Di cosa parla “La festa del santo” di Carlo Simonelli
“La festa del santo” di Carlo Simonelli è un libro ironico, che mette in evidenza la competizione che nasce tra due paesi San Pietro e San Paolo. Inizialmente erano divisi, ma poi con le nuove costruzioni, l’abusivismo e il resto, sono diventati un’unica cosa, anche se ognuno mantiene la propria autonomia e le tradizioni.
Ecco che come tutti gli anni c’è da organizzare “La festa del santo”, quella più importante che vede contrapporsi i due paesi. Inizia la sfida, quella per mostrare le proprie capacità, il proprio valore.
Per mettere in piedi la festa più bella si fanno riunioni, si chiamano i gruppi musicali più in voga, si spendono soldi per vincere la gara finale dei fuochi d’artificio: chi spara l’ultimo si aggiudica la gloria.
Si attende questo giorno con ansia, gioia, desiderio. Tutto il resto del tempo sembra impiegato per quell’unico momento, quell’unica giornata.
I ragazzi l’aspettano per incontrare nuove donne, quelle che ci stanno subito, diverse dalle loro paesane che devi sposare se le vuoi avere. C’è chi non vede l’ora di andarsene da lì alla volta di Roma, un luogo in cui è festa tutte le sere, mica come da loro che ti devi accontentare di quell’unica giornata.
“La festa del santo” è ciò che realmente conta e per sfidare l’altro paese si pensano le cose più assurde, si attuano boicottaggi, strategie. E’ questa la reale festa, quella che implica la tattica, la provocazione del nemico.
Lo scrittore Carlo Simonelli nel libro “La festa del santo” ironizza bonariamente sulle storie di questi due paesi, mette in risalto la voglia di evasione di alcune persone e l’attaccamento al luogo di altri, mostra i giochi astuti dei politici, l’organizzazione della piccola società.
“La festa del santo” è un libro sotto certi aspetti comico, scritto con leggerezza. Simonelli punta molto sulla descrizione dei personaggi, ognuno di loro ha una particolarità, un aspetto che risalta e che li caratterizza. Un romanzo semplice, immediato.