Di cosa parla La ragazza nel giardino del tè di Janet MacLeod Trotter
La prima volta che Adela ha visto Jay, lei era in canottiera e intimo, nel camerino dietro le quinte. Il tempo di arrossire un attimo e l’imbarazzo è presto superato. Del resto è stata la ragazza ad autorizzarlo ad entrare, scambiandolo per il regista del tableau sulle Mille e una Notte, al quale si appresta a partecipare.
La signorina Adela Robson, figlia del proprietario di una piantagione di tè nell’India coloniale degli Anni Trenta del Novecento è la protagonista di un romanzo con tante anime, tra narrativa, storia, grande novella rosa e romanticismo, La ragazza nel giardino del tè, edizioni Newton Compton ad aprile 2017 (480 pagine 10 euro).
L’autrice, Janet MacLeod Trotter, ha firmato sedici bestseller, che la rendono la scrittrice più popolare in Inghilterra. Per Newton Compton ha già pubblicato La figlia del mercante di tè, sempre nel 2017.
Nata da genitori scozzesi, Janet MacLeod è cresciuta nel nord-est inglese.
Da bambina si raccoglieva coi fratelli intorno al focolare, quando la mamma leggeva romanzi storici ad alta voce, alla luce di una lampada di paraffina. Da adolescente ha cominciato a divorarli. Ecco com’è nato il suo amore per le storie del passato.
Da un po’ è lei stessa a crearle, con eleganza. Confessa di praticare con gusto l’arte del tè e questo ha indubbiamente ispirato la serie letteraria, alimentata anche dalle esperienze dei nonni, che hanno vissuto nell’India settentrionale, sotto l’Himalaya.
I suoi romanzi storici coprono eventi politici e sconvolgimenti sociali, dice. Da questo intreccio di conoscenze e passioni sono nate le vicende ambientate negli Anni Trenta del ‘900, in un’India di antica bellezza e nei luoghi che solo quel Paese può offrire, come la magica cornice delle piantagioni lussureggianti.
Adela, la protagonista del libro La ragazza nel giardino del tè, è una giovanissima inglese nella grande colonia, che copre un intero subcontinente. I Robson sono di origine britannica al cento per cento, la madre era figlia di un militare inglese, diventato coltivatore di tè. È una ragazza di carattere, bella, sogna di fare l’attrice, finanche nell’ambiente arcaico e bigotto della Scuola Saint Ninian di Shillong, per ragazze di famiglie non necessariamente nobili, tanto britanniche che mezzosangue.
Jay è il principe Sanjay Singh di Gilgit, affascinante nipote del rajah. Indossa un cappotto dorato, pantaloni bianchi stretti, babbucce con la punta girata all’insù e un magnifico turbante blu tempestato di gioielli. Parla con un accento inglese impeccabile e dice di stare cercando il signor Villiers, il regista, per partecipare alla sua rappresentazione. In realtà, è più facile vederlo in tenuta da cricket che con tutta quella roba, precisa, indicando il suo aspetto con un gesto della mano.
C’è un terzo giovane da presentare, che senza dubbio conquisterà le simpatie delle lettrici: Sam Jackman. È il figlio di un capitano di piroscafo, un ragazzo alto e atletico, anzi un uomo, sebbene i tratti infantili e gli occhi nocciola, sempre atteggiati al sorriso, lo facciano sembrare più giovane dei suoi ventisei anni. Con lui c’è sempre una scimmia, Nelson III. Il primo è morto di vecchiaia e il secondo è fuggito con una giovane femmina.
Con l’inseparabile, intelligente Nelson, Sam è alla stazione per accogliere un vecchio amico del padre, il missionario Norman Black. L’anziano ha accettato di riprendere il lavoro nella scuola, per aiutare la sorella a trovare fondi per le borse di studio delle ragazze svantaggiate.
È con Sam che Adela fugge dal collegio di Shillong: all’insaputa del conducente, si è nascosta nel baule dell’auto, finché non è stata smascherata dalla scimmietta curiosa. Dice che non può restare al Saint Ninian, perché la odiano tutte, compagne e insegnanti. E lui la guarda, tutta in disordine per lo scomodo rifugio precario, sporca, le vesti raffazzonate. Sembra un monello di strada, eppure si intuisce che un giorno diventerà una bellissima ragazza, crescendo. Resiste al senso di disciplina che lo indurrebbe a riconsegnarla alla direttrice della Scuola, l’inflessibile signorina Gertrude Black. La accompagna a casa, nella piantagione, a Belgooree.
Una nuova vita attende la bellissima debuttante nella società coloniale, ma non è quella che Adele immaginava.
Anni dopo, è a Simla, sotto l’Himalaja, residenza estiva del viceré e del suo governo. Jay è diventato il suo uomo e tuttavia il principe non è il fascinoso campione che ha conosciuto nel camerino e soprattutto non è facoltoso come sembra.
Al punto in cui siamo arrivati, resta ancora tutto da dire di questo historical romance: ecco la sua esatta classificazione di genere narrativo.
Cuori infranti, amore e dolore. L’inquieta ragazza inglese in India, diventa una donna sola e amareggiata in Inghilterra, dove si trasferisce nel corso della seconda guerra mondiale. In oriente, anche Sam è un uomo solo, eroe della resistenza contro i Giapponesi. E c’è un segreto nella vita della Robson, che minaccia la serenità di qualcuno…
Recensione scritta da Massimo Valenti