“L’alba dentro l’imbrunire” di Lidia Marsili: la luce attraversa il buio
Ci vuole tanto coraggio per raccontare di sé, ci vuole forza, cura e la voglia di condividere. Il coraggio è essenziale per portare al lettore la propria vita, e Lidia Marsili ce lo dimostra parlando della sua storia nel libro “L’alba dentro l’imbrunire”. Già dal titolo si coglie la profondità di questo testo, che è ricerca continua di verità, di riscatto, di amore per la vita.
“L’alba dentro l’imbrunire” è un libro commovente, pieno di speranza, di dolore, di inviti a cogliere la bellezza dell’esistenza quando fiorisce. Perché c’è sempre, la bellezza anche quando non si palesa. La scrittrice ci invita anche ad accogliere anche il malessere e lo sconforto quando inevitabilmente arrivano a ingrigire la nostra vita.
“La bellezza trasforma il mondo in un incontro. La bruttezza lo trasforma in un agguato.”
Lidia Marsili condivide la sua esperienza. Parte dal 2012, data che fa da spartiacque tra il prima e il dopo. Perché nel giugno di quell’anno, dopo quattro anni da un linfoma che si credeva essere in fase remissiva, la donna ripiomba nel vortice doloroso della malattia. Le viene diagnosticato il Parkinson. Lidia ha 56 anni, è giovane, ma deve fare i conti con un nemico che la debilita, che le cambia la prospettiva, che la mette a dura prova, che si propaga come una macchia scura dentro di lei con i suoi tanti effetti negativi.
Non solo si modifica il suo corpo sotto le spinte di questa malattia invalidante, ma cambiano anche i rapporti con le persone, i suoi familiari in particolare, fino a che Lidia non si chiude in un isolamento imposto.
Inaspettatamente, come spinta da una forza che la tiene ancorata alla vita, reagisce. Lidia cerca il riscatto, forse anche la redenzione, ma soprattutto un’isola in cui mostrarsi per quella che è grazie alla scrittura.
Commento libro
La donna si racconta in un diario, non nasconde nulla di sé, anzi condivide ogni attimo più importante con le pagine di questa sua storia tutta da scrivere. Inizia a navigare dentro di sé, a scoprirsi, a portare a galla considerazioni ed emozioni che probabilmente aveva taciuto. E viene fuori anche una sorta di denuncia contro una società che ci mette in competizione, poco attenta alle esigenze degli altri, che si basa sul piacere, poco profonda.
Lei non accetta le regole di un gioco che non condivide, è una di quelle che non vuole piegarsi, non vuole soccombere, che non accetta passivamente ciò che viene imposto dal sistema e dalla malattia. Così inizia la sua ricerca di luce nel buio.
Trovo che “L’alba dentro l’imbrunire” sia un libro scritto con la necessità di dire la verità, Lidia Marsili lo fa con dolcezza, con grande attenzione. Dà sfogo alle sue emozioni ma tenendo in considerazione anche quelle di chi vive la malattia accanto a chi la subisce. La scrittrice riesce a dare il giusto valore e la prospettiva migliore a ogni attimo che racconta.
Ci sono tantissime frasi belle, da appuntarsi e su cui riflettere. Una di quelle che ho amato di più è questa: “… la vita, quando comincia a mancare, ha bisogno di essere narrata per non essere dimenticata; perché la nostra memoria è al di fuori di noi, in un soffio piovoso del tempo e le parole aiutano a non disperderla; perché il dolore diventa sopportabile solo
se inserito in un contesto di senso.”
Tra domande sul futuro, paure, speranze, una lotta contro i limiti imposti dalla malattia, tra ricordi, libri, sensazioni, Lidia Marsili ci fa vivere la sua vita fino a che la sentiamo talmente vicina da sorprenderci.
