Di cosa parla “L’oro dell’inferno” di Eric Frattini
Eric Frattini, dopo il successo de “Il labirinto d’acqua” torna con “L’oro dell’inferno”, un altro romanzo di accusa che svela verità taciute per tanto tempo.
Siamo nel 1957 quando un uomo viene strangolato nella sua auto, un pediatra muore avvelenato e un postino viene colpito da uno sparo. Sembra che non ci siano collegamenti tra i tre omicidi, ma questi uomini sono legati da un segreto, qualcosa che verrà svelato solo alla fine.
È il 1944 e quattordici uomini, tra cui banchieri, ufficiali delle SS e della Gestapo, s’incontrano a Strasburgo. Stanno mettendo in atto un piano per salvare gerarchi nazisti prima che il Terzo Reich crolli. Il piano da organizzare si chiama Odessa ed ogni uomo scelto ha un ruolo ben preciso da ricoprire affinché tutto vada a buon fine.
Nel 1945 August Lienart, un seminarista figlio di un imprenditore francese amico di Hitler, ha il compito di consegnare una missiva importante a un prelato di Roma. Ma l’incontro con una ex partigiana cambierà la sua vita e il corso degli eventi.
“L’oro dell’inferno” di Eric Frattini è un libro che farà sicuramente parlare di sé, in cui si racconta del coinvolgimento della Santa Sede nell’Operazione Odessa. Una rivelazione che ha suscitato già scalpore. Un libro dalla scrittura densa, d’impatto e senza mezzi termini, che coinvolge il lettore spingendolo ad andare oltre, a scoprire cosa viene raccontato nel paragrafo successivo.
“L’oro dell’inferno” un libro che svela realtà sconvolgenti e scottanti. Una trama ben intessuta che evidenzia un’ottima ricostruzione storica fanno di questo romanzo un bel libro.