Di cosa parla “La neve” di Emanuele Gagliardi
Bastano poche pagine per intendere che il romanzo “La neve” dello scrittore e giornalista Emanuele Gagliardi è un libro da cui lasciarsi guidare, una storia che sorprenderà per i suoi risvolti inaspettati.
L’opera “La neve” si è aggiudicato il secondo posto nella categoria editi al Concorso Letterario “Autore di te stesso” 2013 organizzato da RecensioneLibro.it
Da subito si è coinvolti nella storia, accolti con delicatezza in un giallo interessante con cambi di scena del tutto inattesi. La neve, descritta con una cura di dettagli da farcela vedere davanti agli occhi e sentire sotto le suole delle scarpe, apre la scena.
È il 1971 e a Roma l’ingegnere Barionovi è alle prese con il suo scantinato, acquistato per farci uno studio. La neve, così bella da guardarsi, crea però i suoi danni e la gelata di quei giorni provoca la rottura di un tubo.
Si iniziano i lavori di riparazione e dietro un divisorio viene trovato un cadavere, si tratta di una donna seduta sul water senza una gamba. Accanto a lei c’è l’arto mancante e delle cartoline.
Da qui parte l’indagine per scoprire cosa è accaduto. Coinvolto in questo caso bizzarro, è Soccodato, un amico di Barionovi, commissario della Sezione Omicidi.
Inaspettatamente, man mano che la storia prosegue, lo scrittore Emanuele Gagliardi ci conduce in vicende avvincenti, con dei colpi di scena del tutto inattesi. Quel cadaveri rinvenuto riporta a situazioni che coinvolgono la politica, i partigiani e i tentativi di colpo di Stato fatti dall’estrema destra.
Il giallo di Emanuele Gagliardi “La neve” raccontato con una scrittura accattivante, impreziosito da un interessante sguardo sulla politica e i giochi di potere, si rivela un libro di sicuro valore.