“La politica religiosa da Costantino a Teodosio” di Ferdinando Emilio Abbate: il ruolo del Cristianesimo dal 311 al 394
Ferdinando Emilio Abbate ha scritto un saggio che ripercorre la storia dal 311 al 394 per raccontarci approfonditamente del Cristianesimo. Religione che prima si affianca e poi sovrasta l’Impero.
Ottant’anni di storia concentrati in un libro ben scritto, godibile, curato e ricco di riferimenti interessanti dal titolo “La politica religiosa da Costantino a Teodosio”.
Partendo dall’istituzione del sistema tetrarchico voluto dall’imperatore Diocleziano per evitare vuoti di potere alla morte di un sovrano e per meglio controllare un territorio immenso sottoposto sempre più a guerre e invasioni, lo scrittore ci fa addentrare nelle vicende.
Il lettore man mano che leggerà il saggio si renderà conto di quanto la scelta del nuovo sistema abbia avuto un ruolo e un peso anche nei confronti del Cristianesimo.
Abbate ci porta a vivere a tutti gli effetti un viaggio e lo fa in modo molto netto, raccontandoci i passaggi salienti con dettagli interessanti. Tre capitoli in cui tra personaggi rilevanti, eventi significati e una conoscenza impeccabile da parte dello scrittore ci si avventura nella grande storia.
E durante il percorso narrato da Ferdinando Emilio Abbate il ruolo del Cristianesimo muta. Passa dall’essere quasi marginale, con una successiva apertura da parte dell’Impero che inizia a confrontarsi con la fede, a diventare religione di Stato quando l’Impero si consacra al Cristianesimo.
Tre punti fondamentali quelli descritti da Abbate che ci porta a compiere questo percorso avendo tutti gli strumenti necessari. A comprendere i passaggi chiave che portano il Cristianesimo a essere qualcosa che dopo essere stato ostacolato con persecuzioni, divieti, spargimenti di sangue, leggi che per anni sono andati contro i cristiani, si afferma in maniera definitiva durante il regno di Teodosio.
Commento libro
Trovo che questo libro sia non solo scritto molto bene, ma abbia la capacità di far comprendere ciò che è accaduto in questo scontro e confronto tra Impero e Cristianesimo.
Lo scrittore pur dando dei riferimenti storici, informazioni, parlando di legislazione e di eventi drammatici, riesce a rendere la storia semplice e comprensibile anche a chi non ha gli strumenti di partenza e non conosce quello spaccato lì.
Penso che questo sia il suo grande punto di forza, perché il lettore si trova a essere coinvolto in qualcosa che appartiene apparentemente a un altro mondo, ma lo vive come qualcosa di attuale.