.
Da quel giorno diventa un eroe: i messaggi che giungono sulle carte da gioco gli chiedono attraverso piccoli rebus di intervenire praticamente per aiutare nel bene o nel male qualcuno.
Al di là della storia, non proprio originale, ma comunque con spunti interessanti, Markus Zusak riesce anche nel romanzo “Io sono il messaggero” a trovare la chiave giusta, attraverso una scrittura semplice, ma ipnotica che tiene incollato il lettore fino alle ultime pagine del libro.