Di cosa parla La zona cieca di Chiara Gamberale
La zona cieca è quella del perdono che si protrae anche quando non c’è più motivo, quando si dovrebbe solo andare lontano, perché non c’è più nulla da recuperare, niente in cui sperare. La zona cieca è quella che a volte gli altri non possono vedere perché tenuta all’oscuro, ma anche quella che spesso è inaccessibile persino a noi stessi.
Di queste cose ne è consapevole Lidia, protagonista del romanzo La zona cieca di Chiara Gamberale; una donna combattuta tra i suoi umori estremi, tra alti e bassi, nonostante i vari anni passati in terapia, che lavora in radio, conducendo una trasmissione dal titolo “Sentimentalismi anonimi”, dove gli ascoltatori chiamano per raccontare le loro storie e accogliere i consigli della presentatrice.
Lidia, la protagonista de La zona cieca, ha una relazione conflittuale con un giovane scrittore che si mostra affascinante, ma spesso anche totalmente distaccato da lei e indifferente ai sentimenti, che pone se stesso prima di ogni altra cosa e dissemina sofferenza nonostante l’affetto che nutre per la sua compagna.
Il loro amore è fatto di bugie, di mezze verità, di tradimenti, alcuni veri, altri presunti, e nello scorrere di tutti questi eventi carichi di pathos, di parole strillate, di pena e collera, sbuca un finto sciamano che snocciola consigli al seducente scrittore per fargli ritrovare coraggio ed armonia, perché lui torni a credere in se stesso e si abbandoni alle emozioni.
Questo personaggio ben delineato dalla penna di Chiara Gamberale, che nasconde la sua vera identità fino alla fine, si dimostra essenziale alla vita dei due che hanno bisogno di trovare un equilibro che manca. Ma qualcosa di artificiale, per quanto ben strutturata e realizzata con le migliori intenzioni, non è detto che debba portare per forza ad una relazione sincera e aggiustare le cose. Anche di questo Lidia ne è consapevole.