Trama, recensione e commento libro L’una di Ferragosto di Michele Renzullo
L’una di Ferragosto di Michele Renzullo è un romanzo interessante, con una storia intrigante raccontata con suspense e precisione. Ma è soprattutto un romanzo che parla di scelte di vita, certo, a volte difficili, ma sicuramente se fatte coraggiosamente catartiche.
Trama libro L’una di Ferragosto di Michele Renzullo
2013, Patrick, un ingegnere informatico, vive a Helsinki e si sveglia ogni notte a causa di un incubo che lui ricorda solo in parte. Si tratta di un incidente stradale dove chi guida una motocicletta viene sfracellato da un grosso camion.
La vita programmata e serena di Patrick non è più la stessa: il lavoro e la fidanzata Heidi non lo appagano più e soprattutto quel sogno terribile lo inquieta.
1970, Dona Lucelia, una sacerdotessa brasiliana della religione Candomblè è alle prese con una minaccia di morte che riguarda Pedro, il nipote, e la sua numerosa famiglia.
La vita di Patrick si complica sempre più quando un volto che gli ricorda quello del sogno lo perseguita durante il giorno nelle sue attività quotidiane; persino la sauna settimanale e l’hockey sul ghiaccio non riescono a rilassarlo più.
Dona Lucelia è sempre più preoccupata per il nipote Pedro che scopre, in maniera fortuita, che qualcuno molto vicino alla sua famiglia sta tramando contro di lui.
Le due storie, quella di Patrick e quella di Dona Lucelia, o meglio di Pedro, pur se lontane storicamente e geograficamente si intrecciano a capitoli alterni. Il grande cambiamento sopraggiunge nel momento in cui Patrick, nella fase più complicata della sua esistenza, parte per il Brasile in cerca di un senso che ha perso.
Lì scopre se stesso e la spiegazione del suo incubo ricorrente.
Commento libro L’una di Ferragosto di Michele Renzullo
Il personaggio principale ha di fatto tutto, eppure questo tutto si sgretola a poco a poco mostrando la vanità e il lato effimero del costruire una vita basata sulla carriera e sul sesso sfrenato senza prestare attenzione al proprio essere.
La descrizione dei personaggi è ben fatta, tanto che il lettore potrà trovare dinanzi a sé, durante la lettura, protagonisti piacevoli da conoscere e complessi nel loro modo di essere e mostrarsi.
Ciò che inoltre colpisce sono le descrizioni degli ambienti. Il giovane autore, infatti ci porta in un Brasile degli anni 70, un luogo magico, pieno di colori e sapori, e ci fa conoscere la religione Candomblè, una religione monoteista, in cui il creatore del tutto è Olorum e gli Orixia sono le sue dirette emanazioni che governano sulle faccende umane.
I seguaci di questa religione credono che ognuno di noi abbia in sé un frammento della divinità, un “Orixà de cabeça” (del nostro sesso di appartenenza) che influenza sia la nostra personalità che le nostre azioni.
Michele Renzullo in L’una di Ferragosto ha voluto, e ci è riuscito molto bene, contrapporre due stili di vita, due modi diversi di essere: quello freddo, programmato e calcolatore di Patrick a quello spirituale, mistico, intriso di tradizioni di Pedro e di Dona Lucelia.
Questi due mondi confluiranno in uno solo in un finale chiarificatore, ma soprattutto pieno di speranza per un futuro aperto agli altri per Patrick.
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