“La sera è l’inizio del giorno” di Mariachiara Oliva: cosa accade realmente?
“La sera è l’inizio del giorno” di Mariachiara Oliva pubblicato da Echos Edizioni è un libro che scava in profondità.
La scrittrice ci riconduce nei meandri bui di un periodo catastrofico, quello del lockdown in seguito alla pandemia da Covid19. Raccontando con frasi immersive quel periodo, sezionando sensazioni ed emozioni claustrofobiche e di confronto Maria Chiara Oliva coinvolge pienamente il lettore.
Lo fa con una storia di isolamento, di solitudine, di chiusura, di malattia che in questa condizione imprevedibile, da film apocalittico, porta a galla ricordi e momenti.
E attraverso Sergio, che è uno psicoterapeuta infantile, si vivono le storie di chi è stato messo da parte, escluso, non ascoltato. Lui chiuso nelle sue mura a Bologna, fa i conti con i viaggi della sua mente che lo riconducono al suo passato e a Roma.
La sua storia, il legame con le altre persone, il momento delicato e pieno di sofferenza che tutti stanno vivendo a causa del Covid, certe memorie danno evidenza a un malessere collettivo.
Commento libro
Il libro è pieno di voci, anche quelle della mente, di vicende personali e non, di eventi, accaduti o no? Tutto ciò è imperniato da una strana luce, come se ognuna di queste cose fosse offuscata in alcuni momenti e visibile in modo limpido in altri.
Questo gioco letterario crea nel lettore una sensazione di spaesamento buono e intrigante. Sarà difficile comprendere se ciò che si legge è una proiezione della mente o fatti accaduti veramente. Il dubbio che si fa largo appassiona maggiormente il lettore che entra in contatto con la mente del protagonista cercando di insinuarsi ancora di più al suo interno.
L’aspetto psicologico in questa storia è intrigante, lascia segni al suo passaggio, crea disorientamento. E ciò coinvolge maggiormente il lettore.
Il finale è davvero interessante, apre a nuovi scenari e mondi possibili che potevano essere e non sono, che sono stati e mai diventati realmente anche quando il libro è chiuso.
