“L’Alalder – L’Angelo della Morte” di Stefano Fabbri: una storia imprevedibile
“L’Alalder – L’angelo della morte” di Stefano Fabbri un fantasy davvero originale in cui spicca una ricerca accurata del percorso da dare alla trama.
Christian, protagonista del romanzo, è un ragazzo come tanti la cui vita è segnata dalla solita routine: lavoro, amore e passioni, in particolare per i viaggi. Ma le sue nottate sono segnate da un dolore che rimarca la sua presenza.
Quello della notte è un momento molto difficile per lui, quando deve affrontare incubi ricorrenti legati alla morte, a causa di un incidente, della sua ex fidanzata. La scena si ripresenta ogni volta, lasciandogli una brutta sensazione addosso; nonostante siano trascorsi due anni e non abbia colpe, si sente responsabile di quello che è accaduto.
Un viaggio in Norvegia in solitaria per scoprire la bellezza della natura e vedere l’aurora boreale, lo porta a confrontarsi con una realtà inaspettata. Una realtà farcita di leggende, personaggi bizzarri, e verità da affrontare che mai avrebbe potuto immaginare. Nulla è come sembra: persino una donna che incontra, che si rivelerà essere poi un demone.
Il ragazzo ha una missione, qualcosa di molto delicato, complesso e importante da fare, che lega la sua realizzazione all’intera umanità. Tra battaglie da affrontare, creature strane, leggende, cataclismi, giochi della mente, scelte da compiere e strade da intraprendere, Christian dovrà sopportare un peso enorme. E fare la cosa giusta o quella sbagliata, chissà? Riuscirà nella realizzazione della sua missione?
Commento libro
“L’Alalder – L’Angelo della Morte” non è per nulla un romanzo banale, al contrario è molto complesso, originale, legato al mondo extrasensoriale, con una trama ben pensata. Ci sono molti cambi di scenari, una narrazione che scorre e una storia che riesce a coinvolgere il lettore nel suo andare.
Ciò che ho trovato vincente della storia è che la fantasia prende le sembianze della realtà, come se le leggende avessero una consistenza tangibile. Ogni cosa è imprevedibile e il potere sprigiona una forza incontrollabile che stravolge ogni cosa inaspettatamente.
C’è una linea sottilissima che divide la realtà, dalla fantasia, ciò che esiste da quello che non esiste, tra ciò che si vede e ciò che è una proiezione della mente, tra ciò che è un sogno e ciò che è incubo, tra ciò che è leggenda e ciò che è concretezza. Tutto si gioca su quella linea ed è molto interessante.
A parte essersi dilungato, a mio avviso, troppo su alcuni passaggi, Stefano Fabbri ha scritto un buon libro. La storia è intrigante così come la sua evoluzione.